Nicola Calathopoulos
Traduttore:
Editore: Minerva
Genere: Giallo
Pagine: 524
Anno edizione: 2024
Sinossi. Il brutale omicidio di una giovane ragazza sconvolge il maggiore gruppo editoriale italiano. Martina Saggesi lavora alla Valerba Editori e ha assistito all’assassinio. È la supertestimone che tutti vorrebbero avere in casi del genere. Il commissario Farina, convinto di risolvere il caso in poche ore, dovrà misurarsi con una realtà molto più complessa. Martina ha guardato in faccia l’assassino ma non può ricordare il suo volto. In fuga dai suoi fantasmi e da un omicida che, al contrario, ricorda perfettamente il suo viso, non rinuncerà a dare il suo contributo alle indagini. L’inchiesta prende presto una piega inaspettata intrecciandosi con un altro clamoroso fatto di cronaca internazionale che tiene il mondo dell’editoria con il fiato sospeso. Un assassino lucidissimo, sempre un passo avanti; un commissario filosofo che cerca di razionalizzare quello che accade per provare a vivere meglio; due donne formidabili, la testimone “imperfetta” e una giornalista che con Farina stringerà un’alleanza improbabile: in una corsa folle, la loro esistenza viene travolta da un destino che si diverte a metterli alla prova nel perfido gioco della sopravvivenza. Ce la farà solo chi è in grado di diventare una persona diversa da quella che è stata.
Recensione di Marco Lambertini
Milano tardo autunno 2023, un feroce delitto avvenuto all’interno della più prestigiosa casa editrice italiana, la Valerba Edizioni, scuote la città. Alberto Farina, commissario di polizia si trova quasi per caso catapultato in una indagine di omicidio, e oltretutto un omicidio da prima pagina.
Il caso sembra essere poi di facile soluzione, esiste una testimone oculare e per Farina si prospetta un successo in un caso spinoso e un pronto ritorno alla routine fatta di statistiche e di lavoro di ufficio. Peccato che la testimone oculare si riveli inutile, Martina Saggesi, è affetta prosopagnosia, una rara malattia che non permette di ricordare i volti delle persone a chi ne è affetto. L’indagine non è più facile, anzi lo stesso assassino capisce che restando fermo in bella vista non potrà essere smascherato.
La ricerca del colpevole porta il Commissario Farina a trovare una prospettiva diversa per arrivare alla soluzione e quindi guardando di lato si ritrova catapultato in un clamoroso fatto di cronaca sempre legato all’editoria che in qualche modo potrebbe portarlo sulla giusta strada per la soluzione del caso.
Farina poi entra piano piano in sintonia con Martina e riesce a farla ritornare a quel tragico momento alla ricerca di quei particolari che lei ha sicuramente fatto propri ma che non può assegnare ad un viso vero e proprio.
Insieme alla testimone ed ad una giornalista tenace ma consapevole dei ruoli, il Commissario arriverà alla soluzione in un finale davvero insolito e ben congegnato.
Testimone imperfetta ad una prima veloce occhiata potrebbe sembrare un ennesimo giallo con un insolito Commissario e una trama non troppo scontata, invece non è così per nulla, si certo nel libro c’è tutto quello che serve per fare un buon thriller italiano, ma c’è anche molto di più, una testimone particolare che non può ricordare, un commissario che non solo è insolito ma è anche credibile sia nel lavoro che nella vita quotidiana, e soprattutto “Testimone imperfetta” è uno splendido “procedural”, l’inchiesta si sviluppa lungo le oltre 500 pagine con una andamento sinuoso che entra nella nostra testa e ci fa ragionare insieme all’ investigatore.
Questo è per me il suo lato migliore, quello per cui il libro è da leggere. Ma non è il solo, ci sono anche i personaggi, Alberto, Commissario inedito, con la passione del collezionismo e una laurea in filosofia ( con digressioni originali ed insolite come Parmenide e il suo pensiero), che lo aiuta a rimanere aperto a tutte le possibilità anche quelle più insolite.
Martina, la testimone che a 10 anni scopre improvvisamente di non poter più riconoscere chi le sta vicino e quindi diventa solitaria algida e distante ma che poi sarà meno “imperfetta” di quanto creda. Lucia, la giornalista in apparenza a disposta a tutto per un bel l’articolo di prima pagina, ma solo in apparenza, i tre personaggi principali sono belli, reali quanto lo possono essere in un romanzo e attraverso le proprie differenze e le diverse personalità rendono vera ed intrigante la lettura.
Insomma un romanzo ambientato nel mondo della scrittura che alla fine non è solo un bel giallo ( e non è poco) originale e scorrevole, ma anche un interessante spaccato del mondo dell’editoria che l’autore racconta con disincanto ed amore.
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Nicola Calathopoulos
(Alessandria d’Egitto 17 ottobre 1960), giornalista, laureato in Filosofi a all’Università Statale di Milano, è stato vicedirettore di “Sportmedia-set”, “Tg4”, “NewsMediaset” e “Tgcom24”. Ha vinto il premio giornalistico Coni-Ussi e il “Maestrelli”. Attualmente cura per Mediaset la rubrica settimanale E-Planet ed è tra gli autori della serie, tra sport e crime, Gioco sporco in onda su Italia1. Il suo primo romanzo Dannati per sempre (Edizioni Minerva) è stato finalista al Premio Internazionale di Letteratura Città di Como 2021, Premio Speciale al Premio Letterario I Sassi di Matera 2021 e ha ricevuto la Menzione speciale al Premio Letterario Internazionale Casinò di Sanremo-Antonio Semeria.