Recensione di Fiorella Carta
Autore: Maurizio Cucuzza
Genere: Giallo
Pagine: 217
Editore: Algra Editore
Collana Sicilia Niura
Anno: 2021
Sinossi. Il maestro di composizione Pancrazio D’Arrigo viene ucciso a coltellate nella sua casa, nella zona del Cassaro di Palermo. All’omicidio assiste per caso Maurizio Trovato, professore di musica d’insieme presso una scuola privata vicina al Caffè arabo. Quello che lui vede è un’ombra dietro la finestra del primo piano che brandisce un coltello contro la sua vittima. Da lì si diparte l’intera vicenda, durante la quale il professore condurrà un’indagine parallela a quella del suo amico vicequestore Giuliano Botta, fino all’amara soluzione del caso che trae origine da uno strano suicidio avvenuto trent’anni prima
Recensione
La sezione nuove penne, di cui mi occupo personalmente, è un fiore all’occhiello del nostro sito e lo è grazie e soprattutto a opere come queste.
Un autore, Maurizio Cucuzza, al suo esordio, una casa editrice in crescita che lavora sulla qualità e un collettivo che cura in maniera certosina una collana ( Sicilia Niura) che merita sempre più successi.
Ti vitti, titolo ispirato a un gioco di carte siciliano è un giallo ambientato a Palermo, nel mondo della musica e dei conservatori.
Maurizio Trovato è il suo protagonista, improvvisato investigatore del suo mondo, appassionato musicista, che si ritrova spettatore involontario dell’ omicidio di un noto compositore.
Per poter risolvere il caso, per capire chi si nasconde dietro questa inspiegabile uccisione, Trovato dovrà tornare indietro di trent’anni e ricostruire un percorso di morte, segreti e soprusi che allarga la scia di sangue a ben più di una vittima.
La dialettica, il modo di affrontare la vita e i rapporti, creano un personaggio originale, simpatico, che entra subito in contatto con il lettore. Nessuna fisima, nessun complesso o ombra aleggiano nel suo modo di essere o di fare, ma una spiccata attenzione all’essere umano, una forte emotività e espressioni tipiche che non compromettono la scorrevolezza della lettura, ma aggiungono un quid che sarebbe piacevole ritrovare.
Un esordio riuscitissimo dunque, quello di Mauruzio Cucuzza, che sguazza nel suo mondo, quello della musica, contornandolo di un giallo piacevole che spinge il lettore a voler ritrovare ancora queste ambientazioni e questi personaggi.
INTERVISTA
Maurizio Trovato ha l’aria di essere un personaggio seriale e questa è un buona notizia. Come nasce il protagonista di una serie? Hai delineato fin da subito il suo percorso?
Confesso che è stato tutto abbastanza facile, e come si dice da queste parti “mi vinni na scinnuta”, vale a dire che in discesa è tutto più agevole. In realtà il professore è una sorta di mio alter ego, nel senso che c’è di sicuro una punta di autobiografia nel romanzo, ma molto più semplicemente lui fa il lavoro che avrei voluto fare da sempre, ma, vista la mia atavica pigrizia, non sono riuscito a condurre in porto. Quindi è stato altrettanto facile delinearne il percorso, visto che alla fine è molto simile a me, compresa la passione per la letteratura gialla che ci accomuna. Io frequento realmente giovani valentissimi musicisti, come il professore ha i suoi allievi prediletti, che coinvolge addirittura nelle indagini del caso. In pratica sono riuscito a combinare una specie di osmosi di personaggi, dalla realtà vissuta a quella romanzata, compresa mia moglie Rossana che nel libro diventa Ro. Il resto, chiaramente, è solo pura fantasia.
Oltre a Ti vitti, quale progetto aspetta di essere tirato fuori dal cassetto?
Ho già ultimato la stesura del secondo romanzo della serie che si intitola “L’Enigma della sfincia” piccolo gioco di parole, dove la sfincia non è il mostro alle porte di Tebe che Edipo sfidò, ma un tipico dolce palermitano a base di ricotta, una vera succulenza per il palato. Viene preparato soprattutto per la festa di San Giuseppe il 19 marzo ( infatti si chiama proprio “sfincia i San Giuseppe”). Anche qui il nostro professore verrà trascinato in una nuova indagine (sempre parallela a quella istituzionale) che vede coinvolto uno dei suoi allievi, in quanto un suo zio pasticciere viene accusato di avere ucciso un suo ex socio, trovato morto proprio con mezza sfincia in bocca. Sarà un susseguirsi di vari depistaggi, fino all’epilogo del caso, che risulterà essere ancora più amaro di quello di Ti vitti. Ci sarà una grossa sorpresa, che però in questa sede eviterò di svelare. Inoltre sono già a buon punto con il terzo romanzo che si chiamerà “I delitti della Santuzza” ( la Santuzza sarebbe la Patrona di Palermo, Santa Rosalia). Di altro non svelerò, sennò l’editore mi scomunica.
Consigliaci quelle che per te sono le migliori letture fatte quest’anno.
Ho riletto con piacere la trilogia di Santo Piazzese, uno dei miei autori preferiti, che mi ha inoltre fornito preziosi suggerimenti su Ti vitti. “I delitti di via Medina-Sidonia”, “La doppia vita di monsieur Laurent” ed il “Soffio della valanga” sono secondo me tre preziose perle della letteratura gialla. Ho rispolverato anche “L’enigma dell’alfiere” di Van Dyck e un romanzo di mio zio Antonio Russello, “La grande sete” scrittore prolifico presente nella “Strada degli Scrittori” di Agrigento insieme a Sciascia, Pirandello, Quasimodo e Camilleri. La grande sete, anno 1960 circa, è addirittura uno dei primi “gialli” in cui la vittima è un commissario di polizia (la vicenda si ispira ad un fatto realmente accaduto, quello dell’omicidio del commissario Tandoj, primo cadavere eccellente di mafia.). Altri romanzi come “La luna si mangia i morti” e “Siciliani prepotenti”, non sono da meno. Per ultimo, una scorsa più o meno svogliata al “Giovane Holden”, che rimane sempre tra i miei preferiti, insieme a “Opinioni di un clown” di Boll, “Il tamburo di latta” di Grass e “La notte di Lisbona” di Remarque.
Maurizio G. Cucuzza
nasce a Palermo nel 1957. Fino a diciotto anni vive a Milano, dove fa le prime esperienze in campo musicale, coltivando la passione per il basso elettrico. Autodidatta convinto e per necessità, ha cercato sempre di esplorare territori musicali non troppo convenzionali, pur avendo composto più di cento canzoni di generi diversi. Amante delle contaminazioni, ha fondato, insieme alla sua compagna di vita e di lavoro, il gruppo Nuclearte, venuto alla ribalta per avere partecipato a diversi festival Womad, creati dal mitico Peter Gabriel, e avere inciso il loro primo lavoro discografico, Talè Talè, presso gli studi della Real World Records. Al suo attivo, sempre con Nuclearte, altri tre dischi e diverse collaborazioni con musicisti provenienti da tutto il mondo. Appassionato di letteratura gialla, è al suo esordio nel mondo dell’editoria con il suo primo romanzo, Ti vitti.
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