Scomparsa




Recensione di Loredana Cescutti


Autore: Linda Castillo

Editore: Fanucci

Traduzione: Lisa Maldera

Serie: Kate Burkholder #4

Genere: Thriller

Pagine: 309 p., R

Anno di pubblicazione: 2014

Sinossi.  “Rumspringa” è il periodo in cui gli adolescenti amish sperimentano la vita fuori dalle regole della loro comunità, un momento di scoperte personali e di crescita. Ma un giorno una ragazza scompare senza lasciare traccia, e la paura si diffonde come un contagio. Un figlio scomparso è l’incubo di ogni genitore, tanto più in una società in cui i legami familiari sono così stretti, e quando la ricerca finisce tragicamente col ritrovamento del cadavere, il dipartimento di investigazione criminale è costretto a intervenire. Il capo della polizia di Painters Mill Kate Burkholder sa che per risolvere il caso dovrà impegnarsi con tutta sé stessa, non solo come poliziotto, ma anche come ex appartenente alla comunità amish. Insieme all’agente John Tomasetti, indagherà nella vita della ragazza, scoprendo strani collegamenti con casi irrisolti di un passato lontano. Ma radunare le tessere di quel sinistro mosaico la porterà troppo vicina a un killer senza scrupoli.

Recensione. “Se vuoi essere felice quando vai a letto la sera, fai in modo di essere orgogliosa dal lavoro che cominci ogni mattina.”

Questa frase, a mio avviso, rappresenta alla grande il capo della polizia di Painters Mill, Kate Burkholder. Il suo lavoro è tutto e farlo al meglio è quasi una missione.

In questa nuova avventura verrà chiesta a Kate la collaborazione in un’altra contea, sia come poliziotta che in veste di esperta rispetto alla realtà degli amish, e ancora una volta ad affiancarla ci sarà l’agente del Bci John Tomasetti. Lavorare fianco a fianco fuori dal territorio di lei sarà una nuova prova per entrambi, dal momento che i due stanno cercando di guarire vicendevolmente cicatrici profonde che all’apparenza non si vedono, “dono” delle loro vite precedenti ma che a tratti riemergono dagli abissi e provocano loro dolore e sofferenza.

Le sparizioni avvenute nell’arco di una decina d’anni, di cui alcune molto recenti, saranno il fulcro su cui ruoterà l’intera vicenda. Ovviamente sulle scomparse più vecchie la pista risulterà evidentemente troppo fredda per poterne ricavare qualcosa di utile anche se nulla potrà essere lasciato intentato, ma rispetto alle ultime sarà necessario fare l’impossibile per ritrovare le giovani amish prima che sia troppo tardi.

Iniziando a indagare, Kate e John individueranno da subito una serie di analogie fra le vittime: amish, ribelli o più semplicemente con dei talenti assolutamente vietati dal loro rigido credo religioso, con dei segreti inconfessabili all’interno di un gruppo così chiuso. In sostanza tutte giovani donne intenzionate ad abbandonare la loro vita chiusa dopo il periodo di “rumspringa”.

L’indagine si rivelerà difficile a causa della diffidenza di queste persone, che mal considerano le intromissioni da parte degli “inglesi” (come li definiscono loro) e solo Kate potrà tentare di entrare in empatia con le famiglie per riuscire a capire e carpire informazioni omesse utili alle ricerche, dal momento che sia per motivi religiosi che per diffidenza i famigliari tenderanno a non collaborare.

Mi piace come per voce di Kate l’autrice riesca a trasmetterci il profondo rispetto nei confronti della cultura amish e le tradizioni che contraddistinguono questa popolazione. Ancora di più adoro come, facendo emergere i ricordi d’infanzia del capo Burkholder, si respiri fra le pagine la dolcezza e l’innocenza che sono state parte anche della sua vita, fino a che un nemico interno alla comunità le ha portato via tutto in un attimo.

Nonostante l’atmosfera dovuta in parte anche all’ambientazione, che dovrebbe dare l’idea di un libro lento, dai tempi lunghi e scandito dai ritmi della natura, il modo di raccontare in prima persona attraverso la voce di Kate dona grande velocità alla storia e a ogni pagina, l’unica esigenza è quella di proseguire per sapere dove l’indagine ci condurrà.

Fino a un certo punto tutto sarà routine, lavoro fatto con passione ma solo lavoro. Da un certo momento in poi per il capo Burkholder tutto diventerà più personale e la clessidra inizierà a scorrere a velocità doppia poiché nulla di quanto fatto potrebbe risultare abbastanza, se l’epilogo non dovesse essere quello sperato.

“Le decisioni in bilico fra il bene e il male sono sempre complicate dalle circostanze. Non c’è tempo per soppesare le conseguenze o per tenere a bada le emozioni come dovresti.”

L’unica cosa certa sarà che Kate Burkholder ci guiderà per mano, sarà sempre al nostro fianco accada quel che accada e per nulla al mondo si tirerà indietro davanti alle scelte più difficili, a costo della sua vita.

Il finale risulterà scioccante a molti di voi come lo è stato per me sia per la scoperta di quale sia l’identità del malvagio, sia per le motivazioni che hanno spinto quest’ultimo a compiere tali azioni. Inoltre, a mio avviso, la storia è rimasta aperta lasciandomi un profondo senso di inquietudine, oltre al dubbio che molto probabilmente il cerchio non sia chiuso del tutto e che il male non abbia ancora concluso il suo progetto.

“Il suo viso è quello della vittima. Nel suo sguardo vedo la perdita dell’innocenza, e so che non vedrà più il mondo come un bel posto abitato da brave persone.”

Buona lettura!

Linda Castillo


Originaria dell’Ohio, dove sono ambientati i suoi thriller Amish, Linda Castillo sapeva fin dalla tenera età che voleva essere una scrittrice e scrisse il suo primo romanzo all’età di tredici anni. Ha pubblicato una trentina di libri per tre case editrici di New York e ha vinto numerosi premi di settore.

 

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