Sinossi. Siamo a Genova, è l’inizio di un nuovo anno, ma per Tito Laremi e Serafino, il suo inseparabile cane, è cominciato male. Tito, single e quasi ex magazziniere di Le Roy Taten, tornando a casa carica Melita, una bellissima prostituta che viene poi trovata morta sugli scogli di Varazze e tutti gli indizi portano a lui. Interrogato dalla polizia, passa in un attimo da persona informata sui fatti a presunto colpevole. Sarà però l’amore per i cani, che traina tutti i personaggi della storia, a creare una squadra stranamente assortita e a far compiere ad Andrea Cervi (l’avvocato) un triplo salto mortale con l’asta per far scagionare Tito e indicare ai giudici il vero insospettabile assassino.
“LA LEGGE È UGUALE PER TUTTI. Speriamo…”
UN CANE, UN OMICIDIO E UNA PUTTANA
di Lorenzo Malvezzi
Frilli 2023
Noir, pag.208
Recensione di Loredana Cescutti
La storia di Tito e della sua solitudine interiore potrebbe benissimo, in un momento particolare, diventare la storia di ognuno di noi.
Chi di noi, infatti, prima o poi non si è percepito come messo all’angolo o si è sentito inutile o peggio, non si è considerato anche come un relitto o un reietto della società?
Non serve molto, basta una piccola percezione.
“… non c’è mai solo una verità, ma molti veli che ricoprono i baratri e le nefandezze umane…”
Per supponenza, per una tendenza a dar per scontato, per arroganza, perché è la scelta più facile e scontata per isolarsi e non voler ascoltare gli altri.
Ma è pure un nostro diritto, a volte, quello di cercare la solitudine.
La percezione che la società può avere di noi, però, è tutto un altro paio di maniche.
Sin dalle prime righe, il modo di scrivere di Lavezzi mi ha agguantata.
Il cambio di prospettive, di voci, di personaggi che raccontano e si raccontano, come in un film, donano al romanzo profondità e pienezza.
“Il piano era semplice, ma come tutte le cose semplici, sono facili a dirsi e difficili a farsi.”
Difficile parlare dei contenuti, per altro struggenti in alcune parti, senza rischiare di rovinare la lettura di chi ancora deve approcciarsi al libro.
Posso comunque affermare che vi troverete davanti a personaggi decisamente determinati e tosti, nel bene e nel male.
“Quale migliore terapia per sviscerare i propri demoni che entrare con tutte le scarpe nel dramma di qualcun altro?”
L’attenta cura dedicata ad ognuno di loro, già da un primo impatto riuscirà a renderveli graditi o meno ma, non semplicemente perché uno può apparire meglio di un altro, bensì perché sono stati dotati di una ricchezza interiore così realistica, da farvi rendere conto che uno così, anche nella vita reale avreste voglia di incontrarlo sul vostro cammino, o perché no, potreste provare la sensazione esattamente contraria altri.
Tito viene preso per debolezza, stanchezza, senso di sconfitta ma, grazie agli amici che mai lo lasceranno solo e, grazie all’avvocato Cervi, figura di rilievo che ho apprezzato moltissimo, riuscirà a contenersi anche quando lasciarsi cadere a picco per rassegnazione avrebbe potuto sembrare più semplice.
I temi trattati nel libro sono purtroppo attuali e spaventano parecchio, ma il messaggio che un gesto amico può sempre rimescolare le carte, ci fa vedere il lato buono della vita, anche nelle peggiori disgrazie.
La scrittura è concisa, onesta, non tenta di nascondere, né la paura né la rabbia e pone il lettore, quale testimone esterno, difronte a quesiti importanti che possono fare molto male.
Genova e i luoghi circostanti vengono sviscerati e invogliano ad un tour così, su due piedi.
L’attenzione che l’autore dedica alla descrizione dei cibi e alla loro consumazione, mette il lettore in difficoltà, poiché già pronto alla dieta post feste di Natale e invece…
… e invece pure lo stomaco avrà da dire la sua.
Per la gioia di tutti i sensi.
Che dire se non che sia Tito che l’avvocato Cervi sono personaggi che mi piacerebbe incontrare nuovamente e di sicuro, vorrei leggere un nuovo scritto di Lorenzo Malvezzi.
Buona lettura!
Acquista su Amazon.it:
Lorenzo Malvezzi
nato a Genova, dopo il diploma di maturità classica si trasferisce a Milano e comincia a lavorare per un’etichetta discografica in qualità di artista e produttore musicale. Dopo qualche anno, inizia a collaborare – come presentatore e musicista – con un’agenzia che organizza eventi e viaggi aziendali, esperienza che lo porta a vagabondare per il mondo, trascorrendo molto tempo all’estero. Tornato a Genova scrive e produce alcune colonne sonore per vari programmi del palinsesto Rai. Nel frattempo, incomincia un’intensa attività live e di produzione musicale, vincendo svariati premi di musica d’autore, componendo jingle per spot pubblicitari e prestando la propria voce per pubblicità radio e tv. Durante la pandemia crea contenuti multimediali per il canale di intrattenimento e informazione “GoodMorning Genova”, appassionandosi all’informatica. Vince una borsa di studio e si appresta a concludere la propria formazione come programmatore informatico.