RITROVERÒ LEONARDO?
di Alberto Pizzi
Vallecchi Firenze 2023
Narrativa gialla, pag.414
Sinossi. 1494. Durante un naufragio, vanno perduti quattro disegni preparatori del Cenacolo di Leonardo Da Vinci. 2022. Mentre un aereo con a bordo Anastasia Bakler decolla da Londra con destinazione Mosca, due ex compagni di liceo si ritrovano dopo quasi trent’anni su due lati avversi a discutere della vendita di un’antica villa sul lago Maggiore. Che segreto nasconde quella villa? Ha forse a che vedere con un incidente d’auto accaduto al tempo della scuola in cui perirono due loro amici? Quale mistero li lega ad Anastasia? A scompaginare la situazione un omicidio che ha legami con il passato, una banca sull’orlo del fallimento ceduta in poche ore, una moglie tradita e un intrigo internazionale tra Milano e Londra con in ballo milioni di euro. Un unico filo conduttore li collega tra loro: i disegni perduti di Leonardo, tornati di nuovo in circolazione a Stresa dopo anni di oblio. Ancora una volta il maresciallo Calarco, aiutato nell’indagine dal suo amico giornalista Marcello Forni, dà prova della sua grande abilità a districarsi tra depistaggi e testimoni falsi e nel tessere la tela che lo porterà alla soluzione del caso.
Recensione Samanta Sitta
“Ritroverò Leonardo?” è un romanzo che mi ha intrattenuta per diverse ore. È un connubio gradevole di narrativa gialla, digressioni storiche e artistiche, ma anche di avventura.
Tutto nasce con la compravendita di una villa lussuosa sul Lago Maggiore: il proprietario, il ricco imprenditore Paranzi Marelli, affida all’avvocato Revello le trattative con il rappresentante dell’acquirente, tal Antonio Marrone, uomo riservato e schivo, da anni residente all’estero. Di lui si sa soltanto che dispone di una ricchezza fuori dal comune.
Le cose si complicano quando i due legali si incontrano: Bardelli lavora per la controparte ed era amico e compagno di scuola di Revello, ai tempi delle superiori, ma si sono persi di vista crescendo. L’ombra di un tragico incidente pesa su di loro e sui loro compagni di classe: Bardelli sembra cambiato, dopo quei fatti, da ragazzo popolare a uomo duro e avido.
A complicare una situazione già difficile, si aggiunge Margherita: è la figlia di Paranzi Marelli e la ex moglie di Bardelli. La loro separazione è stata decisamente difficile per lei, che ancora non ha accettato quanto è accaduto e prova un rancore davvero acceso per l’uomo.
Nell’albergo in cui si tiene l’incontro, lavora anche un altro compagno di classe di Revello e Bardelli, Matteo Lorani. È sopravvissuto all’incidente di tanti anni prima, l’unico del trio coinvolto, e ritiene responsabile Bardelli per quanto è accaduto. Se non avesse incitato gli amici a prendere un’automobile per fare un giro da ubriachi, con il suo ascendente, forse le cose sarebbero andate diversamente.
Quando il mattino dopo l’incontro Bardelli viene trovato morto in una casa incendiata, colleghi e inquirenti si trovano in grosse difficoltà. Chi poteva nutrire un tale odio nei suoi confronti da volerlo uccidere? Forse qualcuno poteva trarre vantaggio dalla sua morte? E chi è l’uomo caduto dal traghetto e annegato a poche ore di distanza da Bardelli? È soltanto un malore, o c’è un legame tra le due morti?
Il maresciallo Calarco nutre una sola certezza: devono esserci di mezzo i disegni perduti di Leonardo. È risaputo: quando accade qualche fatto grave e luttuoso a Stresa, un luogo altrimenti tranquillo e pacifico, è sempre a causa di quei disegni, dal valore inestimabile e dalla storia travagliata.
Ma cosa sono questi disegni?
Sono gli studi preparatori per il Cenacolo. La fantasia di Alberto Pizzi immagina che la famosa Ultima Cena sarebbe dovuta essere un gruppo scultoreo, ma gli studi andarono perduti per un naufragio e Leonardo preferì l’affresco. Leonardo, dopo aver scoperto la perdita dei disegni, li maledice per la rabbia. A distanza di secoli, una fama sanguinosa continua ad accompagnarli… superstizione ben conosciuta da Calarco.
“Ritroverò Leonardo?” è un romanzo che a mio parere sa inserirsi bene nel filone di “azione a sfondo artistico”,
così mi piace definirlo, inaugurato da “Il codice Da Vinci” di Dan Brown. Le relazioni dei personaggi muovono la trama in modo credibile. Il romanzo ha una dimensione corale: il mistero viene risolto dal maresciallo Calarco e dai suoi collaboratori, ma l’aiuto di chi è coinvolto nelle indagini, anche come indagato, si rivela fondamentale. Ho trovato anche molto simpatici i momenti tra Calarco e Marcello Forni, l’amico giornalista. Pur scontrandosi per ragioni legate al lavoro, ho apprezzato il rapporto di stima e fiducia reciproca dei due, da cui si intuisce un profondo rispetto.
Il numero importante dei personaggi coinvolti purtroppo non ha permesso un adeguato approfondimento psicologico di tutti. Alcuni rimangono solo tratteggiati, ma il ritmo e il tipo di narrazione probabilmente avrebbe reso difficile, se non superfluo, un maggior spessore.
Lo stile scorrevole del romanzo lo rende una lettura piacevole, sebbene presenti alcune ingenuità sia espressive, sia strutturali, ma è un libro di intrattenimento capace di distrarci dai pensieri quotidiani per qualche ora. Quest’avventura a mio parere è adatta a chi ama le situazioni d’azione, gli intrighi economici e un passato impegnativo con cui fare i conti.
Acquista su Amazon.it:
Alberto Pizzi
è nato nel 1954 a Casale Corte Cerro, dove risiede. È libero professionista con la passione per la corsa. Suoi racconti sono contenuti nelle antologie “Delitti di Lago”, “Nuovi Delitti di Lago” e “Delitti di Lago vol. 3”, vol. 4, vol. 5 e vol. 6 (Morellini). Per Vallecchi Firenze ha pubblicato nel 2021 il romanzo “I disegni perduti di Leonardo”.