Recensione di Sara Pisaneschi
Autore: Jenny Offill
Traduzione: Gioia Guerzoni
Editore: NN Editore
Genere: Narrativa
Pagine: 167
Anno di pubblicazione: 2020
Sinossi. Lizzie fa la bibliotecaria. Le persone si confidano con lei, affidandole piccole parti di loro stesse. Generosa e un po’ sperduta, con suo marito Ben condivide attimi fatti di complicità e spazi vuoti; si occupa con amorevole e caotica energia di suo figlio, di un fratello con un problema di dipendenza, di una madre dall’ingombrante religiosità. Un giorno la sua amica Sylvia, esperta di cambiamento climatico, le chiede di rispondere alle mail degli ascoltatori del suo podcast Cascasse il mondo. E Lizzie riceve messaggi allarmati sulla fine dell’umanità, su come sopravvivere a una catastrofe, sul controllo globale, che amplificano le sue preoccupazioni fino a mettere in dubbio ogni certezza, compreso l’amore per Ben. Eppure Lizzie resiste, opponendosi alla deriva dei sentimenti, alla paura per il futuro, con un umorismo asciutto e irresistibile solo a tratti venato di sconforto. Dopo “Sembrava una felicità” e “Le cose che restano”, Jenny Offill torna con un romanzo sull’America di oggi, in balìa degli stravolgimenti climatici e dell’arroganza della politica. In frammenti brevi e illuminanti, “Tempo variabile” è un distillato di emozioni che ci avvolge come un’onda tiepida, in cui ci tuffiamo con la gioia e la paura che cresca fino a sommergerci.
Recensione
A quanti mi chiedono il perché mi piacciano così tanto i libri di Jenny Offil rispondo sempre: “perché sono essenziali”. È tutto lì, tra il detto e il non detto. Nonostante la scrittura frammentaria, alla fine trovo sempre il senso e il filo dei pensieri. Non solo quelli della protagonista, anche i miei. Lizzie ha un marito che ama, un figlio che adora e che le riempie la giornata, e un lavoro che la mette a contatto con tante persone diverse. È una persona positiva, una persona che ci prova. Sempre.
Ci racconta le sue giornate sotto forma di flusso di pensieri che apparentemente non hanno niente in comune tra di loro, ma che invece ci mostrano le varie sfaccettature della sua esistenza. È una vita tra tante, circondata da altrettante vite come la sua. Ha il suo piccolo regno, ignaro al resto del mondo, nel quale si barcamena tra un pensiero profondo e una barzelletta detta al momento giusto per stemperare un’atmosfera che si fa troppo pesante. È autentica.
La sua più grande preoccupazione è il fratello Henry con il suo grande problema di tossicodipendenza. Cerca sempre di tenerlo a galla in ogni modo possibile, e non sempre ci riesce. Lizzie è consapevole dei grandi cambiamenti che si stanno svolgendo intorno a lei, ma è solo nel momento in cui la sua amica Sylvia le chiede di rispondere alle domande che arrivano al podcast che ha fondato “cascasse il mondo” che si trova davvero a fare i conti con qualcosa che va al di la della sua vita di tutti i giorni. È tutto un gran caos e come fare per affrontarlo senza cascare anche lei in tanti piccoli pezzi? Quasi una sensazione di impotenza si impadronisce di lei, tutte le sue certezze iniziano a vacillare.
“Continuo a chiedermi come possiamo trasformare tutta questa paura in azione”
Come scrive la traduttrice Gioia Guerzoni:
ci sono tanti piccoli modi per trovare conforto nel caos, e questa è un po’ la morale di Tempo variabile.
Perché è decisamente vero che oggi il tempo è variabile, in ogni forma e contenuto, basta guardarsi intorno.
Al primo impatto la lettura di questo libro può non sembrare facilissima (come gli altri libri della Offill) anzi, può apparire addirittura sconclusionata e quasi delirante, ma andando avanti si capisce che il suo modo striminzito e asciutto di raccontare e sentire non è poi molto lontano dal nostro, e che con pochi tratti si può descrivere in modo dettagliatissimo persone, stati d’animo e situazioni come neanche grandi giri di parole, a volte, riescono a fare.
“Questo libro è per chi vuol sapere se anche gli angeli hanno bisogno di dormire, per chi fischietta Cane I kick it? per distrarsi, per chi ha paura che i giorni possano accelerare sempre di più, e per chi sceglie di affrontare il buio e il silenzio della notte aggrappandosi a un pensiero felice prima di andare a letto.”
Jenny Offill
è autrice di romanzi e di libri per bambini, e insegna scrittura creativa. Il suo romanzo d’esordio, Le cose che restano (NNE 2016), è stato scelto come Notable Book dell’anno dal New York Times, mentre sembrava una felicità (NNE 2015) è stato selezionato come miglior libro dell’anno da New York Times Book Review, New Yorker e Guardian, ed è stato finalista al Folio Award, al LA Times Award, al Pen/Faulkner e al Dublin Literary Prize. Nel 2016 ha ottenuto la Guggenheim Fellowship. Uscito negli Usa a gennaio 2020, Tempo variabile è i corso di traduzione in oltre dieci paesi. Il 14 febbraio 2020, Jenny Offill ha creato il sito Obligatory Note of Hope, una piattaforma collettiva per immaginare il futuro del pianeta: obligatorynoteofhope.com
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