Recensione di Anthony Brigida
Autore: Marc Raabe
Traduzione: Alessia Degano
Editore: Newton Compton editori
Genere: Gialli, Thriller
Pagine: 372
Anno di pubblicazione: 2020
Sinossi. Durante una prestigiosa rassegna cinematografica, quasi duemila spettatori assistono scioccati alla proiezione di un omicidio. La vittima è la figlia del sindaco di Berlino, Otto Keller. Alla fine del macabro video, l’assassino lancia un monito: non sarà l’ultima a morire. Tom Babylon viene incaricato di risolvere al più presto il caso con l’aiuto della psicologa Sita Johanns e sulla scena del crimine incontra una testimone: una ragazzina spaventata, che assomiglia in modo inquietante alla sua sorellina, scomparsa molti anni prima. Quando Babylon viene informato che la figlia di un’altra personalità di spicco della città è stata rapita, capisce che l’unica speranza di salvarla è trovare un indizio che leghi le vittime. Ma scopre, invece, che è lui ad avere un legame con loro: un evento terribile accaduto nella sua giovinezza e un numero: il diciannove.
Recensione
Marc Raabe, con stanza 19, ci racconta le vicende di Tom Babylon, investigatore del Ika di Berlino, con un passato segnato dalla sconvolgente perdita della sorella minore e Sita Johanns, psicologa e collega, segnata anch’essa da un passato difficile, fatto di violenze e soprusi.
Tutto ha inizio dopo uno scioccante video di un omicidio, proiettato ad una rassegna cinematografica, la Berlinale, in cui l’assasino lancia una minaccia provocatoria, annunciando ulteriori vittime, sconvolgendo ed innoridendo il pubblico presente lasciandolo nel dubbio.
Il video appena proiettato è semplice finzione o atroce verità?
Toccherà a Tom e Sita e a tutta l’Ika di Berlino scoprirlo.
Dove il passato e le paure li attendono e le persone non si conoscono mai realmente, dove si può avere molto in comune con la persona che abbiamo al nostro fianco e non saperlo ancora come ad esempio un numero, il 19.
La trama del libro è complessa soprattutto nella prima parte, in quanto avvengono molti fatti e avvenimenti, delineando così i personaggi. Questo però è fatto in maniera caotica, tra passato e presente, mettendo alla prova la concentrazione del lettore.
Mentre nella seconda parte, dove si entra nel vivo delle indagini, curate e ben descritte, il libro risulta più piacevole e veloce, incastrando tassello dopo tassello, le varie vicende della trama portando chi legge a proseguire, per arrivare a scoprire il motivo e il perchè di quanto successo.
Stanza 19, parla delle paure più recondite che ognuno di noi ha dentro di sè, del passato che torna sempre a galla e a volte o spesso non è mai piacevole. Del male dentro di noi che nasce non sempre per nostra volontà ma che bisogna esser capaci di affrontare e sconfiggere, rialzandosi e combattendo.
Dove si mischiano bugie, omicidi, rapimenti, crimini portando a distruggere persone e famiglie. Perchè non c’è nulla di più pauroso che perdere le persone che ami.
Il finale del libro lascia un pò con l’amaro in bocca con molti dubbi ed incertezze.
Romanzo originale, a tratti scorrevole, con un ritmo tutto sommato buono ed un’atmosfera gelida come le vicende narrate, questo soprattutto nella seconda parte.
Un finale agrodolce che lascia il lettore a metà.
A cura di Anthony Brigida
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Marc Raabe
È nato nel 1968 e vive a Colonia. È amministratore delegato e socio di una ditta di produzione televisiva e cinematografica. Autore rivelazione del thriller tedesco, ha esordito con “Il sezionatore”, per settimane nella classifica dei libri più venduti in Germania, Francia e Italia, cui sono seguiti “Prima di uccidere”, bestseller dalla prima settimana di uscita e “Sono qui”.
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