Fabrice Tassel
Traduttore: Francesca Bononi
Editore: Carbonio Editore
Genere: Thriller
Pagine: 232
Anno edizione: 2024

Sinossi.Bretagna. Anna e Thomas Sénéchal hanno perso il figlio Gabi, di soli dieci anni, annegato sotto gli occhi del padre che nulla ha potuto contro le onde del mare in tempesta. Sul corpo non sono stati trovati segni di violenza e il caso è stato archiviato, ma la giudice Dominique Bontet, testarda e risoluta, a un anno di distanza dai fatti si ostina a non voler chiudere il dossier: qualcosa le suggerisce che la morte del bambino non è solo dovuta a un tragico incidente. In parallelo Dominique segue un altro caso: quello di Iris Le Bihan, vittima di violenza domestica, che finalmente ha trovato il coraggio di denunciare suo marito Patrice. Un filo sottile unisce le due famiglie: è il filo delle menzogne, dei segreti che plasmano le loro quotidianità e della violenza subita da entrambe le mogli, in un caso in maniera esplicita, nell’altro in forma sottile e manipolatoria. Attraverso le due indagini giudiziarie, Tessel scandaglia i meccanismi psicologici che definiscono la vita di coppia, costruendo un noir intimo ed elegante che è anche un grido di denuncia contro gli abusi del potere maschile e l’oppressione patriarcale.

A cura
di
Marina Toniolo
Dominique Bontet è la figura centrale attorno alla quale ruotano i due eventi del romanzo. È una giudice istruttore: sta a lei decidere chi mandare a processo e chi invece merita di tornare a casa per dormire sonni tranquilli.
Prende seriamente la linea guida dell’intima convinzione prevista nel Codice Penale francese e proprio per questo ancora, dopo un anno, non ha chiuso il fascicolo della tragica morte di Gabi, decenne morto annegato nel mare durante una sera di tempesta.
Attraverso le sue indagini instaura un rapporto diffidente con Thomas, il padre, e quasi di complicità con Anna, la madre. Grazie a un’intuizione l’intricata vicenda può finalmente trovare conclusione.
Sembrano uomini, ma sono bambini.
Viziati, capricciosi, volubili e egoisti. Cresciuti probabilmente in una famiglia dove hanno sperimentato la violenza esplicita o quella più sottile della manipolazione, ripropongono gli stessi schemi nella famiglia che si creano.
Nè Thomas né Patrice, l’altro caso di cui si occupa la giudice, si salvano dalla storia impietosa che Tassel crea per loro. Le bugie e la costruzione di un mondo parallelo alla vita reale, l’incapacità di fronteggiare le diverse situazioni anche avverse portano il padre di Gabi ad essere l’ombra di se stesso.
‘Avrebbe dovuto imparare a esprimere i propri sentimenti, a dare un nome alle cose. Ma in quei momenti le parole rimanevano come intrappolate, e l’attimo svaniva’.
Anna e Iris sono le due donne, le due mogli, vittime della violenza dei propri mariti. Un caso fortuito le fa incontrare e un’alleanza le porta entrambe dalla giudice Dominique Bontet. Come succede quasi sempre, non solo in Bretagna, ma ovunque, non si accorgono dei maltrattamenti che le avviluppano senza lasciar scampo.
Anzi. Ci vuole un enorme coraggio per aprire gli occhi e finalmente vedere come sono realmente i fatti. La stessa Dominique, nella sua posizione di potere, viene trattata con sufficienza dagli imputati uomini. Quasi che non avesse il diritto di poterli giudicare e che sarebbe, per loro, stato meglio che ci fosse al suo posto un uomo che li avrebbe sicuramente capiti.
Sono tempi di profondi cambiamenti. Le donne non possono più accettare il paternalismo o il vittimismo dal proprio compagno. La sindrome della crocerossina deve volgere a termine. Subire violenza psicologica porta, inoltre, ferite ben più profonde e durature rispetto a chi subisce violenza fisica. Saper riconoscere i segnali, da donna a donna, può portare realmente a un rinnovamento.
Mi ci è voluto tempo per assimilare tutto quello che Tassel illustra in questo thriller e mi ha profondamente colpita e turbata. La capacità di descrivere situazioni, pensieri e azioni mi ha portata dentro il romanzo: non ho avuto alcuna via d’uscita. Ma è stato un viaggio pesante.
Alla fine Anna rinasce. È libera di decidere per sé. Un omaggio all’intima convinzione che il mondo femminile è sempre stato e sempre sarà forte, portatore di vita.
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Fabrice Tassel
giornalista e scrittore, vive a Parigi. Originario della Bretagna, è un instancabile viaggiatore, il cui sogno è visitare almeno cento Paesi del mondo. ‘Sembrano uomini’ è il suo quarto romanzo, candidato a prestigiosi riconoscimenti, tra cui il Grand Prix de Littérature Policière 2023.
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