1. Il tratto principale del tuo carattere
Davide: La duttilità. Riesco ad andare d’accordo non dico con tutti ma quantomeno con molti e questo non sempre è un pregio.
Ezio: Credo sia altruismo verso gli amici. Per me un amico è davvero qualcuno che conta e chi mi conosce sa che perdo tanto tempo per recuperare gli amici che si sono persi o che si sono allontanati.
2. Che genere di libri preferisci leggere
Davide: Noir, classici, saggi storici. Sul mio comodino ci sono sempre tre o quattro libri in lettura. Non mi precludo nulla, anche se qualche volta rischio di andare in confusione.
Ezio: Leggo letteratura di ogni tipo e genere, soprattutto thriller ma, come tanti prima di me, ho avuto la mia grande epopea del romanzo cosiddetto classico. Proust, i russi con Tolstoj al primo posto, poi Kafka, Hesse e via fino a Gabriel Garcia Marquez passando dalla poesia di Ginsberg, Ferlinghetti, W.C. William, Remboud, Verlaine, Baudelarie e mi fermo qui altrimenti dovrei dilungarmi troppo. Poi ci sono i gialli e noir, il fatto di aver lavorato per un decennio alle collane Mondadori dei Gialli, Urania, Segretissimo come correttore mi ha permesso di leggere davvero una miriade di autori importanti, anche se un posto particolare nel mio cuore rimane per Chandler.
3. Che genere di libri preferisci scrivere
Davide: Noir e hard boiled, mi piace il lato oscuro della nostra esistenza, amo creare mondi distanti dal mio modo di essere e popolati da individui ai margini.
Ezio: Preferisco il noir intendendoci sul genere. Io ritengo il Giallo un modo per mettere in luce un fatto delittuoso inserendo un perfetto meccanismo al suo interno ed è quello che l’investigatore di turno deve dipanare. Il noir invece mantiene alla base il meccanismo solido del delitto da risolvere ma introduce la psicologia dei personaggi, i luoghi che frequentano, il rapporto con gli amici, i loro punti deboli… pensiamo a Maigret, Marlowe, Sam Spade, Ellroy…
4. Il posto più strano in cui… hai presentato i tuoi libri.
Davide: La sede di un’associazione inquilini. Cena e presentazione insieme. Il relatore, un amico, mi poneva una domanda e si alzava per andare a cucinare il pesce. Io rispondevo sorridendo tra il divertito e il frastornato.
Ezio: Durante una sagra dove intorno c’erano solo prosciutti, salami, vino e alimentari di ogni tipo. In uno scenario così interessare il pubblico è davvero arduo.
5. Il complimento che hai più apprezzato
Davide: A me piace molto quando mi dicono che ho uno stile tutto mio, particolare, unico. Una volta è stato anche definito strano e io ho apprezzato due volte.
Ezio: Il tuo libro mi ha tenuto inchiodato tutta notte e non riuscivo a smettere di leggerlo.
6. Il piatto tipico delle tue parti
Davide: Ce ne sono diversi. A me piace molto la pasta alla Norma, con le melanzane fritte e la ricotta salata. Visto il recente periodo festivo aggiungo la scacciata con carne e verdure.
Ezio: Be’ io sono d’origini mezzo mantovano, da parte di madre, e mezzo bergamasco, da parte di padre ma il piatto che preferisco è mantovano: i tortelli di zucca. Qualcosa di splendido.
7. Tra tutte le cose che fai, quale ti dà più soddisfazione?
Davide: Scrivere ma è banale dirlo. E allora dico la verità. A me piace tanto promuovere, organizzare gli eventi legati al libro, utilizzare i social, costruire campagne. Non c’è ora che non pensi a come utilizzare al meglio gli strumenti in mio possesso.
Ezio: Scrivere indubbiamente, vedere film (sono un cinefilo senza se e senza ma) e il cicloturismo, ma il poco tempo di cui dispongo non ci permette di poterlo apprezzare di più.
8. Qual è la prima cosa che fai la mattina
Davide: Prima di tutto preparo il caffè per me e per mia moglie. E’ la benzina necessaria per cominciare a carburare.
Ezio: Accendo la tv e guardo le ultime notizie.
9. Il tuo artista (attore, scrittore, pittore, o musicista…) preferito.
Davide: Freddie Mercury e i Queen. Un tuffo nel passato. Li ho ascoltati parecchio da ragazzo e adesso che sono un ragazzo di oltre 40 anni e che ho voglia di ambientare qualcosa nel passato mi saranno utili per aprire i cassetti della memoria e delle emozioni.
Ezio: Ce ne sono tantissimi ma se proprio devo scegliere direi attore attuale Kennet Branagh, scrittore sopra tutti James Ellroy, pittore senza ombra di dubbio Francis Bacon, il suo Innocenzo X mi inquieta ancora adesso e tra i musicisti, in questo momento non riesco a fare a meno del pianista Brad Mehldau.
10. Se Ezio/Davide ti viene a trovare, dove lo porti?
Davide: Se dovesse venirmi a trovare a Bologna, dove vivo, lo porterei in Sala Borsa, la magnifica struttura di piazza Maggiore dove puoi trovare libri e dvd, ormeggiarti a leggere o ammirare l’architettura degli interni, partecipare a incontri culturali. Se dovesse passare da Acireale, città dalla quale provengo, lo porterei in un bar per gustare una deliziosa granita siciliana.
Ezio: A mangiare crudi di pesce.
11. Il tuo viaggio più importante.
Davide: Il mio viaggio in Iran nel 2014. Mi ha proiettato in un’altra dimensione e ho così fatto conoscenza con un popolo immenso e ospitale.
