UN VOLO
PER SARA
Autore: Maurizio de Giovanni
Editore: Rizzoli
Collana: Nero Rizzoli
Anno edizione: 2022
Pagine: 256 p., Brossura
Sinossi. Un aereo caduto scoperchia un segreto italiano. Una nuova indagine per la donna invisibile. Un piccolo aeroplano turistico diretto in Sardegna si schianta nel mar Tirreno con a bordo diverse persone. Tra loro, un noto imprenditore che ha rilasciato la sua ultima intervista poco prima del decollo, con il vociare degli altri passeggeri sullo sfondo, tutti tranquilli e sorridenti, ignari dell’imminente tragedia. Quando l’agente dei Servizi in pensione Andrea Catapano sente le voci delle vittime – lui che non vede ma sa ascoltare meglio di chiunque altro – un ricordo nitido riaffiora. Così decide di chiamare l’ex collega Teresa Pandolfi, ora a capo dell’Unità investigativa. Il disastro potrebbe celare un mistero che risale agli anni di Tangentopoli. E se la caduta del velivolo non fosse stata un incidente, ma il nesso tra una vicenda degli anni Novanta e il nostro presente? L’unica che può scoprire la verità è la donna invisibile, Sara Morozzi. Affiancata dall’ispettore Davide Pardo e da Viola, Mora si trova a investigare su personalità pubbliche intoccabili, scavando dentro gli ingranaggi del potere d’Italia a suo rischio e pericolo, senza paracadute.
Recensione di Sabrina De Bastiani
Ebbero lo stesso brivido. E fecero finta di non averlo avuto.
Basta aggiungere una lettera, a questo titolo, affinché Il volo diventi Il Volto, di Sara.
Una sola lettera a spalancare una finestra sul nuovo appuntamento col personaggio più prismatico, sfaccettato e allo stesso tempo più adamantinamente coerente, fluito dalla penna di Maurizio de Giovanni.
Non osservava delinquenti, adesso. Non cercava all’interno di confessioni il vero e il falso. Adesso si trattava spesso di gente innocente e inconsapevole, che serviva per arrivare a comprendere trame e sistemi complessi assai più in alto, o più in basso di loro. Questo cambiamento di prospettiva era stato duro da digerire. Ma per lei era primario un solo argomento: la verità. O meglio, per essere onesta: lo smascheramento della menzogna. E tu?, chiese allo specchio. Tu, sei sincera?
Sara Morozzi.
Raramente capita di imbattersi in un carattere seriale che, fin dalla sua prima apparizione in forma di romanzo, “Sara al tramonto”, sia così ben definito, scopra le carte in tavola, eppure non cessi di svelarsi volta a volta in ogni successivo episodio, dando davvero l’impressione di rivolgersi al proprio autore nel preciso momento e modo nei quali sceglie di farlo, sorprendendo prima di tutti lui stesso e sfidandolo a trovare le parole giuste, il modo giusto, per raccontare un vissuto e un presente mai facili, mai scontati, spesso controversi anche e proprio a partire dalla concezione di sè.
Sfida che de Giovanni ha sempre raccolto e vinto, laddove per Sara ha fatto ‘parlare’ i silenzi, le frasi di una lettera, gli occhi, la bocca per arrivare, oggi, a illuminarne il volto con maestria e delicatezza, con la fermezza e la tenerezza proprie del suo tratto inconfondibile eppure ogni volta ispirato e nuovo.
Ed è, dunque, proprio un romanzo di volti, questo, nell’affrontare de visu, e a viso aperto, prima di tutto se stessi
“(…) Tu assomigli perfettamente a te stessa, e ti mostri per come sei. Ti senti a tuo agio, e tutti ti vogliono bene così, io per prima. Ma io, io … è come se fossi sempre in lotta, lo capisci? Con gli altri, con me. Tu sorridi, io no. Io mi chiedo continuamente se quello che ho davanti è vero, oppure no. Anche se sto guardando uno specchio.”
e poi il proprio passato.
Un romanzo dove capita che un viso sia la chiave di volta di un’indagine parallela con radici dolorosamente lontane, dovute ai ricordi che si trascinano avvinti, ma altrettanto riferita al presente.
Un presente capace di essere decrittato solo in ragione ed in virtù di quel vissuto passato.
Dove capita che un viso ammicchi all’indulgenza di un rossetto e di un ombretto, salvo poi scegliere ancora una volta di mostrarsi a nudo, vero Sara? Oppure che un viso, il proprio, non sia più quello che ci rappresenta, vero Teresa?
Un viso che sia solo un’immagine confusa, ma, attenzione, anche se il senso della vista prevale, può altresì illudere, vero Andrea?
