Sono venuta a prenderti




Sinossi. Evelyne è una ragazza fragile, dal carattere introverso e a tratti spigoloso. È stata abbandonata dal padre quando era solo una bambina e da allora ha eretto un muro, tra sé e il mondo, dietro il quale ha cercato rifugio per paura di essere nuovamente ferita. L’amicizia di Rossella e Tiziana, due stravaganti ragazze con cui divide l’appartamento, la porta a intraprendere un percorso di rinascita, che sembra capace di farle avere di nuovo fiducia nell’amore. Alla prima difficoltà, però, il passato riaffiora, ingombrante, ineluttabile. Evelyne rischia di perdersi ancora una volta, sopraffatta dal dolore che la ferita mai rimarginata le provoca ancora di fronte allo spettro dell’abbandono. Sarà un evento inatteso, un viaggio nel labirinto del suo inconscio, a consentirle di far luce sul passato, portando a galla una verità nascosta.

 SONO VENUTA A PRENDERTI

di Alessia Figini

Morellini 2023

narrativa contemporanea, pag.

 Recensione di Stefania Ceteroni

Quanto i traumi del passato possono influenzare la vita di una persona, anche a distanza di anni?
Quanto possono pesare i silenzi, le cose non dette, le verità taciute sulle scelte di chi ha subito tutto ciò pur non rendendosene conto?

Questi sono gli interrogativi che mi sono posta una volta ultimata la lettura del secondo libro di Alessia Figini.

Devo ammettere di essermi chiesta, per una buona metà della lettura, dove l’autrice si stesse dirigendo.

La prima parte è molto veloce, ci sono situazioni che si susseguono molto in fretta, troppo forse. E che poco mi è sembrato avessero a che fare con la sinossi indicata.

Forse questo ha reso più lenta la lettura perché ho avuto la sensazione di perdermi una storia d’amore che, pure, ha preso le mosse da situazioni molto veloci e da reazioni che ho considerato eccessive.

Solo verso il finale ho potuto dare una risposta agli interrogativi che si sono alimentati in me durante la lettura della prima parte… solo arrivata al punto di svolta che inizialmente ho fatto fatica a comprendere ma che poi ha avuto un senso ed ha messo a punto le tessere del puzzle.

Evelyne è un personaggio che vive la sua vita mettendo tutto in relazione all’abbandono, inspiegabile, di suo padre. Rapporti famigliari nulli, visto che anche con sua madre le cose non vanno affatto bene, si trova a vivere con delle amiche il cui ruolo, lo ammetto, mi aspettavo fosse più incisivo nell’ambito della storia.

Prende di petto anche situazioni amorose che sembrano piombarle addosso: sarà il ritmo veloce della narrazione, ma mi è sembrato che tutto si consumasse troppo in fretta. Ho avuto l’impressione che Evelyne vivesse le varie situazioni in modo amplificato per poi risolverle, però, altrettanto in fretta di come le aveva costruite.

Forse un mio limite o una conseguenza della scelta dell’autrice di utilizzare una tempistica breve o, per lo meno, una tempistica che non si comprende bene dalla lettura. Nella prima parte, per essere chiara, non ho  capito l’arco temporale in cui si sono svolte le varie vicende… quella che mi è stata più chiara è stata la seconda parte della storia,  in cui la protagonista affronta in modo definitivo il suo passato, e ho quasi avuto la sensazione che la prima parte non fosse necessaria per arrivare agli sviluppi che rappresentano il nucleo centrale della storia. 

Arrivata all’ultima riga mi sono detta che è sempre meglio una brutta verità a una bella bugia. Ed Evelyn ha pagato sulla sua pelle il fatto che le sia accaduto l’esatto contrario. 

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Alessia Figini


ha esordito a settembre 2021 con La luce all’improvviso, pubblicato da Morellini Editore. Ottimista cronica e solare per natura, quando scrive subisce una vera e propria metamorfosi, che la spinge a dar vita a personaggi controversi.

A cura di Stefania Ceteroni 

https://libri-stefania.blogspot.com