Santi in paradiso




SOMMO MARSICO


Editore: Feltrinelli

Genere: Giallo

Pagine: 331

Anno edizione: 2025


Sinossi. Per fortuna l’avvocato Ettore Mezzalama ha un cuore d’atleta. Ne ha bisogno per resistere alla fine del suo matrimonio e alle stranezze di un figlio ribelle che è una vera dannazione. E già questo basterebbe a mandare in frantumi la normalità di una rispettabile vita borghese. Se poi si aggiungono la scoperta tardiva della propria omosessualità e la relazione clandestina con Ferdinando, fascinoso musicista e suo vicino di casa, allora serve davvero un fisico bestiale. Per completare il quadro da crisi di nervi ci si mette pure una socia insofferente all’autorità. L’avvocata Emilia Artemisi ha un viso alla Modigliani e una faccia di bronzo. Ne ha bisogno per tenere il punto del suo catto-femminismo e gestire la condizione di “suora in aspettativa”. Per non farsi mancare niente, ha pure un ex fidanzato che prova ancora qualcosa per lei e un socio campione di disturbi ossessivo-compulsivi. Ettore ed Emilia sono soci per l’appunto e lavorano per il Vaticano. Il loro referente Oltretevere è Monsignor Calvados, segretario al dicastero dell’Economia. È lui ad affidare ai due avvocati il compito di far luce sui misteri legati a un monastero vicino Pescara. Le monache ottuagenarie di Santa Giustina si sono cacciate in qualche brutto pasticcio. E quando devono giustificare i milioni che da anni transitano sui loro conti diventano omertose. Come se non bastasse tra le mura del monastero poco tempo prima è morta l’anziana suor Anna, ma quella non sembra una morte naturale. Comincia così un’inchiesta vorticosa che finisce per coinvolgere alti prelati ed esponenti della criminalità organizzata, sacerdoti col vizio del gioco e militanti di estrema destra. Gli autori che si nascondono dietro allo pseudonimo di Sommo Marsico conoscono a fondo le faccende ecclesiastiche e mettono in scena una coppia di investigatori capace di misurare la fede coi dubbi e le debolezze che confondono i cuori. Non si limitano a comporre un’esilarante commedia gialla ricca di colpi di scena, fanno molto di più: con grazia e leggerezza mostrano quanto un’istituzione millenaria come la chiesa cattolica sia in realtà uno dei tanti capitoli della commedia umana.

 Recensione

di

Gabriele Loddo


Il Giubileo si avvicina, la Santa Sede ha l’incombenza di gestire economie importanti per ridare splendore e il giusto riconoscimento ai beni architettonici che più la rappresentano.

Prestare attenzione a chi dovrà essere affidato l’incarico per la manutenzione di tali opere diventa una priorità inderogabile, come è fondamentale mantenere la credibilità e il buon nome dell’ente religioso.

Poi, c’è un monastero immerso tra le montagne abruzzesi: ospita poche suore ottuagenarie e non ha più senso mantenerlo operativo. Sul suo conto corrente sono depositate giacenze spropositate, un fatto che appare inusuale per una struttura religiosa.

C’è anche una morte anomala: suor Anna è anziana, mostra sintomi degenerativi ma il suo non sembra un decesso naturale. E c’è il Collettivo catto-femminista “Maria Maddalena”.

Il gruppo invita le monache a ribellarsi contro il potere patriarcale della Chiesa, crea caos, incomprensioni e si oppone alle regole secolari del Vaticano. C’è l’odio verso la comunità rom, manifestato con agguati di stampo razzista, cortei, pestaggi e uccisioni. E c’è la ‘ndragheta che infiltra la sua ragnatela di interessi negli affari comuni, trasformando attività all’apparenza pulite in business immorali. 

Infine, ci sono Ettore Mezzalama e Emilia Artemisi. Lui è un avvocato che sta riscoprendo la propria sessualità. È referente del Vaticano, ricopre il ruolo di Commissario pontificio ed entra in gioco ogni volta si reputi necessario portare alla luce le piccole magagne che inquinano la sacra moralità dell’opera religiosa.

Anche lei, Emilia, è avvocato. In passato, ha abbracciato e dedicato tutta sé stessa alla fede, vestendo gli abiti delle Suore del Crocifisso. Saranno loro a risolvere i problemi e i quesiti che assillano Monsignor Calvados e, tra mille capriole e fini intuizioni, a sbrogliare tutti i nodi di una complessa matassa.

Le insolite vesti degli investigatori danno freschezza e originalità al giallo di matrice religiosa. A tratti, appare troppo articolato, ma la caratterizzazione dei protagonisti regge il plot e spinge il lettore a proseguire tra le pagine per capire come gli autori andranno a chiudere i vari fili aperti durante la narrazione.

Il messaggio di fondo evidenzia come anche gli uomini di chiesa sottostanno ai difetti della natura umana, con ipocrisie, ambizioni e desideri materiali da soddisfare, al pari di tutti gli individui comuni.

È un romanzo di genere, ideale per il lettore che cerca freschezza di contenuti e leggerezza nella loro argomentazione.

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Sommo Marsico


è il nome dietro il quale si nascondono due autori che non cercano la notorietà. Uno è un giornalista, l’altro ha sempre respirato l’aria dei corridoi vaticani. Insieme hanno deciso di raccontare miserie e grandezze del mondo ecclesiastico sotto la forma di una commedia in giallo.