Recensione di Salvatore Argiolas
Autore: Arturo Pérez-Reverte
Traduzione: Bruno Arpaia
Editore: Rizzoli
Genere: Thriller storico, noir
Pagine: 400
Anno di pubblicazione: 2020
Sinossi. È la primavera del 1937, in Spagna infuria la guerra civile e l’Europa è spazzata dai venti di un nuovo conflitto mondiale. A Parigi, babele di avanguardie artistiche, esiliati e cospiratori, imperversa con il suo fascino Lorenzo Falcó, spia senza scrupoli al servizio dei franchisti e intramontabile seduttore. L’hanno inviato qui con un duplice incarico: fare in modo che Léo Bayard, famoso pilota francese e uomo di mondo noto alle cronache per il suo sostegno al movimento repubblicano spagnolo, finisca ucciso dai suoi stessi compagni; e per impedire a ogni costo che un dipinto a cui Picasso sta lavorando, l’opera più attesa del momento, raggiunga l’Esposizione universale, dove i repubblicani sperano di ottenere l’attenzione e l’appoggio della comunità internazionale. Per mettere in atto il suo doppio sabotaggio Falcó si finge un collezionista d’arte, calandosi così in una realtà che, nonostante le ombre incombenti, ancora ondeggia tra i tavolini dei caffè e la carta da parati dei salotti letterari.”Sabotaggio” è il terzo, appassionato romanzo dedicato alle avventure di Lorenzo Falcó, personaggio che ha fatto della sfrontatezza e dell’ambiguità le sue carte vincenti, ed è anche l’ennesimo punto messo a segno da uno dei maestri della narrativa contemporanea.
Recensione
“Sabotaggio” è il terzo capitolo della serie che vede protagonista Lorenzo Falcò agente dei servizi segreti falangisti che opera durante la guerra civile spagnola.
Dopo “Il codice dello scorpione” e “E l’ultima carta è la morte”, “Sabotaggio” mette ancora più a fuoco la figura di questo avventuriero bello, atletico, cinico e capace di ogni astuzia che ricorda l’eroe di un’altra serie di Pérez-Reverte, il Capitano Alatriste che agisce nel XVII secolo.
La cornice storica in cui si muove Falcò è quanto mai interessante visto che in sottofondo si odono le cannonate e i bombardamenti di questo conflitto che per tre anni dilaniò la Spagna.
In questo romanzo ambientato a Parigi Falcò deve raggiungere due difficili obiettivi: screditare l’intellettuale comunista francese Leo Bayard e ostacolare Pablo Picasso nella creazione del dipinto “Guernica” che non avrà colori perché non voglio distrarre chi la osserva…Sarà una tavolozza di neri e di grigi. Un monumento alla disillusione, alla dispersione, alla distruzione. Un bussare alla porta della coscienza dell’umanità.”
Pablo Picasso dipinse questa celebre opera in memoria del bombardamento aereo dell’omonima cittadina basca avvenuto nell’aprile del 1937 ad opera di aerei tedeschi e italiani.
Pablo Picasso era un’artista odiato dai nazisti che nel luglio del 1937 organizzarono addirittura una mostra chiamata “Die Ausstellung “Entartete Kunst” Mostra di arte degenerata” e l’artista più “degenerato” era proprio il pittore spagnolo.
Narra la leggenda che ad un gerarca che gli chiese se era lui l’autore di un orrore come “Guernica” Picasso abbia risposto “No, l’avete fatto voi”.
Picasso era un pittore famoso e Falcò deve sabotare la sua opera commissionatagli per la Mostra Universale di Parigi e nel frattempo deve anche entrare nell’entourage dell’aviatore e combattente antinazista Bavard per renderlo inviso ai suoi compagni di lotta politica.
Arturo Pérez-Reverte è un maestro del thriller storico e riesce con maestria ad incastrare una trama romanzesca nell’ordito della realtà storica mettendo delle celebrità storiche in perfetta interazione con personaggi finzionali come per esempio uno scrittore tronfio e vanesio che richiama alla mente Hemingway.
Falcò si trova invischiato in gioco mortale, in cui tutti bluffano e ingannano avversari e alleati. “Potrebbero essere stati anche i nazisti, che conducono il proprio gioco” disse Sanchez dopo averci pensato su ancora un po’. “O gli italiani, con i loro soliti pastrocchi”.
C’è un caldo charme in tante scene che hanno come sfondo una Parigi che viveva alla grande gli ultimi anni di una pace illusoria e destinata a finire presto e che ospitava un grande numero di agenti segreti intenzionati a creare falsi dossier e documenti fasulli destinati a diffamare i nemici e dove “gli infelici resti di tutti i naufragi dell’Europa arrivavano a Parigi senza mezzi e senza futuro.”
Lorenzo Falcò, scettico e disincantato uomo d’azione, dovrà impegnarsi a fondo con tutta la sua scaltrezza per evitare una brutta fine in un mondo in cui “come dice il compagno Stalin, dove c’è un uomo può esserci anche un crimine.” consapevole di essere solo una pedina, debole e sacrificabile, nel grande gioco gioco della politica delle grande potenze. Con tutto ciò continua a combattere perché è tutto quello che sa fare ma è ben cosciente del suo ruolo.
Come al solito Arturo Pérez-Reverte confeziona un romanzo dove tutti i particolari si incastrano con tanta verosimiglianza storica e con lodevole sforzo di rendere chiaro un periodo molto complesso e tragico della recente storia europea.
“Se i repubblicani dedicassero a vincere la guerra le energie che impiegano a distruggersi tra loro, i fascisti sarebbero stati annientati da tempo.”
dice un personaggio del romanzo e questo fa capire quanto fosse intricata e tortuosa la politica mondiale di quei tempi.
“Sabotaggio”è un romanzo storico basato su alcuni fatti reali e su altri modificati per esigente narrative ma vola alto sulle ali dell’avventura valorizzato anche dall’ottima traduzione di Bruno Arpaia.
Arturo Pérez-Reverte
è nato a Cartagena, in Spagna, nel 1951. Per vent’anni reporter di guerra in Libano, Eritrea, alle isole Falkland, in Nicaragua, Mozambico, Romania, Bosnia e in altre zone roventi del pianeta, romanziere di lungo corso, è autore di libri pubblicati in quaranta lingue: tra i più celebri Il club Dumas, La carta sferica, la serie Le avventure del Capitano Alatriste. Dal 2003 è membro della Reale Accademia di Spagna. Rizzoli ha pubblicato Il tango della Vecchia Guardia (2013), Il cecchino paziente (2014), Due uomini buoni (2015), Il codice dello scorpione (2017) e L’ultima carta è la morte (2018).
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