Requiem per un amico
Sinossi. «Puoi stare tranquillo, Jonathan.Il corpo l’ho trovato io. L’ho seppellito. E in tutto questo tempo, non l’ho mai detto a nessuno.» Jonathan Stride ha fatto spesso i conti con la morte, nella sua lunga carriera di poliziotto; ma è la prima volta che si trova a raccogliere la confessione di un uomo in fin di vita. Un uomo che è stato il suo migliore amico. E una confessione che promette guai. Guai soprattutto per Stride stesso. Sono trentasei anni che si conoscono. Steve Garske e Jonathan Stride, diversi come il giorno e la notte. Stride un poliziotto dal carattere chiuso, bravissimo a costruire muri intorno a sé. Steve un medico che suona la chitarra e non lascia mai una stanza senza aver fatto amicizia con tutti i presenti. Ma adesso che Steve sta morendo, Stride deve affrontare il fatto che il suo amico non è stato soltanto paziente testimone di nozze di tutti e tre i suoi matrimoni; è stato testimone anche di qualcos’altro. Un segreto che ha custodito per anni e che riguarda proprio lui. Un segreto sepolto, a quanto pare, proprio lì, nel giardino dell’amico. Suo malgrado, Stride è costretto a dare alla sua vice Maggie Bei l’ordine di perquisire quel giardino. Sapendo già cosa verrà alla luce. E sapendo che dovrà ricorrere a tutta la sua abilità, riaprendo un caso vecchio di molti anni e ancora pieno di misteri non risolti, perché quella scoperta non lo rovini per sempre. Un thriller vertiginoso che, come sempre quando a scrivere è Brian Freeman, tiene il lettore incollato alla pagina fino alla sconvolgente conclusione finale. Una lettura che non dimenticherete.
Autore: Brian Freeman
Editore: Piemme
Traduzione: Alfredo Colitto
Genere: Thriller
Pagine: 384
Anno di pubblicazione: 2022
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Recensione di Salvatore Argiolas
Con “Requiem per un amico “ Brian Freeman si conferma uno dei migliori scrittori di thriller americani e firma un libro palpitante di tensione e ricco di temi scottanti affrontati con molta bravura.
Ambientato in uno scenario inconsueto per il genere, Duluth, città del Minnesota sulle rive dell’enorme Lago Superiore, questo romanzo fa perno su un caso ormai dimenticato quando la morte di un medico, amico del tenente Jonathan Stride, fa riaprire le indagini sulla scomparsa di un giornalista avvenuta sette anni prima.
In seguito alle rivelazioni fatte in punto di morte dal dottore viene scoperto nel suo giardino il cadavere di un uomo, che dopo l’autopsia, risulta proprio quello del giornalista Ned Bear.
La sparizione di Bear è legata ad un fatto accaduto nel passato ancora più lontano quando durante una festa una ragazza fu violentata che, dopo tanto tempo decide di denunciare il presunto stupratore che si candida per un seggio di deputato.
La concatenazione di questi casi lambisce da vicino Jonathan Stride perché fu l’ultimo a vedere il giornalista vivo e anche in quanto conosce da vicino la donna che fu violentata.
Questi fattori fanno sì che la direzione delle indagini venga tolta a Stride e venga affidata alla sua vice Maggie Bei che aveva indagato con lui sulla strana sparizione.
Jonathan Stride, è un uomo tutto d’un pezzo, riservato, “dal carattere chiuso, che aveva trascorso la vita a costruire muri intorno a sé.” e in tanti pensano che non abbia niente a che fare con l’omicidio ma molti indizi lo rendono sospetto.
Stride è un gran bel personaggio che con questo “Requiem per un amico” è protagonista della dodicesimo episodio di una serie cominciata nel 2005 con “Immoral” che ha conquistato i favori di critica e lettori per la grande abilità di Freeman nel costruire le trame che spesso affondano le radici nel passato e che mostrano la grande umanità e il coinvolgimento emotivo del tenente di Duluth.
Anche se messo a riposo Stride cerca di riunire i fili rossi di una vicenda complessa che si snoda sui flussi della memoria e, con l’aiuto della moglie, anche lei poliziotta, trova delle tracce che prefigurano una possibile, sorprendente teoria investigativa alternativa a quella sino ad allora largamente condivisa.
Con alcuni indizi trovati quasi per caso il tenente Stride, stanco e disilluso, si troverà in una situazione drammatica che lo porterà a riconsiderate le priorità della vita.
Come gli altri romanzi di Freeman, anche “Requiem per un amico” coniuga con successo una trama poliziesca valida e robusta con un grande lavoro di approfondimento psicologico e pone in evidenza argomenti attualissimi come le terribili e incancellabili conseguenze delle violenze sessuali, il condizionamento dei media che influenzano comportamenti politici e istituzionali e l’importanza dell’amicizia e dei legami familiari.
Anche con questo suo ultimo thriller Brian Freeman ha fatto centro!
Brian Freeman
È tra i maggiori autori di thriller americani e i suoi romanzi sono pubblicati in quarantasei paesi. Ha esordito con Immoral (Piemme, 2006), che ha vinto il Macavity Award come migliore opera prima. Con Il veleno nel sangue (Piemme, 2013) ha vinto gli International Thriller Awards per il miglior romanzo dell’anno. Tra i suoi più recenti thriller Io sono tornato (Piemme, 2015) e La ragazza di pietra, preceduto dalla short story Polvere alla polvere (Piemme, 2014) – questi ultimi con protagonista il suo personaggio più amato, il detective Jonathan Stride. In Italia, Freeman è stato molto apprezzato da Giorgio Faletti. Vive in Minnesota con la moglie.Lavora