Un gelido inverno





Recensione di Sabrina De Bastiani


Autore: Arianna Destito Maffeo

Editore: Morellini

Collana: Varianti

Anno edizione: 2021

Pagine: 236 p. Brossura    

Sinossi.  «Aveva dormito poco, come accadeva ormai da qualche tempo. Nel palazzo accanto la musica aveva suonato fino a tardi. Il Bligny 42 era rumoroso anche d’inverno e il sonno diventava un obiettivo quasi irraggiungibile. Era così da quattro mesi. Da quando aveva conosciuto Marlene.»

«Misteriosa, irrisolta, non sbaglia un colpo. Andrea De Curtis è il nuovo indimenticabile vicequestore del panorama giallo noir italiano. Lei e Lolita Lobosco potrebbero diventare grandi amiche» – Gabriella Genisi

Un gallerista d’arte viene trovato assassinato ai giardini di Porta Venezia. L’indagine è affidata alla vicequestora Andrea De Curtis, arrivato a Milano da pochi mesi, la cui identità costituisce la prima sorpresa del romanzo. De Curtis vive in viale Bligny accanto al famoso civico 42, il “Palazzo Mondo”, popolato da un’umanità proveniente dalle più diverse etnie e condizioni sociali. Qui abita Marlene, una trans con la quale la vicequestore farà subito amicizia. Ad affiancare Andrea c’è l’ispettore Torrisi, e il loro non sarà un rapporto facile. Al primo delitto ne seguirà un secondo, realizzato con lo stesso modus operandi. Le vicende si svolgono tra il mondo delle gallerie d’arte, la Milano alto-borghese e i personaggi del Bligny 42. Andrea De Curtis dovrà muoversi nel labirinto di una città sconosciuta e indagare su mercanti d’arte folgorati dal mistero delle icone russe e donne tanto affascinanti quanto condannate all’infelicità; ogni personaggio sembra fuggire dai demoni che lo tormentano, alla ricerca di una verità che vada al di là delle apparenze. Sullo sfondo, una Milano gelida, alla vigilia delle vacanze natalizie, vissuta dai protagonisti che l’hanno scelta o ci sono capitati per caso senza più lasciarla.

Recensione

Niente di gelido tranne il viale, al Bligny 42.

Non è puro gioco di parole, parafrasare un titolo del compianto Giorgio Faletti, per aprire un commento al romanzo di Arianna Destito Maffeo, ‘Un gelido inverno in viale Bligny’, fresca, è quanto mai appropriato dirlo, uscita per i tipi di Morellini.

Nella strada un capannello di studenti faceva baldoria davanti alla chupiteria. Qualcuno alla finestra urlo’ che avrebbe chiamato la polizia. Sorrise al pensiero che la polizia era lei, era già sul posto, ma non sarebbe intervenuta. Non si può combattere contro il destino. E il destino di viale Bligny era quello di non dormire mai.

Destito Maffeo ha innanzitutto due grandi  doni: quello dell’osservazione e quello della restituzione,  e li  esercita, con raffinatezza e stile proprio,  sia nella descrizione dei luoghi e degli ambienti, che nel tratteggio dei personaggi.

Particolarmente capace, in entrambi i casi, a descriverne l’anima in maniera non convenzionale ma attraverso uno sguardo curioso, preciso, profondo, mirato e illuminante come un puntatore laser.

La sofferenza ci rende deboli. Il dolore annienta le difese e stravolge i comportamenti, fino a privarci della nostra libertà  il dolore schiaccia e distrugge. Poi col tempo ti accorgi che puoi comunque sopravvivere e prosegui il cammino come se indossassi un armatura.

Quell’armatura sarà la prigione della tua anima, o, se sarai fortunato, diventerà l’impalcatura sulla quale ricostruire una vita. Uno scudo per proteggere quello che si è salvato. Andrea si sentiva così: una sopravvissuta.

Eccola, la protagonista di questo gelido inverno, la vicequestora Andrea De Curtis, una donna dalla vita  aggrovigliata come i fili degli auricolari, il cui mestiere è, ironia della sorte e dell’ Autrice, quello di sbrogliare gli intrighi criminosi e risolvere i delitti.

Particolarmente insidioso, quello al centro della sua prima indagine milanese e in libreria.

Ci trascina nel mondo patinato dell’arte, ci stimola a grattare con le unghie la superficie di vite che sembrano dipinte, per svelarne il nucleo più oscuro e fondante.

Una galleria di personaggi rappresentati, appunto,  ad arte, un finale sorprendente e very thrilling che piacerebbe a Jo Nesbø, una protagonista graffiata a sangue dalla vita che graffia  le pagine e conquista a prima lettura.

Un’Autrice al suo debutto nel romanzo, con la caratura di una fuoriclasse.

 

Arianna Destito Maffeo


è nata a Genova dove vive e lavora. Laureata in Pedagogia e Fisioterapia. È autrice di racconti presenti in varie raccolte: “44 gatti in noir” (Fratelli Frilli Editori 2018), “Tutti i sapori del noir” (Fratelli Frilli Editori 2019), “Il postino di Mozzi” (Arkadia 2019), “I luoghi del noir” (Fratelli Frilli Editori 2020), “Natale a Genova” (Neos Edizioni 2019 e 2020), “La Liguria brucia” (Lo studiolo edizioni 2019), “La Liguria sorride” (Lo studiolo edizioni 2020). Con Antonella Grandicelli è co-founder e redattrice del blog Themeltinpop.com. Per Morellini Editore ha pubblicato il racconto La lettera contenuto nell’antologia “Genova d’autore”.

 

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