Ufo 78




 UFO 78

di Wu Ming 

Einaudi. Stile libero big, 2022

Narrativa, pag. 520

Sinossi. 1978. Aldo Moro è rapito e ucciso. Sulle città piomba lo stato d’emergenza. «La droga» sfonda ogni argine. Tre papi in Vaticano. Le ultime grandi riforme sociali. Mentre accade tutto questo, di notte e di giorno sempre piú italiani vedono dischi volanti. È un fenomeno di massa, la «Grande ondata». Duemila avvistamenti nei cieli del Belpaese, decine di «incontri ravvicinati» con viaggiatori intergalattici. Alieni e velivoli spaziali imperversano nella cultura pop. Milena Cravero, giovane antropologa, studia gli appassionati di Ufo in una Torino cupa e militarizzata. Martin Zanka, scrittore di successo, ha raccontato storie di antichi cosmonauti, ma è stanco del proprio personaggio, ed è stanco di Roma. Suo figlio Vincenzo, ex eroinomane, vive a Thanur, una comune in Lunigiana, alle pendici di un monte misterioso. Il Quarzerone, con le sue tre cime. Luogo di miti e leggende, fenomeni inspiegabili, casi di cronaca mai risolti. L’ultimo, quello di Jacopo e Margherita, due scout svaniti nei boschi e mai ritrovati. Intorno alla loro scomparsa, un vortice di storie e personaggi.

 Recensione di Salvatore Argiolas


Quello che non si può teorizzare si deve narrare” affermava Umberto Eco e la sua lezione è stata recepita in pieno dai Wu Ming che in “Ufo 78” raccontano l’Italia degli anni Settanta ponendo al centro della narrazione quattro movimenti e diverse sottotrame unite dalla volontà di penetrare nel mistero di quegli anni.

E sono tanti i misteri da affrontare, a partire dall’inspiegabile scomparsa nel 1976 di Jacopo e Margherita, spariti da un campo scout nel monte Quarzerone, per finire al mistero insondabile del “Caso Moro”, passando anche per “Il giornale dei misteri” famosa rivista di parapsicologia, scienza e natura, simbolismo, esoterismo, ufologia, cultura insolita e attualità che nel libro viene citata, appena mascherata, come “Il giornale dell’insolito”.

Due anni dopo la sparizione dei due ragazzi, viene organizzato a Roma, il 16 marzo 1978, “Ufo 78” un importante convegno di ufologi che prevedeva la partecipazione di importanti personalità come il famoso scrittore di fantarcheologia ed “esploratore del meraviglioso”, Martin Zanka, l’ufologo americano Allen J. Rynek e il brasiliano Romulo Casella esponente della corrente trotskista dell’ufologia.

Come sappiamo però quel giorno ci fu il rapimento di Aldo Moro e il convegno fu annullato però ci furono alcuni contatti tra appassionati dell’argomento che mettono in relazione la sparizione dei due scout con il particolare campo d’attrazione del Quarzerone, ritenuto luogo spesso frequentato dagli oggetti volanti non identificati.

Martin Zanka è personaggio plasmato sulla figura di Peter Kolosimo, autore di molti libri di difficile collocazione, posti in un territorio narrativo dove convivono storia, leggende, viaggiatori interstellari, alieni, occultisti e mondi immaginari o immaginati.

Quando uno dei ricercatori di dischi volanti afferma di essere entrato in contatto con gli extraterrestri a Martin Zanka viene commissionato un articolo per “L’Europeo”, e indagando sullo strano caso riporta alla luce testimonianze, suggestioni e ricordi sui fatti del 1976 e tale ricerca lo porta a ipotizzare uno scenario molto inquietante.

Romanzo che attraversa e interseca molti generi, Ufo 78” rende in modo perfetto la densità di un anno spartiacque del “secolo breve”, l’anno dei tre papi, delle dimissioni del presidente Leone e della conseguente elezione di Pertini, ponendo in evidenza lo spirito del tempo presentandolo in modo trasversale, anche perché “la sfida del narrare è raggiungere la verità affrontando l’ineffabile, si trattasse anche di lupi mannari e dischi volanti”.

