Recensione di Francesca Marchesani
Autore: Joyce Carol Oates
Traduzione: Sergio Claudio Perroni
Editore: La nave di Teseo
Genere: Narrativa
Pagine: 167 (digitale)
Anno di pubblicazione: 2020
Sinossi. L’incontro sull’Ocean Boulevard di una cittadina balneare del New Jersey tra la diciassettenne Katya Spivak e l’influente artista Marcus Kidder sembra casuale e carico di possibilità per la giovane babysitter. Lui è una delle personalità più in vista della zona, un uomo gentile dai capelli bianchi e dal fascino demodé, e le sue attenzioni verso Katya appaiono innocue e disinteressate. Lei invece, figlia di una famiglia di bassa estrazione sociale e vicina alla criminalità locale, si mostra subito attratta da tutto quello che Marcus può offrirle: una bellissima villa in riva all’oceano, i libri per bambini che ha scritto, la musica classica che le fa ascoltare, i suoi generosi regali. Katya diventa la sua musa. Ma lentamente la tenerezza che all’inizio ammantava il loro rapporto svanisce e tutto cambia. Quali sono le reali intenzioni di Marcus? Perché si interessa a una ragazzina che potrebbe essere sua nipote? Fino a che punto è pronto a spingersi per ottenere quello che vuole? Joyce Carol Oates ci guida con maestria ed eleganza in una storia di ambiguità e illusioni, che trasporta il lettore fin nei lati più scuri e inquietanti dell’animo umano.
Recensione
La Oates ci trasporta in una calda estate sull’oceano.
Katya ha 16 anni e, per scappare da sua madre, un’alcolizzata dedita alle cattive compagnie, decide di trovarsi un lavoretto estivo come baby sitter per due bambini di una ricca famiglia del New Jersey. La paga non è scarsissima e, anche se la padrona di casa la tiene sempre d’occhio, tutto sommato non se la passa male.
La svolta arriva quando un signore di quasi 70 anni la avvicina davanti alla vetrina di un negozio di intimo. L’approccio è originale, ma comunque rimane abbastanza viscido. Sulla falsariga di Lolita, in questo romanzo si alterna l’ossessione per una cosa moralmente sbagliata alla speranza che tutto questo non sia davvero quello che sembra.
Ovvero un anziano che si approfitta di una minorenne. Della sua ingenuità, della sua gentilezza, fino ad arrivare a un vicolo cieco in cui non si può più tornare indietro.
Ho sbagliato a comportarmi in modo gentile?
Gli ho dato modo di fraintendere?
Mi piace veramente o solamente apprezzo il fatto che finalmente qualcuno mi capisca e mi guardi nel modo in cui merito?
Queste e molte altre sono le domande che Katya si pone per tutta la durata del romanzo.
Breve, ma intenso che ci fa venire voglia di leggere con un occhio aperto e uno chiuso per paura di vedere troppo qualcosa che potrebbe farci soffrire in modo irreparabile.
Joyce Carol Oates
Joyce Carol Oates ha ricevuto numerosi importanti riconoscimenti, tra i quali vale la pena ricordare: la National Medal of Humanities, il National Book Critics Circle Ivan Sandrof Lifetime Achievement Award, il National Book Award e il PEN/Malamud Award for Excellence in Short Fiction. Autrice enormemente prolifica, ha scritto alcune delle opere più significative del nostro tempo, tra le quali: Blonde, Epopea americana, I ricchi. Per La nave di Teseo ha pubblicato Ho fatto la spia (2020). Insegna alla Princeton University ed è membro dell’American Academy of Arts and Letters dal 1978.
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