Recensione di Salvatore Argiolas
Autore: Raffaele Malavasi
Editore: Newton Compton Editori
Genere: Thriller
Pagine: 448
Anno di pubblicazione: 2020
Sinossi. Mentre la folla defluisce dal salone nautico di Genova, un fuoristrada invade il sottopassaggio pedonale di accesso al polo fieristico e investe decine di persone. Quando cessa la sua corsa, due uomini escono dall’abitacolo e, armati di coltelli, lasciano dietro di sé una scia di morte. A fine giornata si contano sette vittime e ventotto feriti. Tra questi un poliziotto, casualmente presente durante l’azione terroristica, colpito mentre tentava di salvare due bambini. Si tratta di Riccardo Giustini, il collaboratore più alto in grado nella squadra coordinata dall’ispettore Gabriele Manzi. Sono passati due mesi dalla tragedia, quando alla squadra di Manzi viene segnalata la sparizione di Nino Barbieri, un giovane convertito all’Islam che in passato è stato indagato per il suo coinvolgimento nella causa fondamentalista. L’ispettore Manzi avrà ancora bisogno dell’aiuto dell’ex poliziotto Goffredo-Red Spada e della giornalista Orietta Costa per ritrovare Nino, prima che una nuova ondata di terrore si abbatta su Genova.
Recensione
Il titolo “Sei sospetti per un delitto” potrebbe far pensare ad un giallo all’inglese ambientato in una villa padronale immersa nel verde, invece si tratta di un thriller metropolitano dalle sfumature tenebrose come un polar, il noir alla francese.
Quando un fuoristrada investe gli spettatori che escono dal salone nautico di Genova facendo un strage, si pensa subito ad un attentato terroristico simile a quello di Nizza nel 2016. I sospetti degli inquirenti si addensano subito verso uno strano giovane italiano convertitosi all’Islam, Gaetano Barbieri che però è scomparso.
La ricerca di questo ragazzo, manipolato dai sedicenti “Combattenti di Dio” che rivendicano la strage si fa ancora più serrata.
Gli indizi portano a ritenere che Amzi fosse il vero ideatore dell’attentato ma l’ex poliziotto Goffredo “Red” Spada, aggregato alle indagini, ha qualche dubbio perché gli sembra tutto troppo facile e preordinato.
“Sei componenti, quattro morti e uno catturato. L’ultimo è stato catturato, è solo questione di tempo. Ma hai presente quando qualcosa non ti quadra, quando hai la netta sensazione che tutto sia stato archiviato in modo troppo precipitoso? Ecco, questo mi sembra.”
L’inchiesta avrá una svolta clamorosa e allora gli inquirenti dovranno cercare una nuova chiave interpretativa che consenta loro di sbrogliare il caso.
Tra gelosie investigative tra polizia e Digos, pressioni politiche per una rapida soluzione della pratica e antipatie personali tra i protagonisti dell’indagine, si fatica a trovare un filo logico che colleghi molti fatti sino al colpo di scena finale propiziato dal lavoro deduttivo di “Red” Spada.
Goffredo Spada è un ottimo detective dotato di “logica, di capacità di leggere i dettagli e di ricostruire gli eventi, di comporre e mettere a sistema le informazioni che al momento sembravano disperse in un marasma indecifrabile” ma sul piano familiare non riesce a percepire i segnali di malessere del figlio che cade vittima del gioco dell’orrore Black Bear che ricorda molto da vicino il “Blue Whale” emerso nelle cronache qualche anno fa.
“Sei sospetti per un delitto” è un ottimo thriller che contiene tutti i topoi del genere, ritmo serrato, colpi di scena, suggestiva ambientazione in una Genova addolorata ma sempre affascinante e un cast di personaggi credibili e ricchi di umanità e di profondità psicologica.
Genova è presente in tutto il romanzo con i suoi carruggi, le sue strade strette e labirintiche, il profumo del mare che arriva dappertutto, perché l’attentato è “un avvenimento speciale per la città. Genova assassinata, come le sette vittime innocenti che le erano appartenute. Genova ferita e sfregiata ma non rassegnata, come le ventotto persone colpite e, per fortuna, sopravvissute all’attentato. La città si riuniva nei pressi dell’epicentro del sisma, dove il mostro si era scatenato”.
Naturalmente è automatico il pensiero al crollo del ponte Morandi come ferita ancora aperta e come raccontato dall’autore nei ringraziamenti:
“Colpita dalla crisi, ferita a morte dagli eventi, Zena rimane sempre in piedi.”
Raffaele Malavasi gestisce con maestria diversi temi intriganti come la minaccia del terrorismo islamico, la pressione mediatica sulle indagini degli inquirenti, l’estrema fragilità psicologica dei giovani che vengono facilmente manipolati e la controproducente rivalità tra le varie forze dell’ordine.
Tra i tanti punti di forza del thriller, assieme ai protagonisti principali “Red” Spada, l’ispettore Gabriele Manzi e Orietta Costa, giornalista con l’istinto da poliziotto, c’è da segnalare la trovata di Malavasi che unisce ogni capitolo con una parola in comune che forma l’anello che rende più fluido il racconto.
Raffaele Malavasi
È nato a Genova ed esercita la libera professione. Da sempre accanito lettore, ha una passione per i gialli. La Newton Compton ha pubblicato con successo Tre cadaveri e Due brutali delitti, con protagonista l’ex poliziotto Goffredo Spada.
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