Questo Mondo Non Mi Renderà Cattivo
Zerocalcare
A cura di Silvana Meloni
La nuova serie animata di Michele Rech (in arte Zerocalcare) su Netflix, sei episodi, di circa mezz’ora ciascuno, in onda dal 9 giugno 2023. Prodotta da Movimenti Production in collaborazione con BAO Publishing.
Trama
Nel quartiere popolare dove vivono Zero e i suoi amici sin dall’infanzia, viene aperto, accanto alla vecchia scuola, un centro di accoglienza per immigrati. Questa novità crea pareri discordi nei residenti, fino scatenare le ire di alcuni che chiedono l’allontanamento degli immigrati e la chiusura del centro. Nel frattempo un vecchio amico, Cesare, torna nel quartiere dopo diversi anni di assenza e fatica a riconoscere il mondo in cui è cresciuto. Zerocalcare vorrebbe fare qualcosa per lui ma si rende conto di non essere in grado di aiutarlo a sentirsi di nuovo a casa e a fare la scelta giusta per trovare il suo posto nel mondo. Le storie si intrecciano perché un gruppo di neonazisti, pescando nel torbido, coglie l’occasione per fomentare il malcontento fino a scatenare uno scontro fisico tra coloro che vogliono accogliere e coloro che sono insofferenti per la presenza degli stranieri nel quartiere. Nel tumulto vengono coinvolti su opposti fronti gli antifascisti, con Zero e i suoi amici, e i neonazisti nelle cui file è Cesare, il nuovo arrivato.
Personaggi:
Zero (Zerocalcare)
Sarah (Chiara Gioncardi)
Secco (Paolo Vivio)
l’Armadillo (Valerio Mastranderea)
Cesare (Zerocalcare)
Detective Digos (Silvio Orlando)
Recensione
Questo Mondo Non Mi Renderà Cattivo, seconda serie firmata Zerocalcare, su Netflix in 6 episodi. Ho appena finito di vederla e non posso che dire splendida, commovente e condita con una colonna sonora meravigliosa.
Anzi dire “condita” non è esatto, perché è l’azione stessa che pare scaturire dalla musica. Quindi non solo la colonna sonora dedicata che nasce dalla collaborazione con Giancarlo Barbati (in arte GIANCANE), ma ben 26 brani musicali tratti dalle più belle canzoni Rock (e non) della musica internazionale e italiana. Non nominerò tutti gli artisti ma basti ricordare Lou Reed, Oasis, 883, Biagio Antonacci, The Cornells, The Clash, California Calling.
Gli episodi sono brevi, circa mezz’ora ciascuno, e scivolano via in un attimo, tra la malinconia per gli argomenti illustrati e i tratti comici del linguaggio utilizzato, complice l’intervento di alcuni personaggi memorabili come l’Armadillo. Nodo della narrazione è l’incapacità di affrontare il cambiamento della nostra vita e la difficoltà di rimanere se stessi in mezzo alle contraddizioni.
Ma anche la capacità di cogliere la crescita e la trasformazione nella vita di coloro che ci sono stati vicini da adolescenti e che ora ci appaiono degli sconosciuti, stranieri al pari di coloro che vengono da un altro paese. Monito è quello della mancanza di ascolto, soprattutto verso le persone più prossime, che tendiamo a dare per scontate.
Infine, non può mancare uno sguardo ai quartieri popolari di Roma, le periferie, dove, nonostante le difficoltà e il degrado, sono presenti i centri sociali, i comitati di quartiere. Persone che si attivano per la collettività, per rendere migliore la vita del quartiere e affrontare dal basso i problemi di una città i cui amministratori sono l’esempio di quanto la politica si occupi solo di sé stessa e sia lontano dalla gente.