Alessio Parmigiani
Editore: NN Editore
Genere: Narrativa
Pagine: 224
Anno edizione: 2024
Sinossi. A Lavagna, paese ligure in cui si alternano carrugi, porticati e viadotti autostradali, la vita scorre apparentemente placida e immutabile come la corrente del fiume Entella. Leonardo e Gabriele detto Gabs sono amici da sempre, amici come si può essere in una piccola città di provincia: pianeti che orbitano e si attraggono fino a diventare inseparabili. Leonardo non si è mai sentito all’altezza di Gabriele, però pensa di essere l’unico capace di curare le fragilità che si nascondono dietro l’immagine del ragazzo perfetto. E così non può credere alle voci che piombano sull’amico, all’atto di violenza di cui viene accusato, neppure quando vede travolta la vita degli altri ragazzi della compagnia e lo stesso Gabriele fuggire altrove. Leonardo rimane, tentando di rimettere insieme i pezzi ma, quando Gabriele anni dopo tornerà a Lavagna, si troverà costretto ad affrontare le proprie colpe e omissioni. “Stelle per pianeti” è una storia di provincia, e di un’amicizia che nel tempo si impasta di contraddizioni, di adorazione e fiducia, ma anche di bugie, silenzi e segreti. Alessio Parmigiani concentra il suo sguardo intimo e pieno di compassione su questo cambiamento, sulla forza d’animo che permette di accettare la verità e sulla pace che si conquista nel perdonare, e perdonarsi.
Recensione di Sabrina Russo
“Ho sempre pensato che un attimo speciale splende nel momento in cui accade. E che va tenuto caro, pronto a richiamarlo se ci si perde nel buio. E anche se mi sentivo oscurato, privo della sua attenzione, mi ricordavo di essere un suo amico”.
Leonardo e Gabriele sono due pezzi ben distinti dello stesso puzzle: la vita lineare e invariabile di Lavagna, il susseguirsi degli anni di scuola, le amicizie, la famiglia. L’asilo il posto che li vedrà incontrarsi per la prima volta, la condivisone del gioco come miccia per far esplodere un legame che si rafforzerà giorno dopo giorno. In seguito, le giornate trascorse tra i banchi scolastici, i pomeriggi a casa insieme a parlare, guardare un film, studiare o semplicemente rimanere in silenzio poiché Gabriele sa che Leonardo è l’unico che lo capisce, lo percepisce fino in fondo, soprattutto nel momento in cui le parole vengono a mancare.
Poi un dolore lancinante, una morte inaspettata incomberà nella vita di Gabriele. La fine dell’infanzia, inevitabile, un improvviso senso di solitudine e inadeguatezza, accentuato dalla freddezza della madre nei suoi confronti. Il non sentirsi mai abbastanza, il non essere mai apprezzato per i risultati scolastici, l’essere addirittura colpevolizzato da quella donna dagli occhi di ghiaccio, completamente incapace di gestire il dolore, l’insofferenza verso la vita, il lavoro, il figlio. Queste sensazioni invaderanno la mente e l’anima di Gabriele, cambiandolo o forse, semplicemente, facendo emergere una parte oscura ben celata fino a quel momento sotto la cenere.
Leo sa che Gabri è buono, che non farebbe mai del male a nessuno intenzionalmente, che ha un cuore grande, oltre che un’intelligenza fuori dal comune. Lui è il collante del gruppo, lo tiene vivo, lo fa vibrare. A volte troppo, questo è il problema. Il problema sono quei momenti in cui non ragiona, incapace di gestire i suoi pensieri, i suoi impulsi, le sue stesse azioni fuori controllo, che nessuno è in grado di fermare, placare, ridurre. Leonardo è il suo migliore amico, lo conosce veramente, sa di essere il solo in grado di persuaderlo, fargli cambiare idea, portarlo sulla retta via. O forse questo è quello che a Leonardo piace credere, una vana convinzione in cui riporre fiducia.
Due anime molto diverse Leo e Gabri, seppur complementari. Gabriele soffre ogni qualvolta commette un errore che, inevitabilmente, si riflette sulla vita degli altri ma non è in grado di rimediarvi, chiedere scusa, fare ammenda, suscitare il perdono in coloro che ha ferito, poiché nessuno glielo ha mai insegnato. Solo il trascorrere degli anni e una lunga lontananza lo aiuteranno a capire, cercare di porre, dove possibile, rimedio. Forse il tempo sarà in grado di rimarginare certe ferite inflitte a chi gli voleva bene.
Un libro che parla di amicizia, profonda e distorta al tempo stesso, che porta Leonardo a mettersi in gioco fino a non saper più distinguere cosa sia giusto o sbagliato, poiché il suo sguardo sul mondo è offuscato, velato da quella patina di affetto profondo e stima, spesso mal riposti, che fa perdere il contatto con la realtà, fino a giustificare azioni ingiustificabili.
Un gruppo di amici che cresce, litiga, si allontana, ma ritrova sempre il proprio baricentro grazie al ricordo di quelli che sono stati gli anni spensierati ed affiatati dell’adolescenza.
Perdonarsi per ricominciare a vivere, ritrovare sé stesso per poter andare avanti, questo è l’arduo compito che ora spetta a Leonardo.
“Lavagna è anche ciò che mi rimane di lui, alla fine, Di chi è riuscito a scappare da qui, lasciandosi dietro il fantasma dei propri errori a perseguitarmi. A vivermi dentro come malattia”.
Scritto benissimo, “Stelle per pianeti” è una storia toccante, profonda, a volte cruda, che mette l’amicizia al centro ed un vortice di sentimenti che vi girano intorno con una forza dirompente capace di emozionare e coinvolgere il lettore dall’inizio alla fine. Uno splendido esordio, non c’è che dire.
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Alessio Parmigiani
(1996) è nato e cresciuto in Liguria, frequenta la facoltà di Culture e Letterature del Mondo Moderno a Torino e lavora nel settore della cybersicurezza. Diplomato alla Scuola Holden, nel 2021 riceve una menzione al Premio InediTO Narrativa-racconti e arriva finalista nella sezione speciale Routes Méditerranéennes. Da undici anni volontario in Croce Verde, ha partecipato a diversi interventi di protezione civile, tra cui l’accoglienza dei profughi ucraini sul confine italiano. Stelle per pianeti è il suo esordio consapevole.
A cura di Sabrina Russo
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