Prima persona singolare




Recensione di Ilaria Bagnati


Autore: Murakami Haruki

Traduzione: Antonietta Pastore

Editore: Einaudi

Genere: Raccolta racconti

Pagine: 152

Anno di pubblicazione: 2021

 

 

 

 

 

Sinossi. Murakami Haruki è da solo in viaggio nel nord del Giappone quando decide di fermarsi per la notte in un ryōkan, le tipiche locande di montagna giapponesi. Ad accoglierlo un locandiere vecchissimo e di poche parole e un gatto che appare altrettanto decrepito. Ma che importa, il posto è accogliente e poi non c’è altro disponibile nei dintorni: anzi, Murakami decide di approfittare del bagno termale per rilassarsi. Ed è , tra i vapori dell’acqua calda, che entra una scimmia: «Buonasera », dice la scimmia, «vuole che le lavi la schiena?» La scimmia ha imparato a parlare dal suo antico padrone, un professore di Shinagawa, un quartiere di Tōkyō, ama ascoltare Bruckner (apprezza in particolare il terzo movimento della Settima sinfonia) e ha una vita molto interessante alle spalle. La racconterà al nostro narratore poco dopo, in camera, mentre si bevono una Sapporo come due vecchi amici che, complice la notte, aprono il loro cuore intorno al tema dei temi: l’amore, l’amore romantico e quello erotico, la solitudine e il suo opposto, il desiderio e ciò che significa nella vita degli esseri viventi. Pare proprio che, con la raggiunta maturità anagrafica e artistica, Murakami Haruki abbia deciso di puntare il telescopio della sua arte verso l’interno, verso quella «prima persona singolare» che nelle opere precedenti restava nell’ombra. E per farlo ci regala otto racconti in cui dice «io», otto gemme che anche quando sconfinano nei mari del fantastico non rinunciano alla sincerità, al calore della confessione, all’emozione di un cuore per la prima volta messo a nudo.

 

Recensione

Prima persona singolare è il primo libro che leggo di Murakami, un autore che mi ha sempre incuriosita molto. Questa volta l’autore si cimenta con una raccolta di otto racconti scritti in prima persona singolare, racconti che, come afferma Murakami, sono autobiografici.

Ciò che più mi ha colpita della sua scrittura è la capacità di inserire l’irreale, l’onirico, la fantasia  nella realtà. In ogni racconto l’autore ci racconta degli aneddoti, delle esperienze che ha vissuto da giovane o anche solo anni prima e d’un tratto, durante la lettura, c’è un avvenimento, un elemento che non sembra reale.

Il racconto intitolato Confessione di una scimmia di Shinagawa è emblematico da questo punto di vista. Murakami si reca in una piccola locanda termale e incontra una scimmia parlante.

Ella racconta di come è stata cresciuta da un uomo che le ha insegnato a parlare, di come sia attratto dalle donne e non dai suoi simili, di come ruba il nome delle donne di cui si innamora. L’autore ne parla come se tutto ciò fosse realmente accaduto, durante la narrazione non avviene niente che fa pensare che si tratti di un sogno, di un’allucinazione, è tutto perfettamente credibile ed inserito perfettamente nella realtà. Sono arrivata a chiedermi: è possibile?

Avevo l’impressione che reale e irreale scambiassero posto a casaccio. La sera prima avevo bevuto due bottiglie grandi di birra con una scimmia, e ascoltato il racconto della sua vita.

In questo libro Murakami si racconta e permette al lettore di conoscerlo meglio, di conoscerlo ragazzo, marito, amante, amico, amante del baseball e della musica. In particolare l’autore ci parla delle donne della sua vita, di come si sia rapportato con loro, del ricordo che è rimasto di loro.

Cosa che non ho apprezzato molto è la frequenza con la quale sottolinei quanto una donna sia stata brutta, per fortuna esalta altre qualità ma questo elemento mi ha un po’ infastidita. Dopo la lettura di Prima persona singolare posso senz’altro dire che Murakami mi ha incuriosita molto e che ora sono interessata a conoscerlo meglio leggendo i suoi romanzi.

 

 

A cura di Ilaria Bagnati

ilariaticonsigliaunlibro.blogspot.com

 

 

Murakami Haruki


Murakami Haruki è nato a Kyoto nel 1949 ed è cresciuto a Kobe. È autore di molti romanzi, racconti e saggi e ha tradotto in giapponese autori americani come Fitzgerald, Carver, Capote, Salinger. Con La fine del mondo e il paese delle meraviglie Murakami ha vinto in Giappone il Premio Tanizaki.

 

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