Un giorno di festa
Joyce Maynard
NN Editore 2023
Federica Merani (Traduttore)
Narrativa, pag.236
Sinossi. A tredici anni, Henry si sente separato dal mondo. Vive con sua madre Adele, una donna bella e triste, che dopo un divorzio difficile si è chiusa in se stessa; ha poche occasioni di svago e nessun amico, finché nel fine settimana del Labor Day un uomo dai vestiti sporchi di sangue lo avvicina al supermercato, chiedendogli aiuto. Si chiama Frank e rivela di essere evaso dall’infermeria del penitenziario, ma nonostante il rischio Henry e Adele non esitano ad accoglierlo in casa con loro. E in pochi, intensissimi giorni, la loro vita cambia radicalmente: Adele riscopre la passione con Frank, che cerca di redimersi da un tragico errore; Henry trova finalmente una guida paterna, con cui imparare a giocare a baseball, a cucinare una torta perfetta, a confrontarsi con la gelosia e l’amore. Così, mentre fuori la polizia dà la caccia a Frank, in casa il tempo sembra scorrere lento, racchiuso nell’intimità di una famiglia ritrovata. “Un giorno di festa” parla di un ragazzo che affronta la difficoltà di crescere, di un pericolo che si trasforma in rinascita, di destini che si intrecciano all’improvviso per un gesto di fiducia. Dopo “L’albero della nostra vita”, Joyce Maynard tesse una trama perfetta, in cui le vite di tre persone cambiano in un unico, travolgente weekend, aprendosi alla speranza della felicità.
Recensione di Fiorella Carta
La scrittura di Joyce Maynard mi ha regalato, lo scorso anno, uno dei libri più belli mai letti, “L’albero della vita”, e non potevo certo lasciare intonso “Un giorno di festa”, perché la sua maniera di sviscerare le emozioni, anche nelle situazioni più tragiche, rende le sue parole sagge e profonde.
In questo romanzo i sentimenti, la crescita interiore e le epifanie, nascono da un avvenimento sui generis.
Adele, ormai rinchiusa i casa con l’unica compagnia di suo figlio Henry, tredicenne alienato da tutto ciò che dovrebbe essere per lui quotidianità, incontra un fuggitivo, deciso ad insediarsi a casa loro e nascondersi dalla polizia che gli dà la caccia dopo l’evasione dall’infermeria del carcere.
Quella che potrebbe suonare come una minaccia, un ricatto, un obbligo, è invece, per Henry e Adele, un’occasione di vita, perché Frank viene accolto come membro della famiglia, instaura con Adele un rapporto di intimità che va oltre quella fisica, un legame cerebrale fra anime che hanno perso tasselli e li ritrovano nella loro reciprocità.
E mentre Henry, con la nuova famiglia del padre, non si sente figlio ma fuori dai giochi, con Frank la figura del genitore rinasce e si trasforma in stima reciproca.
Un romanzo che fuori dalla realtà, ne racconta invece l’estrema intensità, la semplicità di gesti quotidiani che ritrovano il loro posto dopo i drammi, l’amore nelle sue forme incondizionate, slegate dal sangue e dal tempo che scorre, da una realtà che fa capolino in questi giorni di festa e resetta tutto, ma non cancella niente.
Ogni parola della Maynard è inchiostro intenso che colpisce il cuore, la sua capacità di creare empatia traspare dalle storie che decide di raccontare, mai banali, senza filtri, rigettate sul lettore come verità smaliziata e calda.
“Un giorno di festa” è la conferma che questa autrice riesce sempre a camminare con passo felpato, entrare nella mente del lettore e scaldarla con le parole giuste, anche quando pensi che le stia trasportando dentro una cesta fatta di storie tristi e improbabili, lei accende la luce su ciò che conta davvero.
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Joyce Maynard
è una scrittrice e sceneggiatrice americana, giornalista per il New York Times, Vogue, O, The Oprah Magazine, e The New York Times Magazine. Ha pubblicato diciassette libri, tra cui At Home in the World, che racconta la sua relazione da giovanissima con J.D. Salinger. Il suo romanzo To Die For è diventato il celebre film Da morire, così come Labor Day, di prossima pubblicazione per NNE, è stato portato sul grande schermo da Jason Reitman.