Recensione di Alessio Balzaretti
Autore: Joe R. Lansdale
Traduzione: Manuela Francescon
Editore: Einaudi
Genere: Romanzo
Pagine: 225
Anno di pubblicazione: 2020
Sinossi. Ed Edwards lavora nel business delle auto di seconda mano. Un settore fatto di contachilometri truccati, catorci arrugginiti e l’idea che debba essere il cliente a non farsi fregare. Appesantito da una madre alcolizzata, che non perde occasione per farlo sentire un fallito, Ed aspetta soltanto la chance giusta per svoltare. Cosí, quando si ritrova a pignorare una Cadillac nuova di zecca che i proprietari hanno smesso di pagare, il suo momento sembra arrivato: la Caddy era di Frank Craig e del suo schianto di moglie Nancy, proprietari di un drive-in e un cimitero per animali. Stufa del marito ubriacone e desiderosa di rifarsi una vita, Nancy propone a Ed – con cui finisce a letto al secondo incontro – di uccidere Frank, riscuotere la loro assicurazione e gestire insieme gli affari. È un’offerta allettante, ma Ed avrà veramente il fegato di andare fino in fondo?
Recensione
Un breve e piacevole romanzo per chi ama i dialoghi e il sarcasmo tipicamente americano, questa è la prima impressione che voglio trasmettere parlando di Una Cadillac rosso fuoco.
Lansdale è un autore che fa del colloquio la colonna portante dei suoi romanzi e credo sia un gioco divertente per lo scrittore che, attraverso le parole dei suoi personaggi, descrive le loro personalità, i luoghi dove vivono, le loro storie, i loro desideri e persino gli oggetti che gli appartengono.
Insomma, ci ritroveremo a visualizzare perfettamente la Cadillac rossa di Ed Edwards, senza che Lansdale abbia speso una sola pagina per descrivercela. Tutto passerà dalle bocche dei protagonisti del romanzo e questo lo rende, a mio parere, un piccolo capolavoro stilistico.
Il periodo storico è quello successivo alla guerra in Corea, presumibilmente fine degli anni cinquanta, inizio anni sessanta e la vicenda si sviluppa intorno al desiderio di un reduce mezzo bianco e mezzo nero, di ottenere di più dalla vita, sia per se che per sua sorella e sua madre.
La conoscenza di Nancy gli aprirà delle chance enormi che però lo trasformeranno da bravo venditore di auto usate ad assassino.
Emerge, inesorabilmente, l’eterna lotta di classe raziale che purtroppo rimane attuale anche ai giorni nostri ma viene esplorata in chiave quasi trash, sull’onda di un umorismo che fa sorridere anche dei momenti più drammatici.
Il messaggio che l’autore ci lascia è il prezzo, sempre molto alto, che un negro deve pagare alla società, per ottenere qualcosa in più. Non si ha mai l’impressione che Ed, nella sua ricerca di ricchezza, ne possa uscire pulito, anzi, più cerca di organizzarsi e più il castello perde pezzi.
Si renderà complice di reati gravi, ma vi assicuro che non riuscirete mai dargli contro, al contrario vi affezionerete, forse perché lo spaccato di società in cui vive, sembra essere popolato da persone sempre peggiori di lui.
Il testo è scorrevolissimo, un libro da leggere in un weekend, poche pagine che vi scivoleranno fra le dita, come una bevanda rinfrescante in una giornata afosa.
Non vi nego che, dopo Una Cadillac rosso fuoco, non vedo l’ora di leggere un altro romanzo di Lansdale.
Joe R. Lansdale
Joe Richard Harold Lansdale (Gladewater, 28 ottobre 1951) è uno scrittore statunitense, autore di romanzi, di racconti, di fumetti e di fantascienza oltre che di testi per la televisione, e di sceneggiature per il cinema.Trasferitosi, ancora bambino, assieme alla sua famiglia nella vicina Nacogdoches, la cittadina che sarà protagonista di alcuni suoi romanzi futuri, ambienta molto spesso i suoi romanzi e racconti nel Texas dove vive: “Il Texas è uno stato mentale” avrà modo di dire, frase già utilizzata da John Steinbeck nel suo Viaggio con Charley. Grande lettore di libri di ogni genere e dotato di una smisurata passione per i fumetti e i B-movie, oltre che per tutto quel che può essere definito “letteratura pulp”. Nel 1973, a ventun anni, pubblica, assieme alla madre, un articolo di argomento botanico che vince un premio giornalistico. Da quel momento, pubblicherà su varie riviste numerosi racconti, spesso di fantascienza e di genere horror. Per mantenersi svolge i lavori più disparati. Nel 1980 vedrà la luce il suo primo romanzo, Atto d’amore (Act of Love). L’anno successivo, Lansdale decide di dedicarsi a tempo pieno alla scrittura. Il suo stile è, come i suoi interessi di lettore, particolarissimo. È difficile inquadrare la sua vasta produzione letteraria: si va dal racconto gotico a quello di fantascienza, dalla satira sociale alla narrativa per ragazzi, dal “noir” (spesso con una forte componente di azione violenta) ai racconti western, il tutto condito con forti dosi di umorismo. Tutte queste disparate influenze si fondono fino a creare quello che l’autore stesso ama definire “lo stile Lansdale”. Lansdale vive a Nacogdoches con la moglie Karen, anch’essa scrittrice, e i figli Keith e Kasey. I suoi hobby sono le arti marziali, la lettura, il cinema e i viaggi. Lansdale ha scritto anche per il cinema e ha collaborato con Ridley Scott, pur giudicando la scrittura di sceneggiature «una scrittura giocattolo». Nel maggio 2014 al Festival di Cannes viene presentata la trasposizione cinematografica del suo romanzo Cold in July.
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