A cura di Sara Magnoli
Autore: Anna Vivarelli
Pagine: 120
Editore: Piemme – Il battello a vapore. 2019
Costo: 9,90 euro
Casanova investigatore inaspettato nella Venezia del 1775. È lui ad accogliere la richiesta di aiuto di Marco, un ragazzo che ha visto qualcosa di sospetto che potrebbe avere a che fare con la misteriosa sparizione di Tommaso, figlio del “maestro intagliadore” Angelo Trevisan. Il bambino non si trova, al padre arrivano minacce per convincerlo a rendersi complice di qualcosa di losco a meno che non voglia rischiare di non vedere più il figlio, e Marco non passa inosservata la strana presenza di una figura non meglio identificata che si aggira silenziosa e furtiva compiendo sempre lo stesso tragitto e facendo attenzione a non essere vista. Ad ascoltare i suoi sospetti e ad aiutarlo a venire a capo di una vicenda pericolosa sarà proprio Giacomo Casanova.
A SCUOLA
Un giallo storico per ragazzi apre a scuola una rosa di interventi didattici, proprio a partire da che cosa lo differenzia per stile, ricerca, lingua, al giallo contemporaneo.
“Un mistero nero carbone” presta poi benissimo il fianco a proseguire con ricerche geografiche e storiche approfondite sui luoghi e sui personaggi reali che sono protagonisti del romanzo accanto a quelli immaginati dall’autrice.
DUE PAROLE CON L’AUTRICE
Anna Vivarelli è una delle più famose e amate scrittrici per ragazzi, vincitrice nel 1996 del Premio Battello a Vapore Premio Andersen 2010 come migliore autrice.
Anna, perché la scelta di Casanova come investigatore e perché quella dell’anno 1775 in cui ambientare il romanzo?
Casanova è stato un grande scrittore e un classico rappresentante dell’Illuminismo in quanto uomo nuovo, mentalmente libero, che ha subito sulla sua pelle questo suo essere libero, con un lavoro a metà strada tra il diplomatico e la spia: vendeva se stesso per avere informazioni. Alla storia è passato più per un aspetto, quello di seduttore, ma è un personaggio molto più articolato, un viaggiatore. E un uomo radicato nella cultura veneziana che era terra di commercio e di scambi culturali. Casanova era un uomo che viaggiava in un momento in cui viaggiare era difficile. Una volta che ho scelto lui come personaggio per il libro, proprio come è il sistema del romanzo storico dovevo avere alcuni parametri per la scelta dell’anno. Non doveva essere troppo giovane, doveva già essere stato incarcerato, fuggito e anche tornato a Venezia. L’anno è uscito da un algoritmo che ha messo insieme parametri storici veri, reali.
Lei scrive una storia ambientata nella seconda metà del Settecento, ma la rende attualissima in alcuni modi di esternare sentimenti, pensieri. Penso per esempio al “maestro intagliadore” che in qualche modo lascia libero il figlio di scegliere la sua strada. Come fa?
Questo è un po’ un “bluff” del romanzo storico, un’operazione per rendere il romanzo storico più appetibile per il lettore di oggi, che è poi un po’ ciò che ha fatto anche Manzoni nei Promessi Sposi. Il modernizzare i sentimenti, le emozioni, i sogni c’è sempre: qui io ho “modernizzato” per esempio questo padre perché superasse la tradizione del tramandare il mestiere dandogli una sensibilità che è mossa dalla situazione a dall’intervento di un personaggio come Casanova. Io non saprei dire se sarebbe credibile che un personaggio del Settecento arrivasse a comprendere a fare una cosa così rivoluzionaria, ma il mestiere di chi scrive è cercare di rendere credibile questo tipo di atteggiamento, di dargli un contesto che lo rende credibile.
Perché ha il tema del mistero?
Perché sono una lettrice di gialli, mi piacciono i gialli e i misteri da lettrice e penso che il fatto che ci sia anche questa componente sia per i ragazzi una fonte di interesse. E non necessariamente deve essere meramente una letteratura di genere: qualsiasi genere letterario può essere sviluppato in modo suo, dando spessore ai personaggi, curando la scrittura sempre. Qui la “sfida” è stata l’incastro dei momenti, dei tre piani narrativi con la “difficoltà” di che cosa devo far sapere e che cosa no, seguendo i due detective, Casanova e Marco, ma anche l’angoscia del padre e i pensieri del ragazzo rapito nella sua prigione, Costruendo una quotidianità fatta di passione e interesse.
A cura di Sara Magnoli