Sinossi. 1978. In un anno di speranze distrutte un ex insegnante di inglese del Missouri decide di mollare tutto per tirarsi fuori dalla solita vita. Il giorno dell’equinozio di primavera sale a bordo del suo sgangherato furgoncino e inizia un viaggio dentro l’America e dentro se stesso. Seguendo un itinerario circolare, da Columbia a Columbia, sulle strade secondarie degli Stati Uniti, quelle che un tempo le vecchie cartine segnavano in blu, attraversa le Caroline, il Texas meridionale, lo stato di Washington, il Montana e il New England. E riscopre infine un’America diversa, sconosciuta, come gli indimenticabili personaggi che popolano questo libro singolare. Un romanzo di incontri, ricerche, inaspettate svolte.
UN VIAGGIO DENTRO L’AMERICA
di William Least Heat-Moon
Einaudi 2016
Igor Legati ( Traduttore )
Narrativa, pag.518
Recensione di Fiorella Carta
E se la vera America fosse quella che si incontra nelle strade blu?
Senza artefatti o mondi costruiti per attrarre lo straniero, per abbindolarlo con il sogno americano.
William Last Heat-Moon, arrivato a un punto morto e fallimentare della sua vita, decide di attraversare l’America, precisamente di farne il giro passando solo per quelle strade che, nelle vecchie cartine, erano segnate in blu, al contrario di quelle principali, le strade federali, segnate in rosso.
Inizia così, con grande titubanza, il suo e il nostro viaggio.
Il suo dubbio risiedeva nella paura che gli abitanti delle città, dei villaggi, dei paesini in cui si sarebbe fermato, non gli prestassero attenzione, non gli dessero la giusta confidenza per raccontare.
Sebbene inizialmente avesse deciso di renderlo un servizio fotografico da proporre al National Geographic, in realtà, pur essendo presenti alcune foto, questo è un diario, 800 pagine ridotte a 500 dopo mille stesure, parte prima di un’inaspettata trilogia, costruita per raccontare molte verità.
Un percorso nella natura, nella storia di una nazione colonizzata, deturpata, in cui risiedono ancora vecchie reminiscenze di fobie e razzismo. Sogni infranti, speranze intatte. L’autore cerca l’essenza di un paese che sta dimenticando se stesso, che sposta le sue priorità:
“Le strade, a vederle da lassù, erano lunghi nastri deserti che si perdevano in lontananza sull’orizzonte, un orizzonte ricurvo come una scimitarra e aperto a ogni vento. Era un vero spettacolo vedere il profilo incurvato del globo azzurrino del mondo”
Parole ispirate e che ispirano, ho provato la stessa sensazione leggendo Nomadland, la voglia di partire, lasciare alle spalle il superfluo e respirare un mondo così grande, oltre la nostra visuale, da poter regalare tutto l’arcobaleno di emozioni
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William Least Heat-Moon
di discendenze inglesi, irlandesi e native americane, vive a Columbia, nel Missouri, in un’ex piantagione di tabacco. Presso Einaudi ha pubblicato Strade blu, Prateria, Nikawa, Colombo nelle Americhe e Le strade per quoz.