Ezio: Non per durata o per distanza ma all’età di diciotto anni, nel 1977, sono andato in visita all’allora DDR, la Germania comunista. Il viaggio era stato organizzato da un’associazione culturale perciò non era solo un semplice itinerario turistico. Sono stato in varie città come Lipsia, Dresda (c’erano ancora le macerie dei bombardamenti), Waimar dove ho visitato le case di Goethe e di Schiller, Berlino che allora era divisa dal muro e siamo stati anche portati in alcune fabbriche di allora. L’importanza per me di quel viaggio sta nel fatto che quel mondo non esiste più. Quelle persone che ho incontrato allora vivevano oltre il Muro, erano segregate, non potevano uscire di lì e poi la Storia, come sappiamo tutti, ha cambiato corso e tutto è cambiato. Ecco, se dovessi riassumere il senso di quel viaggio potrei solo affermare un concetto: cambiamento come grande motore della Storia degli Stati e di ognuno di noi. Solo continuando a cambiare possiamo sperare di migliorare.
12. La critica più costruttiva che hai ricevuto.
Davide: Riguardava il mio primo romanzo, Milano Pastis. Mi era stata rimproverata la mancanza di “musica”. Così col secondo ho cercato di impartire un maggiore ritmo alla scrittura e la musica l’ho inserita sin dal titolo, Buonasera (signorina).
Ezio: Questi due capitoli sono da rifare.
13. Se avessi qualche milione di euro.
Davide: smetterei di lavorare e mi dedicherei ai libri tutto il giorno.
Ezio: Viaggerei, viaggerei e ancora viaggerei…
14. Il film che ti è rimasto nel cuore.
Davide: Mi viene in mente Carlito’s Way. Il tentativo di redenzione da parte del criminale è struggente perché Carlito viene sempre risucchiato dal milieu dal quale proviene.
Ezio: Sono tanti ma al primo posto c’è Blade Runner, prima versione, con la voce fuori campo del pensato di Deckart che lo fa sembrare tanto Marlowe. So che il contesto è un altro, il fine non è incastrare l’assassino ma eliminare i replicanti ma le caratteristiche di Deckart somigliano tanto a quelle del personaggio di Chandler: una Los Angeles scura, quasi dark, il cacciatore che si muove perfettamente inserito nel contesto metropolitano, l’amore tormentato.
15. Titolo e copertina più azzeccati tra quelli dei tuoi libri.
Davide: Sicuramente titolo e copertina di Buonasera (signorina). Quando l’editore mi ha chiesto cosa mettere in copertina ho risposto con quegli oggetti che mi frullavano in mente: la bottiglia, il cappello simil Borsalino, un ambiente tetro, il giradischi col coltello insanguinato al posto della puntina. Il grafico ha tradotto il mio pensiero al 100 %.
Ezio: Come ovvio mi piacciono tutte ma la copertina di Corpi di Confine credo sia la più azzeccata.
16. Ci racconti una barzelletta?
Davide: No, mi vergogno, non ne conosco e sono timido e in quanto tale sono a me più congeniali le battute. Le freddure sono più brevi delle barzellette, le preferisco perché così evito di impappinarmi.
Ezio: Non sono capace di raccontare le barzellette e poi, se devo essere sincero, non piacciono in genere o sono sessiste o parlano di schifezze. Farò invece mio un siparietto di Woody Allen che mi ha divertito parecchio: Sono a casa, seduto davanti alla Tv, quando il telefono suona e una voce dall’altra parte dice: “Le piacerebbe essere l’uomo vodka di quest’anno?” E io rispondo: “No, sono un artista e non faccio pubblicità, non sono un ruffiano, non bevo vodka e se lo facessi non berrei la vostra! ” E lui: “Peccato, paghiamo cinque milioni di dollari”. E io dico: “Attenda in linea, prego, le passo il signor Allen”.
17. Cane o gatto.
Davide: Gatto. Amo i felini. Mi piace l’autonomia del gatto. Non è vero che il gatto non dà affetto, lo dà quando vuole, alle condizioni che detta. Il gatto è uno spirito libero.
Ezio: Gatto, il mio si mette vicino al pc mentre scrivo, ascolta musica e guarda le dita sui tasti.
18. Scrivere per far riflettere o per intrattenere?
Davide: Lo svago può contenere elementi per far riflettere e magari modificare anche lo stato di cose esistenti. Direi entrambe le cose.
Ezio: Entrambe, anche se è inevitabile che certe storie ci facciano riflettere e altre ci accompagnino per un certo tempo e poi ci lascino.
19. Se Manlio Rune e Libero Russo si incontrassero…
Davide: Ne verrebbe fuori una bella coppia di investigatori. Si completerebbero a vicenda. Rune più duro e pragmatico, Libero Russo più incline alla contemplazione, anche troppo.
Ezio: Berrebbero un whisky.
20. Il tuo primo amore
Davide: Fritz, il gatto mezzo siamese e mezzo persiano di quando ero bambino. In suo onore ho inserito un omonimo gatto nel mio romanzo Buonasera (signorina).
Ezio: Avevo sedici anni, lei si chiamava Milena, ma era un legame più concettuale che davvero vissuto. Ricordo che facevamo dei chilometri mano nella mano.
21. La canzone da canticchiare sotto la doccia
Davide: Buonasera (signorina). Non per nulla il mio secondo romanzo ha questo titolo.
Ezio: Via Via, di Paolo Conte
22. Il tuo motto
Davide: “Bisogna essere duri senza mai perdere la tenerezza”. Non è mio ma di Ernesto Che Guevara.
Ezio: Voglio frequentare le persone che ritengo siano meglio di me.
Di Davide Pappalardo su THRILLERNORD:
Di Ezio Gavazzeni su THRILLERNORD: