Sul fondo del Black’s Creek
Autore: Sam Millar
Traduzione: Seba Pezzani
Editore: Milieu
Pagine: 268
Genere: Noir
Anno di pubblicazione: 2022
Sinossi. Sam Millar torna con la sua opera letteraria più acclamata. Un giovane ragazzo si lascia annegare in un lago nello stato di New York. Il quattordicenne Tommy e i suoi due amici sono sicuri di sapere chi lo ha spinto a togliersi la vita: anche il padre del ragazzo è convinto e fa pressioni sullo sceriffo locale – che è il padre di Tommy – affinché proceda con degli arresti. Ma non ci sono prove sufficienti e i ragazzi decidono di farsi giustizia da soli. Dopo le storie rivoluzionarie e noir ambientate a Belfast, il maestro del crime irlandese sposta il centro della sua narrazione per la prima volta nei sobborghi americani, quelli più irrequieti, ai margini di New York, una realtà che ha conosciuto da vicino durante i suoi anni statunitensi, quando era militante dell’Ira. Un piccolo paesino dove nessuno è innocente per un romanzo che riserva continue sorprese, fino alla fine, con uno sguardo tagliente e febbrile, mitigato da un umorismo dark. Una storia di potere e sopraffazione, di mistero e vendetta, nel cuore oscuro di una piccola comunità di provincia.
Recensione di Francesca Mogavero
L’estate è spesso il rito di passaggio tra l’infanzia e l’età adulta: sarà che la scuola è messa in pausa, che le giornate sono più lunghe e piene di luce – per vedere meglio le possibilità che ci circondano e il nostro corpo allo specchio – ma sembra che in quelle settimane possa succedere di tutto, e dopo nulla sarà più come prima.
Promesse di sangue, la costante sensazione di essere incompresi, le prime cotte e i corpi che rispondono, le reazioni furiose… E l’incontro con la morte, con il suo volto peggiore.
Nell’estate dei loro quattordici anni, Tommy e i suoi amici Ferro e Brent assistono al suicidio del dodicenne Joey e ne conoscono subito la ragione, forse pungolati dal senso di colpa per non essere arrivati in tempo, per averlo sempre considerato un buffone, un bamboccio, uno strambo: un mostro gli ha rubato l’innocenza, lo ha ferito e traumatizzato al punto da fargli preferire il fondo del lago.
Ma non ci sono prove, non abbastanza, nemmeno quando altre giovani vite verranno brutalmente spezzate.
Così toccherà ai tre provare a fare giustizia, mettendo alla prova il loro legame, la fiducia delle famiglie, il proprio coraggio e l’idea di sé – “La notte appartiene ai mostri. Io ero un mostro o un supereroe?”.
E come aveva già dimostrato Newton, a ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria, ma soprattutto per ogni gesto c’è un prezzo da pagare, un pifferaio che reclama il suo tributo e non ammette ritardi né contrattazioni.
Con Sul fondo del Black’s Creek Sam Millar ci regala un romanzo cupo e brillante alla Stand by me, un viaggio avvincente ed evocativo nei feroci e bellissimi paradossi dell’adolescenza, tratteggiando personaggi credibili con cui vorremmo trascorrere serate a bere cioccolata calda e marshmallow scambiandoci storie paurose, con la certezza, nonostante tutto, di riuscire ad addormentarci: perché non siamo soli, e Lanterna Verde veglia sui nostri sogni, posticipando ancora di un poco il momento in cui saremo grandi.
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Sam Millar
Sam Millar è nato nel 1955 a Belfast, in Irlanda del Nord. Scrittore e sceneggiatore, dopo la lunga militanza nell’Ira è diventato uno degli scrittori di crime e thriller irlandesi più famosi. I suoi libri sono tradotti con successo in tutto il mondo, in particolare quelli con protagonista Karl Krane. In Italia ha pubblicato On the brinks. Memorie di un irriducibile irlandese (Milieu, 2016).
A cura di Francesca Mogavero