Sono mancato




all’affetto dei miei cari


Autore: Andrea Vitali

Editore: Einaudi

Genere: narrativa

Pagine: 176

Anno di pubblicazione: 2022

Sinossi. Orgoglioso proprietario di una ferramenta, un tipo solido, senza grilli per la testa, mai un giorno di vacanza: è l’eroe di questo romanzo. Sembra impossibile che gli sia toccata in sorte una simile progenie. Eppure… Lo spaccato ironico e preciso di una certa società italiana. Una commedia amara che, con garbo, prende in giro un modello maschile ormai sempre più raro. O almeno si spera. Provincia lombarda, tra gli anni Sessanta e gli anni Ottanta del secolo scorso. Un padre tutto casa e lavoro ripercorre la storia del proprio rapporto con i figli, che non sono venuti esattamente come si aspettava. L’Alice, maestrina frustrata, malinconica e sognante, che rimpiange di non essere andata all’università – manco studiare servisse – ed è incapace di fare l’unica cosa che una donna deve saper fare: la moglie. L’Alberto, che i libri, bisogna rendergliene merito, li ha tenuti a debita distanza, ma in compenso si rivela un ingrato. Infine l’Ercolino, che apre bocca solo per mangiare voracemente, anche se è magro quanto un chiodo; e, pensa tu, a scuola pare sia un genio. Insomma, un disastro, cui si aggiunge una moglie pronta in ogni occasione a difendere quei tre disgraziati. Troppo, davvero troppo, anche per un uomo di ferro come lui.

Recensione di Giuseppe Tursi

Andrea Vitali torna in libreria con Sono mancato all’affetto dei miei cari, romanzo ambientato tra gli anni ’60 e ’80, nella provincia lombarda. Il protagonista è un uomo che racconta i rapporti tormentati con i propri figli. L’uomo è un grande lavoratore, la sua ferramenta nel corso degli anni si è ingrandita e la sua speranza è di vedere qualcuno dei suoi figli continuare quella attività che tanto ama, purtroppo, però, sembrerebbe che nessuno sia intenzionato a rilevare la ferramenta.

Ancora una volta Andrea Vitali è riuscito a raccontare una storia che riesce a coinvolgere totalmente il lettore. Le vicende famigliari che racconta in questo libro sono episodi che si possono ritrovare in numerose famiglie di quegli anni, ma che si ripropongono ancora ai giorni nostri. Figli che non sanno cosa fare del proprio futuro, come l’Ercolino, il più piccolo dei tre, un vero genio a scuola, ma che per trovare la sua strada decide di affrontare un lungo viaggio. Altri invece hanno dovuto rinunciare alle proprie passioni, come Alice che per imposizione del padre non ha potuto fare l’università.

Poi, ancora, matrimoni falliti e incomprensioni tra suoceri. Il piglio con cui Vitali scrive è sempre divertente, anche i momenti più tragici vengono raccontati con ironia che alleggerisce il testo e fanno sorridere. Leggere Vitali è un vero toccasana, nelle giornate più pesanti, i suoi libri hanno il potere di risollevare l’umore.

La sua storia, all’apparenza semplice, racconta uno spaccato della società del secolo scorso.


I suoi personaggi sono sempre caratterizzati al meglio, e a mio avviso è proprio questo uno dei grandi pregi dell’autore, ogni suo personaggio è memorabile. Il mio consiglio è di leggere sono mancato all’affetto dei miei cari, forse uno dei
migliori romanzi di Andrea Vitali, con la speranza che questo autore non smetta mai di raccontarci le sue storie.

 

Acquista su Amazon.it:

 

Andrea Vitali


Dopo aver frequentato «il severissimo liceo Manzoni» di Lecco, Andrea Vitali si laurea in medicina all’Università Statale di Milano ed esercita la professione di medico di base nel suo paese natale. Scrittore molto prolifico, ha esordito nel 1990 con il romanzo breve Il procuratore, ispiratogli dai racconti di suo padre; nel 1996 ha vinto il Premio letterario Piero Chiara con L’ombra di Marinetti, ma il grande successo lo ha ottenuto nel 2003 con Una finestra vistalago (Premio Grinzane 2004). Nel 2006 ha vinto il Premio Bancarella con il romanzo La figlia del Podestà; nel 2009 il Premio Boccaccio e il Premio Hemingway.
Tra i numerosi romanzi, ricordiamo: nel 2011 La leggenda del morto contento e Zia Antonia sapeva di menta. Nel 2012 Galeotto fu il collier e Regalo di nozze. L’anno successivo escono Le tre minestre, lungo racconto autobiografico edito da Mondadori-Electa e Di Ilide ce n’è una sola. Nel 2014 Quattro sberle benedettePremiata ditta Sorelle Ficcadenti e Biglietto, signorina!; nel 2015 La ruga del cretino, scritto con Massimo Picozzi, Le belle Cece, La verità della suora storta, Quattro schiaffi benedetti, Un amore di zitella (tutti editi da Garzanti). Nel 2016 Nel mio paese è successo un fatto strano (Salani), Le mele di Kafka (Garzanti), Viva più che mai (Garzanti). Nel 2019 esce Certe fortune. I casi del maresciallo Ernesto Maccadò (Garzanti), Sotto un cielo sempre azzurro (Garzanti) e Documenti, prego (Einaudi). Altre sue pubblicazioni sono: Un uomo in mutande. I casi del maresciallo Ernesto Maccadò (Garzanti, 2020), Nessuno scrive al Federale. I casi del maresciallo Ernesto Maccadò (Garzanti, 2020), Vivida mon amour (Einaudi, 2021), Un bello scherzo (Garzanti, 2021) e La gita in barchetta (Garzanti, 2021). Tra le sue pubblicazioni si ricorda anche il libro per bambini La zia Ciabatta (Garzanti, 2020). Da ricordare che con il romanzo Almeno il cappello (edito nel 2009 da Garzanti) Andrea vitali ha vinto il Premio Casanova, il Premio Isola di Arturo Elsa Morante, il Campiello sezione giuria dei letterati ed è stato finalista al Premio Strega.
I suoi libri, pubblicati in Italia da Garzanti, sono stati tradotti in molti paesi, tra cui la Turchia, la Serbia e il Giappone.