Senza filtro




Guido Del Monte


Editore: Morellini

Genere: Narrativa

Pagine: 172

Anno edizione: 2025


Sinossi. Per Emiliano Spezia, detto Lo Spezia, il tramonto del sol dell’avvenire ha lasciato ombre a muoversi nell’ombra. Lui stesso, ex sindacalista nei postumi della crisi dei derivati, si è cucito addosso il curioso ruolo di riparatore di torti che agisce in proprio e spesso a caso. Stranamente, però, nella sua piccola città di provincia (Viareggio), finisce per portare la risposta, quasi sempre illegale, al bisogno individuale e collettivo di rendere migliore la società. Innescare la conversione di un boss del narcotraffico, riorganizzare un movimento autonomo di bagnini sfruttati, favorire un’attività di bouquiniste gestita da vecchietti e vedere come questo getta nel panico le autorità. Sono queste le avventure dello Spezia e della sua curiosa Kompania nel secondo episodio di una saga per scappati di casa. Non c’è il disegno di un demiurgo, c’è l’esigenza naturale della mutua collaborazione tra frammenti di umanità poco convinti che il mondo debba essere un monopoly videosorvegliato su cui nevica cocaina.

 Recensione

di

Salvatore Gusinu


Un romanzo che lascia piacevolmente sorpresi e contemporaneamente straniati (nel senso buono del termine).

Lo straniamento è dato dalla convinzione di trovarsi davanti a un qualcosa che però, durante la lettura, viene sostituto da altro: la storia potrebbe sembrare, banalmente, il classico “buoni contro i cattivi”, ma, fortunatamente, pagina dopo pagina, la nostra attenzione viene catturata dall’esilarante personaggio di Emiliano Spezia (già noto nel precedente romanzo “Il senza parte”).

Spezia è un personaggio sui generis, un giustiziere “fai da te”: il suo fine è quello di sistemare le cose, ma a suo modo; modo non sempre legale e non proprio “consentito”.

Il suo “aggiustare le cose” si applica a tante situazioni (che poi si rivelano essere le “scene” del romanzo) senza fare distinzione di scala: le ingiustizie, infatti, che siano piccole o grandi, vanno risolte.

Per questo motivo all’interno del romanzo Spezia si occupa, allo stesso modo, di narcotraffico e, contemporaneamente, di riorganizzare un’associazione di bagnini sfruttati.

La sua vocazione nel rendere la società migliore viene, indubbiamente, dall’essere un ex sindacalista; il modo di arrivarci, però, è proprio quello dei peggiori delinquenti. 

Il bello del romanzo sta in questa contraddizione; una contraddizione che porta il lettore a una lettura piacevole, ricca di ironia.

Il grande merito dello scrittore, tra le altre cose, sta nell’uso azzeccato e sapiente delle descrizioni, sia dei personaggi sia delle situazioni: non c’è spazio per il superfluo; tutto è diretto, funzionale ed essenziale.

Un ottimo romanzo di cui consiglio la lettura e che potrebbe essere tranquillamente anche un film o una serie.

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Guido Del Monte


Nato a Viareggio nel 1969. Ha svolto studi filosofici e diversi mestieri e impieghi, ma la costante è sempre stata il bagnino, attività che svolge tutt’ora. Esordio narrativo con Costa West (2000, Baroni) divenuto un piccolo cult tra i bagnini d’Italia, nel 2016 inaugura il progetto editoriale Maison Nouvelle Vague ed escono Le protagoniste (2016), Il souvenir (2016) dedicati a Eric Rohmer. Seguono Al livello del mare (2017), Il giorno della sciamana (2018). Nel 2019 pubblica per ETS di Pisa L’abat-jour. Interno lucchese, finalista a Un Libro per il Cinema. Nel 2021 esce, per Robin Edizioni, il romanzo Ottobre Fest. A novembre 2022 esce Di prima e di poi, sempre per Robin Edizioni. Nel 2024 per Morellini ha pubblicato “Il senza parte”, primo capitolo della saga dello Spezia.