Sinossi. La nostra epoca ha deprivato la letteratura di ogni dignità conoscitiva, facendo al contempo esplodere la produzione editoriale. Romano Luperini ed Emanuele Zinato definiscono un orizzonte condivisibile: «la fine della specificità letteraria e, soprattutto, del linguaggio letterario, la globalizzazione dei temi, la quasi completa scomparsa di criteri editoriali ispirati a scelte di qualità e l’assoluta prevalenza di quelli economici». Tuttavia, esistono eccezioni: contronarrazioni che si muovono ai margini del sistema editoriale. Questo libro nasce per esplorare tale zona di emergenza, accostando voci diverse di autori in parte ancora ai “margini”, eppure nient’affatto marginali in un’ottica davvero letteraria. Scrittori “emergenti”, si potrebbe affermare, nella convinzione che l’opera letteraria non sia quella meramente ben scritta, ma quella dal portato antropologico significativo che fornisce un apporto di verità, provando a ricongiungere bellezza e verità in termini credibili e aperti.
Narrazioni emergenti
Curatore: Andrea Temporelli
Oligo 2023
Narrativa, pag.208
Recensione di Giuseppe Tursi
Da tempo ormai si è aperto un dibattito che riguarda lo stato di salute della narrativa italiana. Alcuni affermano che la letteratura italiana non ha più nulla da dire. Molte case editrici puntano a raggiungere elevati guadagni affidandosi a persone famose del web e della televisione che, per la maggior parte dei casi, hanno contenuti effimeri e di scarso valore letterario.
Altre persone invece asseriscono che la letteratura italiana è viva, basta saper cercare nel marasma dei libri che ogni anno vengono dati alle stampe. Questi autori spesso sono pubblicati da case editrici piccole, che attraverso un lavoro certosino di scouting, cercano di mettere in vetrina bravi autori, dalla prosa raffinata e che hanno effettivamente qualcosa da raccontare.
Il lavoro di queste case editrici è da ammirare perché mantengono vivo il panorama culturale italiano, con proposte audaci, ricercate e non scontate.
Splendere ai margini, libro della casa editrice Oligo editore, attraverso una serie di racconti, tredici per l’esattezza, si propone di dare voce a tredici autori che fino ad ora sono rimasti ai margini del panorama letterario italiano, ma che con il loro stile già definito e i loro contenuti, meriterebbero di orbitare tra le eccellenze degli scrittori italiani.
Alcuni di questi hanno già dato sfoggio delle loro doti, come nel caso di Marta Cai, finalista nel premio Campiello, con il romanzo “Centomilioni”. O come lo scrittore Enrico Macioci, pubblicato in passato da una grande casa editrice come Mondadori, ma che non è mai riuscito a imporsi nelle classifiche di vendita, nonostante le grandi abilità letterarie.
Leggendo splendere ai margini ho avuto modo di conoscere gli scritti di autrici e autori che conoscevo poco. Alcuni mi hanno colpito per la prosa davvero particolare, come nel caso di Isabella Bignozzi. Basta leggere il suo incipit per capire che siamo in presenza di un’autrice dalla voce caratteristica. Ogni parola messa sul foglio è come se fosse stata intarsiata nella carta. Una prosa altamente poetica, evocativa e di grande impatto. Eccone un breve assaggio.
“Tra la notte e le strade s’intagliano arcipelaghi di sospiri, corpi diroccati, spiovuti sguardi. Che solo l’occhio sgombro al canto. Vede.
È quando la città dismette questa pena tracciata, disadorna. Quando discende dall’altare d’insonnia di questa luce infame. È allora che la sera, ecco, s’oppone.
Adagia lunga l’ombra, la fresca, la scura. S’addossa piano, all’agonia del sottosuolo soffocato, che stenta nel rito del traffico. Al coma diurno di polveri, nel vociare: geometria di destini mutilati, in ribadita sconfitta.
Ora, in esilio pieno, al tramonto. La sera distende, s’allunga. Posa incompiuto, lieve precario finale.
Che approfonda, buio al vertice, nella notte sacra.”
Ciò che mi è piaciuto di questa raccolta di racconti è che ogni autore è rimasto fedele a sé stesso. Infatti, non c’è nessun tema comune, gli scrittori hanno potuto spaziare nel loro immaginario, non adempiendo a vincoli narrativi. In questo modo il lettore ha la possibilità di conoscere le peculiarità dello scrittore o scrittrice che si accinge a leggere.
Devo fare un plauso a Oligo editore e il curatore del libro Andrea Temporelli, per aver dato alle stampe un libro ambizioso e audace. Per le logiche editoriali del nostro paese, un libro di racconti è difficile da piazzare nel mercato italiano, per di più se la raccolta è scritta da artisti che fanno parte di un sottobosco culturale ai più sconosciuti, di certo non avrà una forte risonanza.
Sono convinto, però, che con il passaparola si riesca a far conoscere il nome di questi scrittori che meritano sicuramente una visibilità maggiore, e se i lettori volessero aprire i propri orizzonti, e quindi diventare dei lettori più consapevoli, ecco che Splendere ai margini può essere un ottimo punto di partenza.
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Andrea Temporelli
Già curatore di una “piccola inchiesta di intrattenimento” sulla Narrativa d’oggidì (Ladolfi, 2011), ha ideato e diretto la rivista letteraria “Atelier” dal 1996 al 2013, ha pubblicato per le stesse edizioni Atelier diversi autori esordienti ora affermati, ha realizzato convegni nazionali e internazionali. Ha dato alle stampe alcuni libri di critica e un romanzo, ma è anzitutto poeta: Il cielo di Marte (Einaudi 2005) è il suo primo libro, L’amore e tutto il resto (Interlinea, 2023) il più recente.
Autori
Isabella Bignozzi, Davide Bregola, Davide Brullo, Marta Cai, Gabriele Dadati, Valentina DiCesare, Riccardo Ielmini, Danilo Laccetti, Enrico Macioci, Matteo Marchesini, Michele Orti Manara, Andreea Simionel, Andrea Zandomeneghi.