Recensione di Sabrina De Bastiani
Autore: Rosa Teruzzi
Editore: Sonzogno
Genere: giallo
Pagine: 141 p.
Anno di pubblicazione: 2019
Sinossi. È una sera umida di fine agosto, nella periferia di Milano. Sotto le luci intermittenti della balera dell’Ortica, tutti gli sguardisono puntati sul corpo sinuoso di Katy, che danza un tango allacciata al suo cavaliere e che poi, appena la musica finisce, fugge via. Quella notte, fuori dal locale, viene trovato il cadavere di un giovane uomo, assassinato a colpi di pistola: era un ex di Katy, geloso e molesto, che la pedinava e la perseguitava. Chi l’ha ucciso? Forse la stessa Katy? Forse un altro spasimante? Per il delitto, la polizia arresta in realtà un personaggio insospettabile, il maggiordomo di una dama dell’alta società milanese. Le prove contro quell’uomo taciturno e devoto paiono schiaccianti. Sarà proprio la ricca signora ad assoldare Libera – la fioraia detective -, e la sua eccentrica madre Iole, perché trovino il vero colpevole dimostrando l’innocenza dello sventurato maggiordomo. Inizia così la quarta indagine delle Miss Marple del Giambellino, le stravaganti investigatrici dilettanti, questa volta impegnate a risolvere un caso che le riguarda molto da vicino e che le metterà addirittura in competizione con le forze di polizia. Sullo sfondo di unaMilano contemporanea che conserva il sapore di quella di un tempo, la romantica fioraia Libera e l’eterna hippie Iole riescono ancora una volta a sorprendere il lettore con le loro indagini, accompagnandoci in un giallo tenero e duro, dove ognuno ha un segreto e insieme un buon motivo per mentire.
Recensione
La magia di Rosa Teruzzi si declina in tante forme. Si coglie, all’uscita di una nuova avventura delle Miss Marple del Giambellino, nella sensazione di non essersi mai staccate da Libera, Iole e Vittoria, così come accade rientrando a casa ogni sera, e nel contempo rendersi conto di averne avvertito la profonda mancanza. Si percepisce nella grazia lieve dei capitoli, che scorrono fluidi e accattivanti, leggeri, ma che al contempo veicolano messaggi e denunce pregnanti ed importanti. Si esplicita nel sentore dei fiori, onnipresenti, che colorano le pagine e le profumano.
Da bambina, la sua educazione alla bellezza era avvenuta lì, sotto I platani che chiudono la spiaggiad’erba di Piona, con il nonno che le illustrava I nomi deifiori e degli alberi e le leggeva passi dei suoi autori preferiti.
Sono queste le premesse alla base di Ultimo tango all’Ortica, e che si tratti di una base solida lo si capisce sin dalle prime battute. Infatti, sapientemente, riesce a costruire un incastro perfetto tra il caso oggetto di indagini ufficiali e parallele, l’omicidio di un pubblicitario molto in vista e discusso, amato e odiato da parecchie donne, invidiato da altri uomini, e le vicende private delle protagoniste, in questo episodio, su tutte, di Libera, anche se di Iole ci viene permesso di intuire un qualcosa che confidiamo e immaginiamo al momento giusto sarà svelato. La vera arma del delitto, in Ultimo tango all’Ortica, è il non detto. A mietere vittime in questo episodio è infatti lo scantonare, il non rivelare, il tacere, appunto. E tale tacere, proprio di un pò tutti i personaggi, genera malintesi, genera confusione e un pantano nel quale si rischia lo stallo.
Ma, lo diceva nonno Spartaco,
“Quando non sai come muoverti, comincia da unapiccola azione.”
Come, ad esempio, provare a capire se il pubblicitario Viserbelli, freddato all’uscita da una balera, fosse un donnaiolo stalkerizzato da ex presunte amanti o amate, oppure un subdolo manipolatore maltrattante. Come, ad esempio, provare a capire perchè l’uomo che viene arrestato con l’accusa di esserne l’assassino non dica nulla a propria difesa, non dica nulla di nulla anzi. E come, ad esempio, provare a capire quanto il silenzio incida e che valenza abbia, rapportato alla vita di Libera, al suo passato
Pensò che il passato non era morto in quel giardino, almeno nelle intenzioni di chi aveva piantato gli alberi. Ma, in realtà, il passato non muore mai, le sue radici sidiramano sotterranee nel presente come un fiume carsicoche prima o poi viene alla luce.
che qui ha segnatamente il volto di nonna Ribella e lo spettro della sua morte carica di interrogativi, e al suo presente, che ha il volto ed il tacere di Gabriele, anche se forse quest’ultimo una via per comunicare potrebbe averla trovata….Anche questa volta, con il contributo della grande squadra delle Miss del Giambellino, coadiuvata da Irene, la meravigliosa Smilza e da un Dog sempre sul pezzo, i nodi verranno al pettine con lo svelarsi della verità.
La stessa verità che, anche quella più amara, ci salva.
Un pò come l’Ortica del titolo, pianta comunemente nota per la caratteristica urticante ed irritante delle sue foglie, che però, se trattata con attenzione e sapienza, rivela proprietà benefiche, lenisce, cura.
Rosa Teruzzi
Rosa Teruzzi ha pubblicato diversi racconti e tre romanzi. Esperta di cronaca nera, è caporedattore della trasmissionetelevisiva Quarto grado, in onda su Retequattro. Per scrivere si ritira sul lago di Como, in un vecchio casello ferroviario, dove colleziona libri gialli. Per Sonzogno, nel 2016 ha pubblicato La sposa scomparsa, nel 2017, La fioraia del Giambellino e nel 2018 Non si uccide per amore.
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