SEGNALI DI FUOCO
di Dani Shapiro
Neri Pozza 2023
Gaja Cenciarelli ( Traduttore )
narrativa straniera pag.208
Sinossi. 2010, Pennsylvania. Un’antica quercia maestosa si staglia contro la notte stellata di Division Street, nell’elegante sobborgo di Avalon. L’albero magico, lo chiamano da generazioni; col suo tronco immenso, le radici nodose, i grovigli di fiori selvatici ai suoi piedi, domina il suo personale pezzetto di giungla in mezzo alle aiuole pettinate del distinto quartiere. Sotto la quercia sono seduti Ben Wilf, un medico in pensione, e Waldo Shenkman, un ragazzino solitario e geniale, che gli sta mostrando le sue stelle preferite nel cielo nero. Per Waldo, fragile creatura sensibile alla bellezza del mondo, le stelle non sono astri distanti e implacabili, ma amiche, compagne di viaggio che gli illuminano il cammino, segnali di fuoco nella sconfinata oscurità del suo futuro. Waldo non può ricordare che in una notte di dieci anni prima lui e Ben si sono già incontrati; sente tuttavia che parlare con quel signore gentile placa il suo divorante senso di inadeguatezza. Non può nemmeno sapere che continueranno a cercarsi negli anni che verranno, nel tempo e nello spazio, in un destino che li tiene uniti come un filo. In una sera di fine estate di venticinque anni prima, davanti a quella stessa quercia è accaduto un fatto terribile. Da allora, un segreto tormenta il dottor Wilf e i membri della sua famiglia, un segreto di cui non faranno più parola, nemmeno tra di loro, creando un silenzio che ingoierà per sempre ogni possibile felicità. Anche gli Shenkman, la giovane coppia in attesa di un figlio trasferitasi nel sobborgo molti anni dopo, portano con sé il loro fardello di cose non dette. Sotto il cielo di Division Street, il tempo corre e i destini delle due famiglie si intrecciano, divergono e poi ancora collidono esplodendo come stelle nelle galassie. Tutti si trovano a fare i conti con i vecchi segreti che affiorano inesorabili e i nuovi che chiedono di essere celati, mentre la vita assegna a ciascuno la sua quota di smarrimento e di perdita ma anche di stupore e speranza, di dolore ma anche di infinita bellezza. Con Segnali di fuoco, Dani Shapiro si conferma una narratrice di razza che sa nominare con parole esatte e luminose i momenti cruciali dell’esistenza che fanno di noi ciò che siamo, e sa raccontare le storie che vogliamo leggere, le grandi storie del nostro tempo.
Recensione Luisa Ferrero
Segnali di fuoco si apre con un prologo di grande impatto: siamo nel 1985 ad Avalon e un’innocua scorribanda di tre giovani ragazzi segnerà la svolta nella vita di tanti.
Anni dopo, nel 2010, troviamo Ben Wilf, medico in pensione e padre di Theo e Sarah (due dei ragazzi del prologo) ormai ultra settantenne che, nel trascorrere le sue giornate in solitudine, nota che Waldo Shenkman, un ragazzino che vive dall’altra parte della strada, è ancora sveglio, troppo tardi per un undicenne.
Entrambi si sentono soli. La moglie di Ben, Mimi, è affetta da demenza avanzata, e Waldo ha difficoltà a farsi degli amici. I due si ritrovano all’albero “magico”, una quercia secolare posta di fronte alla casa di Ben, e iniziano a conversare grazie all’amore di Waldo per le costellazioni che guarda sull’iPad del padre…
Indubbiamente, Ben e Waldo sono figure di primo piano nella trama, ma tutti i personaggi trovano la loro voce in queste pagine. Una voce che è solo loro e che sta a noi ascoltare per indagare i loro pensieri reconditi e le motivazioni che li guidano.
La narrazione di Segnali di fuoco ha numerosi salti temporali: in avanti fino al 2020, indietro fino al 2010, ancora indietro fino al 1985, fino al 1999 e ancora avanti. Questa scelta narrativa, però, non rende la lettura frammentata, bensì la arricchisce in modo prismatico di sfaccettature di momenti di vita utili a comprendere l’evoluzione della storia.
Dani Shapiro mantiene sempre ben salda la barra della narrazione e regala al lettore soprattutto una meditazione sulle famiglie, i segreti che manteniamo, le ferite che non vogliamo infliggere, e su come questi segreti e queste ferite si manifestano nel tempo.
Sono due i punti cardine attorno ai quali ruota l’intero romanzo.
In primo luogo, il concetto che non basta nascondere un segreto per renderlo innocuo e che il non detto può rovinare le esistenze molto più che la verità; in secondo luogo, il fatto che nelle nostre vite, che lo vogliamo o no, è tutto collegato e incontri casuali possono, a volte, rivelarsi casi fortuiti o vere e proprie disgrazie.
Con una scrittura di alta qualità, l’autrice confeziona un romanzo che non è nettamente ascrivibile ad alcun genere: non è solo un romanzo perché è preponderante la presenza del “mistero”; non è un giallo perché non c’è un’indagine vera e propria e infine non è un thriller psicologico anche se la componente psicologica è piuttosto forte.
In conclusione, Segnali di fuoco è tante cose insieme e la sua lettura è, da me, più che consigliata.
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Dani Shapiro
Giornalista, autrice di romanzi, memoir e del podcast di successo Family Secrets. Segnali di fuoco è stato il libro migliore del 2022 per Time Magazine, Washington Post e Amazon, e Shapiro sta lavorando a un adattamento televisivo. Il suo memoir Inheritance è diventato subito un New York Times bestseller ed è stato nominato miglior libro del 2019 da Elle, Vanity Fair, Wired e Real Simple. I suoi romanzi sono tradotti in 14 lingue e il suo manuale di scrittura, Still Writing, verrà ripubblicato nel 2023 in occasione del decennale dall’uscita. Insegna scrittura creativa in diverse università americane ed è cofondatrice della Sirenland Writers Conference a Positano.