Tutti su questo treno
sono sospetti
Benjamin Stevenson
DETTAGLI:
Traduttore: Elena Cantoni
Editore: Feltrinelli Editore
Genere: Giallo
Pagine: 368
Anno edizione: 2024
Sinossi. Ernest Cunningham è nei guai. Dopo essere diventato famoso per aver scritto un true crime sulla sua famiglia – una famiglia micidiale: hanno tutti ucciso qualcuno –, il suo agente letterario e il suo editore gli chiedono con insistenza un nuovo libro. Ma dove trovare l’ispirazione, senza che qualcuno ci rimetta la pelle? L’occasione si presenta sotto forma di un invito al Festival Australiano del Giallo. In omaggio ad Assassinio sull’Orient Express di Agatha Christie, gli organizzatori hanno deciso di riunire un gruppo di celebri giallisti a bordo del Ghan, il treno che attraversa l’Australia, da Darwin a Adelaide. Durante il viaggio, Ernie avrà modo di confrontarsi con i colleghi e forse, chissà, di mettersi finalmente al lavoro. Neanche il tempo di partire che ci scappa il morto. Per deformazione professionale, ciascuno dei giallisti inizia subito a elaborare teorie in base alla propria specializzazione: c’è chi procede per deduzione, chi veste i panni del medico legale e chi traccia il profilo psicologico del possibile assassino. A bordo sono tutti sospetti. Sulla carta sanno tutti come ragiona un detective e, prima ancora, come si commette un crimine, ma chi è passato dalla teoria alla pratica?
Recensione di Patrizia Argenziano
“Scrivere significa accumulare rametti e foglie secche, nella speranza che arrivi una minuscola fiammella e li tramuti in falò.”
Un brillante giallo, quasi in onore della grande Agatha Christie, narrato in prima persona da Ernest Cunningham, passeggero del treno protagonista di queste pagine, scrittore e, a quanto pare, anche detective.
I personaggi, scrittori e non, sono tutti facilmente identificabili, si presentano al lettore con dovizia di particolari e anche il Ghan viene descritto nei minimi dettagli tanto da sentirsi direttamente a bordo.
Le pagine scorrono, le ore passano e servono per apprezzare le particolarità e per addentrarsi in modo, più o meno subdolo, nella vita di ciascuno.
Si distribuiscono indizi in corsa su un “qualcosa” che ancora non è accaduto. Poi pian piano l’aria si accende, il romanzo acquista un altro ritmo, una nuova vitalità nella morte e il lettore, affiancato dal narratore, procede con la sua indagine personale.
Già perché, diciamoci la verità, noi in un giallo così ci immergiamo felici e contenti in compagnia degli scrittori a ricordare i grandi del passato, a discutere di recensioni, libri e case editrici. Non solo, con questo tipo di narrazione così colloquiale e coinvolgente diventiamo attori in prima persona e tutti insieme cerchiamo di incastrare le famose tessere di un puzzle che sembra scontato ma in fondo non lo è affatto.
E come nella migliore realtà che si rispetti, affiorano i malumori, le invidie, i pettegolezzi tra scrittori, case editrici e non solo. C’è una bella visione del mondo editoriale e dintorni.
Insomma, Ernest inserisce tutti gli ingredienti nella giusta dose, nonostante si mostri spesso sprovveduto, poco affidabile e suscettibile. E’ guidato da un profondo desiderio di dimostrare a se stesso e agli altri di farcela, in ogni senso.
La commedia si intrufola nel giallo in punta di piedi dando vita a una storia appagante, intrigante e dai risvolti inaspettati.
“Le parole su una pagina non sono definitive finché non arriva un lettore”
Non vi resta che prendere posto in carrozza.
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Benjamin Stevenson
Benjamin Stevenson, pluripremiato stand-up comedian e scrittore, ha fatto il tutto esaurito all’International Comedy Festival di Melbourne e al Fringe Festival di Edimburgo, ed è apparso più volte su abc, Channel 10 e The Comedy Channel. Ha scritto tre romanzi e lavora come agente letterario in Australia. In corso di traduzione in oltre venti paesi, “Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno” ha raggiunto il primo posto delle classifiche bestseller australiane e diventerà una serie tv per hbo.