QUELLO CHE SIAMO NOI
Autore: Alessandra Morelli
Editore: La Corte Editore
Genere: narrativa contemporanea
Pagine: 271
Pubblicazione: maggio 2022
Sinossi. Katerina e Natalia sono sorelle, due forze della natura dallo spirito affine ma del tutto diverse l’una dall’altra. Sono nate in Siberia e sono state strappate alla madre naturale quando la minore aveva un anno e la maggiore cinque. Separate e sopravvissute alla rigidità degli istituti russi, si rincontrano anni dopo sull’aereo che le condurrà in Italia insieme ai genitori adottivi. Mentre Kate è solare e allegra e affronta la vita con slancio, Natalia ha un demone dentro e vive in funzione di un unico desiderio: tornare in Russia, per poter fare i conti con un passato costellato di violenza e abusi che solo lei sembra ricordare. Quando le due ragazze incontrano Andrej, ogni cosa cambia. Lui, che si sente un figlio di nessuno, arrivato in Italia già grande, scorgerà in Kate un riscatto e troverà in Natalia la sua stessa percezione di essere un’anima rotta. Katerina e Andrej si innamorano, illusi dalla certezza di compiere un destino già scritto. Allo stesso tempo l’amicizia tra Andrej e Natalia renderà quest’ultima più determinata nel suo proposito di tornare in Russia. Quale sarà il prezzo da pagare per concedersi di essere felici?
Recensione di Antonella Bagorda
Arriva sempre un momento in cui ti ritrovi tra le mani quel libro che lo guardi e ti dici: no, nemmeno inizio a leggerlo, tanto non è il mio genere. E di solito non ti sbagli. Magari lo inizi anche, lo sfogli, gli dài attenzione, gli regali un’occasione ma niente, non è il tuo genere e avresti fatto meglio a lasciarlo lì dov’era.
Poi ci sono quei romanzi eccezione, pochi, pochissimi a dir la verità, che io inserisco nella categoria “non è il mio genere ma…”. Ed ecco che mi sono ritrovata immersa nelle pagine di Quello che siamo noi, di Alessandra Morelli; catturata dalla prima all’ultima pagina, fino all’ultima parola.
Ma facciamo un po’ d’ordine.
Due sorelle di origini russe, Katerina e Natalia, strappate alla loro madre e separate quand’erano ancora delle bambine di uno e cinque anni. Si ritrovano su un aereo per l’Italia, anni dopo, dirette in un nuovo Paese, in una nuova casa, nuovi genitori, nuove abitudini, nuova vita. E poi Andrej, stesso percorso ma arrivato in Italia già grande.
Le loro strade si incontrano. Andrej si innamora di Katerina, la più piccola delle sorelle, la più solare, la più ottimista, l’unica fra i tre che abbia accettato il destino che le è stato riservato. Lei è in pace con se stessa e con la sua famiglia, ma in continua lotta contro l’oscurità, la delusione e il dolore da cui sua sorella Natalia si rifiuta di uscire. Andrej non può fare a meno di Katerina e della sua gioia di vivere. Andrej non può neanche fare a meno della voglia di riscatto di Natalia e del suo progetto segreto: tornare i Russia.
Tre ragazzi tanto diversi con un intento comune: trovare ognuno la propria felicità.
Katerina sembra sentirsi quasi completa con l’arrivo dell’uragano Andrej nella sua vita, ma gli altri due? Gli altri due sono personaggi incapaci di capire a chi e a quale luogo appartengano. Sono rottidentro e fuori, con pezzi di vita sparsi qua e là, con un passato che, a differenza di Katerina, ricordano. E che forse non vogliono dimenticare. Una è talmente rotta che pare non avere alcuna voglia di farsi aggiustare, sembra quasi provare piacere nell’atto dell’autodistruzione; l’altro pare avere tutte le intenzioni di lasciarsi trascinare da qualsiasi corrente possa portarlo a capire, a conoscere, a perdonare e a perdonarsi.
Alessandra Morelli ha scritto un grande romanzo in cui non manca nulla. Non c’è un genere preciso in cui si possa imprigionare tutto questo, perché ogni tentativo rischierebbe di sminuire il suo lavoro. È una narrativa contemporanea in cui si mescolano senza forzature il romanzo di formazione, il noir, il mistery, il giallo, il viaggio, l’avventura…
La Morelli affronta temi scomodi e difficili da trattare. C’è la droga, c’è la violenza psicologica e carnale, c’è la salute mentale, l’adozione, il senso di non appartenenza, l’amore, l’odio nei confronti degli altri e di se stessi, il sesso; tutto trattato con grande eleganza e con un’ottima padronanza narrativa.
Grande esercizio di stile anche quello di scrivere molti dei capitoli dal punto di vista maschile. L’autrice, infatti, tiene il fuoco su Katerina per la maggior parte del tempo ma lascia la parola anche agli altri personaggi.
E non posso, come sempre, non aprire una parentesi a parte per il finale. Chi mi legge lo sa: ho un problema con i finali. Sempre troppo aperti, troppo chiusi, troppo incompleti, a volte sembra addirittura siano stati dimenticati, molto raramente, ma proprio tanto raramente, riesco a beccare il finale che mi fa dire: cacchio, ecco un finale degno di essere definito tale!
Originale, commovente, ma soprattutto, e questo è fondamentale, inaspettato. Questo è il finale di Quello che siamo noi.
Insomma, il debutto letterario di Alessandra Morelli, dal mio punto di vista, si può definire un grande debutto. E le auguro di vero cuore che la sua voce possa farsi sentire ancora e ancora.
Ma io, seppur colpita e affondata da questa storia straziante e perfetta, resto sempre la solita rompiscatole che ama gli autori ma che sta dalla parte dei lettori.
Ed è raro che non trovi almeno un MA in ogni romanzo che leggo. E mi fa molto male dover comunicare che anche in questo romanzo c’è un grosso MA.
Tanti, troppi refusi seminati qua e là hanno reso alcuni momenti della lettura fastidiosissimi. Ce n’è persino uno nel momento probabilmente più importante di tutto il romanzo. Questo non va in alcuna maniera a influenzare il mio giudizio sulle sensibili capacità dell’autrice e sulla bellezza della storia che ha scritto, per carità, ma da una casa editrice come La Corte mi aspettavo più attenzione nella cura dei particolari.
Peccato. Un vero peccato.
Però lasciamoci queste tristi notizie alle spalle e passiamo all’immancabile domanda senza la quale sarebbe impossibile chiudere le mie recensioni:
Consiglio la lettura di questo romanzo?
Non solo consiglio a chiunque – chiunque! – la lettura di questo romanzo, ma auguro a tutti di poter incontrare sulla propria strada una sensibilità immensa e raffinata come quella di Alessandra Morelli.
Il mio più grande in bocca al lupo a lei, alle sue storie e ai suoi personaggi.
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Alessandra Morelli
Alessandra Morelli vive a Terni insieme al marito, il figlio, tre cani e sei gatti. Avvocato in pausa di riflessione, appassionata lettrice, scribacchina per diletto, nel 2011 è diventata mamma di un bambino arrivato dalla Russia siberiana di nome Andrej. Gestisce la pagina Letture Maldestre, attiva su Facebook e Instagram ed è co-fondatrice del Club del libro – Via col libro, in cui condivide le letture che ama. Quello che siamo noi è il suo primo romanzo.