CLAIRE KEEGAN
Traduttore: Monica Pareschi
Editore: Einaudi
Collana: Stile libero big
Genere: Narrativa
Pagine: 96
Anno edizione: 2024
Sinossi. Un giorno, tornando dal lavoro, Cathal trova la casa vuota. Eppure era tutto pronto per il matrimonio, che cosa è andato storto? Soprattutto, di chi è la colpa? Una scrittrice prende possesso della residenza dove trascorrerà un breve ritiro, la stessa in cui Heinrich Böll ha lavorato ai suoi diari. Sembra lo scenario perfetto, almeno fino a quando la presunzione di un uomo non getterà un’ombra su quei giorni. Una «donna felicemente sposata» cerca un’avventura, vuole provare il sesso con un altro. Ritroverà il brivido dell’eccitazione, ma a quale prezzo? Con una maestria che ricorda i grandi della forma breve – da Anton Cechov a Alice Munro – Claire Keegan intesse tre storie nelle quali la violenza è sempre appena fuori dall’inquadratura, eppure finisce per soffocare ogni cosa, tranne la purezza della scrittura.
Recensione di Francesca Mogavero
Dopo lo splendore di Piccole cose da nulla e la meraviglia di Un’estate, con Quando ormai era tardi Claire Keegan spezza l’incantesimo e ci regala tre racconti di umanità arida, di figure controllanti, spesso fatali, e di brividi alla nuca.
Dimentichiamo l’integrità, la bontà genuina, la rocciosa bellezza di Bill Furlong e di Mr. Kinsella: qui ci si muove nell’oscurità più appiccicosa e urticante.
Un uomo perbene lascia trapelare l’ombra paterna, in una coazione a ripetere che ritorna una generazione dopo l’altra.
Un sedicente professore svaluta i meriti, le ragioni, i progetti di una giovane scrittrice che vorrebbe soltanto lavorare.
Un’avventura di un fine settimana ci lascia perennemente col fiato sospeso, sulla difensiva, con la sensazione di un male incombente.
Sappiamo cosa aspettarci, o quantomeno crediamo di poterlo prevedere con un minimo margine di errore, figlie e figli di troppe madri che non hanno mai fatto ritorno a casa, testimoni più o meno oculari, più o meno risoluti e risolutivi, di brutalità striscianti.
Narcisismo, mansplaining, devianze: l’autrice non ha bisogno di chiamarli per nome, i concetti emergono taglienti, illuminati a giorno da una scrittura sempre cristallina, da uno stile pulito anche quando dipinge la sozzura peggiore, da uno sguardo che sa penetrare e portare in superficie, suscitare interrogativi ed empatie perfino scomode, ma necessarie: come reagire di fronte a una minaccia?
E se, senza rendercene conto, anche noi covassimo ferocia e false credenze?
Cosa fare prima che sia tardi?
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Claire Keegan
Claire Keegan è tradotta in trenta lingue. Dove l’acqua è più profonda ha vinto il Rooney Prize for Irish Literature, Nei campi azzurri ha vinto l’Edge Hill Prize. Un’estate (Einaudi 2023) ha vinto il Davy Byrnes Award. Piccole cose da nulla (Einaudi 2022), tra i migliori libri del XXI secolo per il «New York Times», finalista del Booker Prize e del Rathbones Folio Prize, ha vinto l’Orwell Prize for Political Fiction e il Kerry Prize for Irish Novel of the Year. Troppo tardi è stato candidato ai British Book Awards. Keegan è stata nominata Woman of the Year for Literature in Ireland nel 2022, Author of the Year 2023; ha vinto il Seamus Heaney Award for Arts and Letters 2024 e recentemente il Siegfried Lenz Award.
A cura di Francesca Mogavero