David Machado
Traduttore: Romana Petri
Editore: Voland
Genere: Narrativa
Pagine: 292
Anno edizione: 2024
Sinossi. Júlia non ha mai detto la verità su quello che le è accaduto. Nemmeno ai genitori, che la sentono sempre più distante; né ai suoi amici, che non vede da mesi. L’incontro con la piccola Catarina la fa uscire per un attimo dal torpore. Un uomo in carcere decide di scrivere la sua storia d’amore con una donna che non vuole essere amata. Un ragazzino registra, per l’adulto che diventerà, delle audiocassette in cui racconta la sua strana vita con la madre, che lo ha isolato in una casa sul limitare di un bosco. Tre storie si intrecciano a distanza di anni, tre voci narranti per un romanzo affascinante che parla di violenza e redenzione.
Recensione di Giusy Ranzini
David Machado, con Sotto la pelle, offre un romanzo che si snoda attraverso tre storie apparentemente scollegate, ma unite da un filo invisibile di dolore, speranza e ricerca di redenzione. Con una prosa evocativa e una profondità emotiva straordinaria, l’autore portoghese ci invita a esplorare le complessità della vita umana, ponendo al centro temi universali come la violenza, l’isolamento, l’amore e il bisogno di riconciliazione.
Le tre voci narranti che guidano il lettore lungo questa trama polifonica sono Júlia, un uomo prigioniero senza nome, e un ragazzino solitario. Le loro vite si svolgono in contesti diversi e tempi distanti, ma sono accomunate da un senso di frammentazione, come pezzi di un puzzle che Machado lentamente ricompone.
Júlia: un silenzio che pesa come un macigno
La storia di Júlia è il cuore pulsante del romanzo, un racconto che si dipana con il peso di un segreto mai rivelato. Júlia vive intrappolata nel silenzio, incapace di condividere con i genitori o gli amici la verità su ciò che le è accaduto. La sua alienazione progressiva è descritta con una delicatezza spietata, rendendo il lettore partecipe del suo dolore muto. L’incontro con Catarina, una bambina che sembra risvegliare in lei una scintilla di vita, è un momento cruciale: una breccia nel muro di torpore che Júlia si è costruita attorno. Questo rapporto fragile e sincero diventa il catalizzatore di un lento processo di guarigione, mostrando come anche nei momenti più oscuri ci sia spazio per la luce.
L’uomo prigioniero: l’amore come memoria e ossessione
La seconda voce narrante è quella di un uomo incarcerato, il cui nome non viene mai rivelato. La sua storia, raccontata attraverso le parole che scrive, si concentra sull’amore complesso e sofferto per una donna che non voleva essere amata. Questa parte del romanzo esplora la natura dell’amore non corrisposto e il confine sottile tra desiderio e ossessione. Le sue riflessioni, intrise di malinconia e rimpianto, offrono uno spaccato della condizione umana che va ben oltre le mura del carcere. La scrittura diventa per lui un atto di liberazione, un modo per riconciliarsi con il passato e dare un senso alla propria sofferenza.
Il ragazzino e le audiocassette: un’infanzia fuori dal mondo
Il terzo filo narrativo è quello più enigmatico e toccante: un ragazzino che registra delle audiocassette per il suo futuro io adulto. Attraverso questi nastri, racconta la sua vita isolata in una casa di campagna, dove vive con una madre che sembra volerlo proteggere dal mondo esterno a tutti i costi. La relazione tra madre e figlio è descritta con una tenerezza inquietante, che lascia emergere il sottile equilibrio tra amore e controllo. La voce del ragazzino, intrisa di innocenza e curiosità, contrasta con le ombre che si allungano sulla sua vita, rendendo questa parte del romanzo incredibilmente commovente.
“Sotto la pelle” affronta temi difficili con una sensibilità rara. Machado scava nei traumi dei suoi personaggi senza mai cedere al sensazionalismo, concentrandosi invece sul processo di guarigione e sull’importanza delle connessioni umane. La violenza, nelle sue varie forme, è sempre presente, ma il romanzo non si limita a descriverla: ne esplora le conseguenze e la possibilità di superarla.
Dal punto di vista stilistico, Machado dimostra una maestria narrativa che cattura il lettore fin dalle prime pagine. La sua scrittura è lirica, ma mai artificiosa; ogni frase è calibrata per evocare emozioni profonde senza mai risultare eccessiva. Le tre storie si intrecciano con una fluidità sorprendente, rivelando gradualmente i legami tra i personaggi e offrendo al lettore una visione più ampia del quadro generale.
Sotto la pelle è un romanzo che lascia un segno indelebile. Machado ci regala una storia che è al tempo stesso intima e universale, un viaggio nelle profondità dell’animo umano che invita a riflettere sulla fragilità e sulla resilienza della vita. Le tre voci narranti, ognuna con la propria unicità, si completano a vicenda, creando un mosaico di esperienze e sentimenti che risuona a lungo dopo aver chiuso il libro. Un’opera intensa, capace di toccare corde profonde e di ricordarci che, anche nelle situazioni più difficili, esiste sempre la possibilità di ricominciare.
Un libro imperdibile per chi ama la letteratura che sa commuovere e far riflettere.
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David Machado
David Machado è nato a Lisbona nel 1978. Si è laureato in Economia e Commercio. Nel 2005 ha vinto il Prix Branquinho da Fonseca, Fundação Calouste Gulbenkian e Semanário Expresso con il libro per ragazzi A noite dos animals inventados. In Italia Cavallo di ferro ha pubblicato Il favoloso teatro del gigante (2009) e Che parlino le pietre (2013).