Quattro piccole ostriche




Recensione di Salvatore Argiolas


Autore: Andrea Purgatori

Editore: HarperCollins Italia

Genere: Spionaggio

Pagine: 352

Anno di pubblicazione: 2019

Sinossi. 2019. Alpi Svizzere. Nell’albergo di lusso dove vive, un uomo di nome Wilhelm Lang riceve una lettera inattesa, una lettera che apre la porta su un passato che pensava sepolto, quando il suo nome era Markus Graf. Il mittente è Greta, la sua amante del tempo, la sua collega del tempo in cui era una spia della STASI. Nello stesso momento, nel parco del Tiergarten di Berlino, un diplomatico russo viene ucciso da un colpo di pistola. A indagare arriva Nina Barbaro, Kriminalhauptkommissar di origine italiana, che non crede che dietro il delitto ci sia l’ISIS, nonostante stia ricevendo forti pressioni politiche per chiudere in fretta il caso trovando i colpevoli più comodi. Ma per risolvere il mistero si deve andare indietro nel tempo, tornare ai giorni della caduta del muro. Nella sera del 9 novembre 1989, mentre il mondo assiste commosso al fiume umano che da est cerca di passare a ovest, le strade di Berlino sono percorse proprio da Markus, Nina e Greta, chiamati a scelte decisive destinate a condizionare per sempre le loro vite. E non solo. Intanto Yuri, un ambizioso agente del KGB destinato a diventare presidente della Russia, e Leo Kasprik, uno psichiatra esperto di ipnosi, cercano di impadronirsi dei dossier legati al progetto segreto cui hanno dedicato anni: il progetto “Walrus”, in onore del malvagio tricheco della canzone di John Lennon e Paul McCartney e dell’inquietante favola nera di Alice nel Paese delle Meraviglie. Un progetto che avrebbe dovuto creare quattro micidiali “agenti dormienti”, addestrati per uccidere e invincibili sul campo.

Recensione

Il 9 novembre 1989 mentre cade il muro di Berlino le vite di quattro persone subiscono una svolta decisiva. Sono le “quattro piccole ostriche” del titolo che richiama il poemetto “Il tricheco e il carpentiere” di Lewis Carrroll contenuto nel seguito di “Alice nel paese delle meraviglie”, “Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò”. Carroll racconta di un tricheco e di un falegname che in spiaggia vengono seguiti da quattro ostriche, poi da altre quattro e il corteo si allunga sino a quando i due si siedono e mangiano tutti i molluschi.

Nel clima di tragedia del giorno che secondo lo storico Eric Hobsbawm chiude il Novecento, il “Secolo breve”, l’agente della Stasi, il servizio segreto della Germania orientale, Markus Graf approfitta della grande confusione che sconvolge Berlino per appropriarsi dei codici bancari dei servizi segreti e ciò lo porta a fuggire, abbandonando la compagna e collega della Stasi Greta Pfeiffer.
In quella stessa sera, Peter un giovane inserviente in una squallida pensione salva la vita ad una prostituta drogata.

Trent’anni dopo, alla vigilia della cerimonia commemorativa della caduta del muro, tutti questi fili narrativi si uniscono creando una trama tesa e serrata che risale al piano “Walrus” gestito dal colonnello russo Yuri Grishin che consisteva nell’identificare e assoggettare con l’ipnosi quattro giovani per poterli usare come insospettabili killer.

Quando, nell’ottobre 2019, un funzionario dell’ambasciata russa a Berlino, il Paradiso delle spie, viene ucciso il Circo, “quel mondo di donne e uomini la cui vita è spesso doppia o tripla” si mette in movimento per coprire o per trovare il colpevole e quest’attività arriva a coinvolgere anche il presidente russo Yuri Grishin, che trent’anni prima manovrava l’affare “Walrus” che in inglese significa proprio tricheco.

“I am the Walrus” cantavano i Beatles e non è come difficile capire chi ha ispirato questa figura del romanzo, visto che l’attuale Presidente della Federazione Russa dal 1985 al 1990 era ufficiale dei servizi segreti sovietici nella Germania dell’Est in collegamento con la Stasi.

In un mondo dove la regola è il tradimento solo giocando d’astuzia e con l’aiuto di Greta, ormai stanca e malata, Markus riesce ad evitare di pagare care le conseguenze di quel furto antico, le cui ripercussioni coinvolgono anche Peter e il commissario Nina Barbaro, proprio la tossica salvata in quella giornata così straordinaria di tanto tempo prima.

Andrea Purgatori, giornalista d’inchiesta di lungo corso, esordisce come narratore con questa spy story molto intrigante che ricorda certe atmosfere e suggestioni dei capolavori del genere come “La spia che venne dal freddo” mettendo in evidenza il fatto che talvolta i sentimenti prevalgono sui calcoli egoistici e sugli ordini superiori e inserendo richiami ad un mondo nascosto ma sempre presente e sempre letale.

L’ambientazione, il ritmo, i personaggi e la trama del romanzo, ricco di citazioni musicali, storiche e culturali, sono degni di un seguito che speriamo arrivi al più presto.

 

Andrea Purgatori


Andrea Purgatori è uno dei più importanti sceneggiatori italiani. Tra i film che ha scritto per il cinema si ricordano Il muro di gomma (1991), Il giudice ragazzino (1994), Fortapasc (2009), L’industriale (2011), e per la televisione Caravaggio (2008), Lo scandalo della Banca Romana (2010), Il Commissario Nardone (2012). Attualmente conduce la trasmissione Atlantide in onda su La7, con grande successo di pubblico e critica.

 

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