(…) la vista prevaleva. E illudeva, convincendo le persone che tutto quello che avevano sotto gli occhi fosse né più né meno della realtà, e che non ci fosse altro da scoprire. Non avevano idea, poveri idioti, di quanto raccontasse l’odore, per esempio; di quanto un sapore, o una scabrosità al tatto potessero spiegare del mondo.
O ancora un viso da cercare, pegno di un debito da riscuotere, di una vita riscattata e di un’altra da riscattare, vero Nico?
Per un volo, che apre il romanzo e che termina in tragedia, un altro, quello di Sara, che plana, ma non atterra, il suo viaggio tra le pagine intuiamo, auspichiamo e desideriamo ancora lungo.
Un volo che ricompone il puzzle noir del sapiente e avvincente intreccio, mettendo ogni tessera al proprio posto, anche quelle di un privato che Morozzi consegna sempre più fiduciosa ai suoi lettori, facendo loro spazio per accomodarsi accanto a lei su quella panchina dove l’abbiamo conosciuta sola e silenziosa. Sola e silenziosa, come non sarà mai più.
“Ascoltami, Moretta, e ascoltami bene perché quello che ti dirò adesso è l’apertura di una parentesi all’interno della quale scriveremo tutta la nostra vita. Tutta. (…) Aperta parentesi, e mai chiusa. Perché io e te siamo sorelle, sai.”
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Maurizio de Giovanni
nato nel 1958 a Napoli, è autore della fortunata serie di romanzi con protagonista il commissario Ricciardi, attivo nella Napoli degli anni Trenta, su cui è incentrato un ciclo di romanzi, tutti pubblicati da Einaudi, che comprende finora: Il senso del dolore (2007), La condanna del sangue (2008), Il posto di ognuno (2009), Il giorno dei morti (2010), Per mano mia(Einaudi, 2011), Vipera (2012, Premio Viareggio, Premio Camaiore), Anime di vetro (2015) Serenata senza nome (2016), Rondini d’inverno (2017) e Il purgatorio dell’angelo (2018). Insieme a Sergio Brancato ha pubblicato due graphic novel sulle inagini del commissario Ricciardi: Il senso del dolore. Le stagioni del commissario Ricciardi (Sergio Bonelli 2017) e La condanna del sangue. Le stagioni del commissario Ricciardi (Sergio Bonelli 2018). È anche autore di: Storie azzurre(Cento Autori, 2010), una raccolta di quattro racconti lunghi dedicati al Napoli, la sua squadra del cuore; Il metodo del Coccodrillo (Mondadori, 2012, Einaudi 2016; Premio Scerbanenco). Con I bastardi di Pizzofalcone (Einaudi 2013) ha inaugurato un nuovo ciclo contemporaneo, sempre pubblicato da Einaudi, continuato con Buio per i Bastardi di Pizzofalcone (2013), Gelo per i bastardi di Pizzofalcone (2014), Cuccioli per i bastardi di Pizzofalcone (2015), Pane per i bastardi di Pizzofalcone (2016), Souvenir per i bastardi di Pizzofalcone (2017) che vede protagonista la squadra investigativa di un commissariato partenopeo. Il suo racconto Un giorno di Settembre a Natale è incluso nella raccolta Regalo di Natale edita da Sellerio nel 2013. È uscita nel 2014 un’altra raccolta di racconti gialli dal titolo Giochi criminali dove il suo testo Febbre appare accanto a quelli di De Cataldo, De Silva e Lucarelli. Inoltre, il suo racconto Un telegramma da settembre è incluso nell’antologia Sellerio La scuola in giallo, del 2014. Nel 2015 pubblica Il resto della settimana (Rizzoli)e Skira Una domenica con il commissario Ricciardi (Skira). Nel 2017 partecipa con un suo contributo alla raccolta di saggi Attenti al Sud, edito da Piemme, e con Rizzoli pubblica I Guardiani. Del 2018 sono Sara al tramonto (Rizzoli) e Sbirre (Rizzoli), scritto in collaborazione con Massimo Carlotto e Giancarlo De Cataldo. Nel 2019 pubblica per Sellerio Dodici rose a Settembre. Tra le altre pubblicazioni si ricordano: Una lettera per Sara (Rizzoli, 2020), Troppo freddo per settembre (Einaudi, 2020), Fiori per i Bastardi di Pizzofalcone (Einaudi, 2020), Gli occhi di Sara (Rizzoli, 2021), Una Sirena a Settembre (Einaudi, 2021) e L’equazione del cuore(Mondadori, 2022).