Recensione di Loredana Cescutti
Autore: Christopher Bollen
Traduzione: Manuela Faimali
Editore: Bollati Boringhieri
Genere: Giallo
Pagine: 400 p., R
Anno di pubblicazione: 2020
Sinossi. In fuga dalle loro turbolente vite newyorchesi, Nick Brink e Clay Guillory sono entrambi alla disperata ricerca di un futuro più libero e felice oltreoceano. Ma come finanziarsi una bella, e comoda, vita all’estero? Quando i due si ritrovano sul Canal Grande a Venezia hanno già in mente un piano preciso: vendere una collezione di argenti, fasulli, a un ricco e ignaro americano che vive gli anni della pensione in un palazzo veneziano. E, grazie all’acume di Clay e al fascino di Nick, la truffa si preannuncia un successo. Ma estorcere denaro a un milionario è decisamente più complicato del previsto, soprattutto quando Clay e Nick si lasciano travolgere dall’avidità. E mentre Nick cade preda della magia di una città unica al mondo, Clay deve venire a patti con quanto si è lasciato alle spalle e con il costo necessario ad annullare il proprio passato. Entrambi desiderano un futuro insieme, ma è il prezzo di più vite umane a frapporsi tra loro e i loro sogni. “Un crimine bellissimo” è un romanzo su una frode, pieno di colpi di scena. Ma è anche una meditazione sull’amore, le classi sociali, la razza, la sessualità e l’eredità della cultura bohémienne nel contesto di una Venezia bellissima come sempre.
“Ogni bambino del pianeta prima o poi si cimenta con l’arte dell’imbroglio.”
Recensione
Mea culpa, devo essere sincera con voi.
Confesso che quando ho visto questo libro ne sono rimasta attratta semplicemente perché ambientato in quella che è, per molti, me compresa, la città più bella del mondo. Dell’autore avevo sentito parlare bene ma io non avevo ancora mai letto nulla di suo per cui, si può dire che mi sia presa un bel rischio ma devo riconoscere che in realtà, ne sono rimasta colpita.
“La città affonda da secoli. Godetevela finché potete.
Intorno al corpo si sta formando una pozza di sangue. Si sente gente urlare da ogni direzione. L’assassino corre verso l’uscita.
Ma tutto questo non è ancora successo.”
Che prezzo dareste al vostro sogno più grande?
E cosa sareste disposti a fare, o più semplicemente fino a dove avreste il coraggio di spingervi se aveste la certezza poi di riuscire a raggiungerlo?
Nick e Clay sono due ragazzi, di famiglie medio borghesi che per i primi vent’anni della loro vita non si erano mai incrociati.
Poi però, quando l’incontro è avvenuto e in circostanze decisamente particolari oserei dire, qualcosa è accaduto. Uno sguardo di troppo, un brivido e la passione è esplosa. Non fatevi strane idee però, questo non è un romanzo d’amore.
Avete presente il film “La stangata” che ha visto come protagonisti tanti anni fa Paul Newman e Robert Redford?
Ecco, per darvi un’idea di quella che sarà l’evoluzione di questa storia pensate a quel film, anche se forse questi due ragazzi non avranno la stessa abilità, o almeno non su tutto.
Il sogno comune è riuscire a cambiare finalmente vita, lasciandosi alle spalle il passato spesso sofferto e, la loro speranza è di avviarsi verso un nuovo e luminoso futuro da vivere possibilmente assieme.
Il piano è semplice, metterlo in atto non sembra poi così complicato, ma disonesti si nasce o si diventa?
“L’omicidio gli apparve come un luogo ombreggiato in cui dormire. Ma in quell’istante si rese conto che se avesse ucciso di nuovo sarebbe rimasto bloccato in quell’ombra, perché non ci sarebbe stato più nessuno a tirarlo fuori.”
“Un crimine bellissimo” è un libro sicuramente ricco di cinismo, che se da un lato regala l’illusione di un sogno meraviglioso e di quanto possa rivelarsi tale renderlo concreto, dall’altro ti sbatte in faccia con brutalità cosa significhi essere disposti a tutto pur di salire di grado e quante dolorose conseguenze possa comportare, eventualmente, venir smascherati.
Di questo libro ho amato lo stile asciutto dell’autore, in certi momenti più dolce e delicato, a volte molto frivolo come alcune delle atmosfere descritte e più frequentemente, secco, tagliente e doloroso.
La costruzione psicologica dei due protagonisti appare molto approfondita e attraverso i loro ricordi e le loro confessioni, hai la possibilità di conoscerli e di entrare nella loro testa e nel loro cuore. Nick è bello, sa di avere fascino, è consapevole anche di avere la capacità di dimostrarsi estremamente egoista e arrivista al momento opportuno ma, portato al limite, al contempo si dimostrerà molto più fragile in talune situazioni. Questo suo lato all’interno del libro emergerà prepotentemente e lo renderà ai nostri occhi una figura buona, nonostante tutto che, per molto tempo, si è ritrovato ad essere schiacciato dalla vita e che sogna solamente di poter essere visto semplicemente come un ragazzo normale.
Clay, dal canto suo, di un paio d’anni più vecchio di Nick, anche lui preso a schiaffi dalla vita più volte anche per il suo colore di pelle, sembra il più sicuro dei due ma in realtà, a tenerlo in equilibrio nella precaria situazione in cui si trova è solo la certezza di avere al suo fianco l’uomo che ama e che lo sta aiutando a portare avanti il loro progetto.
Sullo sfondo di questi due giovani, l’atmosfera magica di questa immensa città, il lusso più sfrenato, il divertimento smodato e futile di chi ha tanti soldi e considera un obbligo sperperali e la continua rincorsa al sogno a cui entrambi ambiscono.
La lettura si è rivelata intensa, viva e molto attraente. Riconosco a Bollen l’abilità di aver dato al suo romanzo quel tocco in più che ha reso il libro più coinvolgente e seducente, pur essendo privo di veri e propri momenti adrenalinici.
La truffa dona curiosità e arricchisce di ambiguità la storia, rendendola particolarmente interessante.
Quello che emerge prepotentemente però, è l’esplosione di sentimenti positivi di cui i due giovani andranno alla ricerca e che, si trasformeranno nel loro faro, anche quando tutto sembrerà andare per il peggio.
“Un crimine bellissimo” è sicuramente un romanzo bellissimo che oltre al lato giallo di cui si riveste, affronta temi quanto mai attuali e riesce a farlo con eleganza e delicatezza, senza risultare volgare o inappropriato e anzi, lanciando un messaggio importante sulle diversità e sulla libertà di esprimere i propri sentimenti alla luce del sole.
“…il suo viso si era assottigliato, il ragazzino dentro di lui ormai scomparso. Però gli occhi erano gli stessi, ed era l’unica certezza di cui avesse bisogno.”
Christopher Bollen
è collaboratore della rivista «Interview». Autore di Lightning People (2012) e The Destroyers (2017), i suoi testi sono apparsi su «GQ», «The New York Times», «Believer» e «Artforum». Bollati Boringhieri pubblica in Italia il thriller Orient nel 2018.
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