Recensione di Francesco Morra
Autore: Giorgio Fontana
Editore: Sellerio
Genere: Narrativa
Pagine: 896
Anno di pubblicazione: 2020
Sinossi. Una famiglia del Nord Italia, tra l’inizio di un secolo e l’avvento di un altro. La metamorfosi continua della specie, che nasce contadina, diventa proletaria e poi borghese, e poi chissà. L’esodo e la deriva, dalla montagna alla pianura, dal borgo alla periferia, dalla provincia alla metropoli. Il tempo che scorre, il passato che impasta il destino, la nebbia che sale dal futuro; in mezzo un presente che sembra durare per sempre, l’unico orizzonte visibile, teatro delle possibilità e gabbia dei desideri. È questo il paesaggio in cui vivono e muoiono i Sartori da quando il primo di loro fugge dall’esercito dopo la ritirata di Caporetto e incontra una ragazza in un casale di campagna. Fino ai giorni nostri, quelli di una giovane donna che visita la tomba del suo bisnonno. Quattro generazioni, dal 1917 al 2012, dal Friuli rurale alla Milano contemporanea, dalle guerre mondiali alla ricostruzione alla globalizzazione, dal lavoro nei campi alle scrivanie delle multinazionali. È circa un secolo, che mai diventa breve: per i Sartori contiene tutto, la colpa, la vergogna, la rabbia, la frenesia, la stasi. Sempre la lotta e quasi mai la calma, o la sensazione definitiva della felicità. Ma i Sartori non ne hanno bisogno, e forse non ci credono neppure nella felicità. Perché se ogni posto nel mondo è una merda, è meglio imparare a vivere, e stare lì dove la vita ci manda. Romanzo storico e corale, vasto ritratto narrativo del Novecento italiano, forse il primo di uno scrittore sotto i quarant’anni, il racconto dei Sartori affronta il fardello di un’eredità che sembra andata in malora. Se gli errori e le sfortune dei padri ricadono sui figli, come liberarsene? Esiste una forza originaria capace di condannare una stirpe alla solitudine? La risposta a queste domande è nella voce di un secolo nuovo, e nello sguardo di chi si accinge a viverlo.
Recensione
Possibile, si diceva, che il passato avesse una tale forza sul presente? Il potere di ciò che accadde prima di noi è tale da forgiare un destino? O era soltanto colpa sua?
Giorgio Fontana, ci regala non ancora quarantenne, un capolavoro. Scrittore prolifico e versatile già vincitore del Premio Campiello nel 2014, riesce a comporre un’opera d’arte di circa novecento pagine. Una saga familiare che attraversa la storia del nostro paese dal 1917 al 2012. Impresa titanica, senza punti di caduta con una lingua e scrittura chiara, seppur ricercata, donando al lettore un’esperienza deliziosa. Ci si innamora della storia e la si vive immersi nel punto di vista dei vari personaggi, protagonisti dei capitoli.
Troviamo le macroparti che raccontano alcuni anni della storia del nostro paese, vere e proprie cornici in cui si inscrivono i capitoli che hanno per protagonisti i numerosi personaggi e la loro parte di vita con l’afferente proprio e diverso punto di vista.
Si parte dal Friuli è vero ma la narrazione abbraccia tutto il paese, vengono citate e descritte con perizia, numerose città italiane e straniere.
Lavoro enorme di ricerca è palese sia stato profuso dall’autore per la caratterizzazione dei personaggi che hanno interessi e professioni che spaziano dalla letteratura al diritto passando alla poesia, la musica e non solo…
Deliziosi gli omaggi e i cenni, tra gli altri, ai cantanti Ornella Vanoni, Demetrio Stratos e al regista Mario Bava.
Come ricordato in precedenza, si parte nel 1917 con Maurizio Sartori capostipite di questo ceppo di dinastia e si arriva ai suoi pronipoti nel 2012. Si vive nelle pagine la molteplicità e eterogeneità di attori di una trama, diversissimi tra loro, accomunati dall’appartenenza alla stessa famiglia e come ogni generazione viva e sia contaminata dai propri tempi.
Maurizio e Nadia vivono la prima guerra mondiale; i loro figli la seconda con la Resistenza; i nipoti gli anni di piombo e i pronipoti gli anni duemila. Li forma questo vissuto, li forgia. Cadono, si rialzano e vivono. La loro esistenza non è edulcorata, hanno alti e bassi, che magistralmente lo scrittore Fontana riesce a descrivere con la giusta dose di dialoghi e protagonismo nelle rispettive parti del romanzo. Rendendo la fruizione al lettore empatica e celere senza essere farraginosa bensì puntuale e dinamica.
C’è amore, amicizia, il valore del focolare ma anche della disgregazione familiare nelle pagine di questo libro. Si legge con voracità e ci si affeziona ai Sartori. Si mugugna con loro e si viene travolti dai loro sogni, sconfitte e vittorie. Non so cosa debba insegnare e quale funzione abbia la letteratura ma sicuramente rinfrancano e fanno riflettere queste pagine.
Giorgio Fontana, ci parla del quotidiano di una famiglia e degli avvenimenti intrinsechi ad essa, al suo microcosmo ma li narra e inserisce nelle vicende e nella storia di un paese. Storia quest’ultima di cui ci parla senza fronzoli e facendo prendere posizione ai suoi personaggi.
Ciò che viene prima di noi è il terreno su cui vi è la semina del nostro modo di essere ed esistere. E’ una tara? Un vantaggio? La mia interpretazione è che in ogni pagina viene fornito uno dei rivoli del magma delle possibilità di approccio alla vita, ovviamente connaturato alla propria indole e ambiente; tutto questo avendo però comunque un comun denominatore e reductio ad unum ovvero l’istituzione famiglia: un approdo nel fluire delle storie del mondo e personali.
Romanzi come questo, educano alla lettura e devono essere letti, riletti e far parte delle proprie librerie. E’ quasi naturale sottolineare e appuntare commenti. Opera magnifica e ribadisco un capolavoro. Sì capolavoro, perché il libro riesce ad arricchire emozionalmente, oltre ad essere un’opera d’arte di scrittura perfetta. Queste pagine giungono dritte alle nostre anime.
A cura di Francesco Morra
Giorgio Fontana
Giorgio Fontana: Nato Saronno nel 1981 e cresciuto a Caronno Pertusella, Giorgio Fontana vive a Milano dove collabora con diverse testate, sceneggia storie per il settimanale “Topolino” e insegna scrittura creativa. Tra le sue ultime pubblicazioni: Per legge superiore (Sellerio 2011), La velocità del buio (Zona 2011), Morte di un uomo felice (Sellerio 2014, Premio Campiello), Un solo paradiso (Sellerio 2016) e il reportage a fumetti Lamiere (Feltrinelli 2019). Il suo ultimo romanzo è la vasta saga familiare Prima di noi (Sellerio 2020).
Acquista su Amazon.it: