Recensione di Fiorella Carta
Autore: Antonio Del Greco e Massimo Lugli
Genere: Thriller
Editore: Newton Compton
Pagine: 423
Anno di pubblicazione: 2019
Sinossi. Omar Gentile, “colonnello” di una formazione di estrema destra e Pietro Salis, conosciuto come “er Cattivo”, boss indiscusso della criminalità del litorale romano: non hanno nulla in comune, né ideali, né obiettivi, né stile di vita. È un furto in banca da quaranta miliardi, realizzato a metà degli anni Ottanta, a segnare l’inizio di un sodalizio criminale tra i terroristi neri e i criminali di Ostia. E a dare il via a una catena di omicidi, attentati e ricatti che andrà avanti per più di un decennio, attraversando una delle fasi più drammatiche e sanguinose della storia italiana e della Capitale, funestata da una malavita spietata e aggressiva e dalla tragedia degli anni di piombo. Partendo da un reale fatto di cronaca, Antonio Del Greco e Massimo Lugli, con un ritmo serratissimo e colpi di scena di ogni genere, raccontano l’affascinante e violenta storia della “grande mala”: la sua nascita, l’ascesa e il cambiamento di un gruppo criminale che ancora oggi domina incontrastato sulla scena di Ostia e di Roma.
Recensione
Un romanzo che, come dice la sinossi, non dà tregua, parte con un ritmo incalzante, i personaggi entrano subito in gioco e danno il via a vicende cruente, un crescendo senza scampo in una cornice storica amara, forte di ricordi tragici per la nostra nazione.
I fatti sono narrati con una tale veridicità, proprio perché la loro radice è la realtà, da lasciare un amaro in bocca che sa di riflessione, senso di impotenza in alcuni casi.
Quando i due protagonisti, Omar e Pietro si incontrano senti la diffidenza di due leader molto diversi fra loro ma di grande personalità, senza scrupoli.
La criminalità romana che, nell’arco degli anni, fra cambi di guardia e corsi storici lascia intatta solo una cosa: la presenza costante dei gruppi criminali, infiltrati nelle maglie della società cittadina e difficili se non impossibili da sradicare.
Massimo Lugli e Antonio Del Greco
Massimo Lugli Si è occupato per «la Repubblica» di cronaca nera per quarant’anni. Ha scritto Roma Maledetta e per la Newton Compton La legge di Lupo solitario, L’Istinto del Lupo, finalista al Premio Strega, Il Carezzevole, L’adepto, Il guardiano, Gioco perverso, Ossessione proibita, La strada dei delitti, Nelmondodimezzo. Il romanzo di Mafia capitale, Stazione omicidi. Vittima numero 1, Vittima numero 2 e Vittima numero 3, Città a mano armata, Il criminale e nella collana LIVE La lama del rasoio. Suoi racconti sono contenuti nelle antologie Estate in giallo, Giallo Natale, Delitti di Ferragosto, Delitti di Capodanno e Delitti in vacanza. Ha firmato con Andrea Frediani Lo chiamavano Gladiatore. Cintura nera di karate e istruttore di tai ki kung, pratica fin da bambino le arti marziali di cui parla nei suoi romanzi.
Antonio Del Greco È nato a Roma nel 1953 ed è entrato in Polizia nel 1978. Dopo i primi incarichi alla Questura di Milano, è stato dirigente della Omicidi. Sue le indagini su alcuni dei più grandi casi di cronaca nera degli ultimi anni, tra cui l’omicidio del “Canaro” alla Magliana, la cattura di Johnny lo Zingaro, il delitto di via Poma, la Banda della Magliana. Attualmente è direttore operativo della Italpol.
Insieme hanno scritto Città a mano armata, Il Canaro della Magliana e Quelli cattivi.
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