Sotto scorre il fiume




Recensione di Patrizia Argenziano


Autore: Paola Sironi

Editore: Todaro Editore

Genere: giallo

Pagine: 192

Anno di pubblicazione: 2020

Sinossi. Una nuova indagine per la squadra “Desbrujà rugne” della Questura di Milano. Un delitto agghiacciante e un fiume interrato che lo porta alla luce, una vittima e i suoi segreti apparentemente innocenti, un colpevole troppo perfetto e due giovani sognatrici che lo vogliono scagionare, una giornalista scaltra e un informatore senza regole. Sullo sfondo Milano città metropolitana, allagata dall’ennesima esondazione del Seveso. Ingredienti ideali per mettere alla prova Annalisa, Caterina e Vilnev, i tre eterogenei ispettori della squadra Problem Solving. E con Annalisa Consolati torna anche il padre Patrizio, detto anche “il continuatore di film” per la sua inconsapevole capacità di dare un lieto fine anche alle storie più tragiche.

Recensione. Il Seveso, con la forza della natura che lo contraddistingue, osserva, ascolta, raccoglie e racconta una storia dal sapore amaro ma, perché no, anche dolce. Racconta di sopravvissuti, di vite semplici ma dannatamente complicate e soprattutto racconta solo a chi è in grado di ascoltarlo. E noi saremo in grado di farlo?

 “Sai mi sono sempre chiesta quale sia il percorso del Seveso interrato. Possiamo vedere dove si     eclissa, dove fuoriesce e da quali tombini trabocca quando è in piena, ma ignoriamo dove scorra esattamente sotto il cemento della città. A volte prima di addormentarmi ho l’impressione di sentire il suo lamento oltre questo pavimento, come se ci rinfacciasse l’oblio in cui la metropoli l’ha sepolto vivo.”

È il fiume uno dei protagonisti indiscussi di questo giallo che, con immenso piacere, mi fa nuovamente incontrare la squadra “Desbrujà rugne della Questura di Milano ma soprattutto il mitico Patrizio Consolati, padre di uno dei tre ispettori della squadra. Anche questa volta, siaffianca loro una girandola variopinta di personaggi di ogni età che tentano, più o meno abilmente, di aggrapparsi alla vita, di cavalcarla o semplicemente di non affogare.

Ci vuole un secondo per affezionarsi alla dolcissima e fragilissima Gaby, colpevole solo di essersi imbattuta in un reperto decisamente fuori dal comune, per irritarsi di fronte al figlio della vittima, colpevole solo di essere più freddo di un ghiacciolo, per stringersi intorno al marito della vittima, colpevole solo di amarla troppo, per provare simpatia nei confronti di un meccanico abusivo, colpevole solo di essere “il colpevole perfetto, mi fermo qui per non rovinarvi la sorpresa ma vi assicuro che potrei raccontarvi di ancora tanti personaggi che popolano questo giallo e lo rendono vivo.

L’autrice racconta la realtà ed è per questo che la lettura scorre veloce, perché in queste pagine ci siamo noi, con i nostri problemi, a casa e sul lavoro, con i nostri pregiudizi, con le nostre difficoltà, le nostre ansie, i nostri malumori, la nostra voglia di spaccare il mondo ma soprattutto le nostre fragilità. A tutto ciò, si aggiungono una trama complicata che vede la luce del sole solo nelle ultime pagine, una narrazione scorrevole e dei dialoghi che sono veri e propri momenti di intrattenimento, in particolare quelli tra l’ispettore Annalisa Consolati e il padre.

Ecco, è il classico libro che vorresti vedere sul piccolo schermo per avere un appuntamento costante con la squadra Problem Solving e con Patrizio Consolati, con le sue storie e con le sue involontarie perle di saggezza. Una volta conosciuta, questa squadra non la vuoi più lasciare.

A cura di Patrizia Argenziano

instagram.com/patrizia.arge

 

Paola Sironi


 Paola Sironi, nata nel 1966 a Milano, vive nell’hinterland milanese e attualmente è analista funzionale presso una società di credito. Ha pubblicato tre libri con Todaro Editore: “Bevo grappa” (2010), “Nevica ancora” (2011), “Il primo a uccidere” (2013), e uno con Eclissi Editrice “Gelati dagli sconosciuti” (2016), romanzi seriali che hanno come protagonisti i quattro fratelli Malesani. Nel 2018 ha pubblicato “Donne che odiano i fiori”, primo romanzo della serie dedicata alla squadra “Desbrujà rugne” della Questura di Milano. È inoltre autrice della commedia teatrale “La staffetta perenne”, rappresentata nel 2017.

 

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