Ufo 78” ha delle spiccate affinità elettive con “Il pendolo di Foucault”, che ritengo il capolavoro di Umberto Eco, richiamato anche da qualche citazione, che ha come tema principale la denuncia del complottismo, con un gruppo di buontemponi che inventano per divertimento una cospirazione risalente ai templari, perché si sa “i templari c’entrano sempre”.

Il libro dei Wu Ming rappresenta invece il mondo composito dei ricercatori di oggetti volanti non identificati e di extraterrestri composto da molti personaggi originali osservati da vicino da un’antropologa, Marina Cravero che, con lucidità, ne individua le intime motivazioni

Gli Ufo aiutavano gli italiani a scaricare la tensione, esprimevano un desiderio “di evasione”, di fuga dalla politica, dagli scontri ideologici, dalla violenza. Una voglia di disimpegno, voglia di sognare.”

Anche Martin Zanka si rende conto che la sua produzione improntata al realismo fantastico che supera il confine tra scienza, fantasia e magia aveva contribuito a influenzare e condizionare tanti individui che non aspettavano altro che trovare qualcosa in cui credere, perché come sosteneva Chesterton “chi non crede in Dio non è vero che non crede in niente perché comincia a credere a tutto”.

Zanka si limitò ad annuire, accusando un vago senso di colpa per gli effetti delle proprie teorie su un tipo così suggestionabile” e “Zanka riconobbe una frase di “Fantascienza dell’Età del Bronzo. Non fece in tempo a pensare “Ho creato un mostro” che Bernacca aveva già ripreso a parlare.”

Tra i tantissimi pregi di questo libro c’è anche la notevole colonna sonora che riporta con nostalgia a tanti gruppi allora molto ascoltati e in particolare crea una grande tessuto musicale impreziosito da citazioni esplicite e nascoste al genio di Franco Battiato, che deliziano i fan del cantautore siciliano (che colpo di genio quel “scelte radicali” che riporta alla mente “Mesopotamia” dall’album “Giubbe Rosse”).

Narrato, con una scelta felice, come un documentario, “Ufo 78” è il romanzo di una generazione: quella che ha vissuto, adolescente o giovane, i giorni e il contesto qui raccontato “per chi c’era e per chi non c’era”, con vicende pienamente riconoscibili come quella della comunità Thanur che ricorda San Patrignano che nasceva proprio all’inizio di quell’anno fatale, trame nere, attentati dinamitardi, depistaggi creati per spostare l’attenzione e le responsabilità su entità fantasma perché citando Pasolini un personaggio dice a Martin Zanka

in Italia nessuno vuole sapere quello che tutti sanno ma non possono dimostrare. Si può solo scegliere se vivere nell’autoinganno oppure andarsene.” mentre lo scrittore e giornalista sente arrivare la nuova era, un’epoca di “cantieri aperti ovunque per costruire dimenticatoi, capienti silos per le storie scomode che non vogliamo più sentire”.

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Wu Ming


è un collettivo di scrittori attivi dalla fine del XX secolo. Ha scritto romanzi storici (54, Manituana, Altai, L’Armata dei Sonnambuli, Proletkul e Ufo 78), raccolte di racconti (Anatra all’arancia meccanica e L’invisibile ovunque) e saggi, oltre ai libri per bambini del ciclo di Cantalamappa (pubblicato da Electa). Ciascun membro di Wu Ming si è dedicato anche a opere «soliste». Nel catalogo Einaudi sono disponibili Guerra agli Umani e Timira di Wu Ming 2, Stella del mattino di Wu Ming 4, New Thing, Point Lenana , Un viaggio che non promettiamo breve e La macchina del vento di Wu Ming 1. Nel corso degli anni, intorno al collettivo si è andata formando una «costellazione» di progetti, un collettivo di collettivi, la Wu Ming Foundation.