UNA
CATTEDRALE PRIVATA
James Lee Burke
DETTAGLI:
Traduttore: Gianluca Testani
Editore: Jimenez
Genere: Noir
Pagine: 400
Anno edizione: 2024
Sinossi. Le famiglie Shondell e Balangie sono nemiche di lunga data nella malavita di New Iberia e non hanno pietà l’una dell’altra. Eppure i loro eredi più giovani, Johnny Shondell e Isolde Balangie, adolescenti musicisti rock’n’roll con voci magiche, si sono innamorati e sono scappati dopo che Isolde è stata data come schiava sessuale allo zio di Johnny. Mentre cerca di scoprirne il motivo, il detective Dave Robicheaux si avvicina troppo alla madre di Isolde e all’amante del padre, un perfido mafioso di New Orleans la cui gelosia non ha limiti e che, per vendicarsi, ingaggia un misterioso assassino per dare la caccia a Robicheaux e al suo partner, Clete Purcel. Questo sicario è diverso da tutti quelli che i Bobbsey Twins della omicidi hanno mai affrontato. Ha la capacità di indurre allucinazioni terrificanti e viaggia su un minaccioso vascello fantasma che si materializza senza preavviso. Per sconfiggerlo e salvare Johnny e Isolde, Robicheaux dovrà superare i demoni che lo hanno tormentato per tutta la vita adulta: l’alcolismo, gli spettri del Vietnam e i ricordi dolorosi di donne alle quali ha aperto il suo cuore per poi vederle uccidere.
Recensione di Salvatore Argiolas
Il territorio narrativo di James Lee Burke è costituito in gran parte dal bayou, il particolare sistema paludoso che si sviluppa al lati del Mississippi in Louisiana, dove “le maree e gli uragani potevano superare gli argini ed estirpare le bare dalle cripte e coprire la terra di ombre e lasciarsi dietro quantità di acqua che inghiottivano i boschi, creando baie in cui le cime degli alberi sporgevano dalla superficie come macchie di insalata verde intenso, e i rami si riempivano di procioni, conigli, opossum e piccoli cervi, tutti in pericolo di annegare o di morire di fame” e del suo originale contesto umano che lo caratterizza,
“I nostri antenati portarono in Louisiana sia l’Europa, sia i misteri dei Caraibi” e la cui “cultura era un incongruo miscuglio di aristocratici spagnoli e francesi continentali, contadini acadiani, cannibali Atakapa e africani venduti nell’inferno verde dei campi di di canna da zucchero. Le nostre chiese erano talvolta più pagane che giudeocristiane. L’edonismo non solo era la norma, ma veniva celebrato come una virtù.”
In questo peculiare ambiente, dove razionalità e soprannaturale possono incontrarsi, indaga il poliziotto Dave Robicheaux, reduce dal Vietnam malinconico detective che cerca di individuare la ragione ultima della violenza e della crudeltà umana.
“Volevo conoscere l’origine della crudeltà umana. Vi prego di notare che non ho detto “malvagità”, Quest’ultimo è un termine generico; il primo no. La malvagità può comprendere la dipendenza, l’avidità, l’accidia, la cattiva condotta sessuale o semplicemente l’imperfezione, e tutti gli altri comportamenti che riguardano i peccati capitali, a seconda di chi si parla. La crudeltà è diversa. Non ha limiti e non ha fondo. Spesso non ha motivazioni. Solitamente è demoniaca e nella maggior parte dei casi viene commessa collettivamente piuttosto che da singoli.”
Robicheaux non è un modello di virtù ma si impegna a fondo nella sua crociata contro il male, spesso combattuto con armi uguali e racconta in prima persona le sue avventure dove i suoi ragionamenti e riflessioni hanno spesso importanza pari o superiore alle trame, complesse e ramificate.
“Una cattedrale privata”, episodio numero 23 della lunga saga iniziata nel lontano 1987 con “Pioggia al neon” comincia quando Robicheaux nota Isolde Balangie mentre assiste assorta ad un’esibizione di Johnny Shondell, cantante che fa parte della potente famiglia mafiosa Shondell, nemica dei Balangie.
La situazione può ricordare la passione tra Romeo e Giulietta ma quando viene a sapere che Isolde è stata consegnata a Mark Shondell, zio e tutore di Johnny, le cose degenerano e il detective decide di indagare sulla strana faccenda mettendo in moto un caleidoscopio di inseguimenti, pestaggi, attentati e sparatorie che mette a subbuglio la parrocchia (entità amministrativa, non religiosa) di New Iberia.
Il titolo “Una cattedrale privata” si riferisce ad
“un posto speciale dove si ritorna quando il mondo prima o poi diventa troppo, e smarrimento e disperazione vengono con il sorgere del sole”
e in cui Robicheaux si rifugia per sfuggire alle brutture quotidiane, un luogo dello spirito che spesso corrisponde all’amato bayou.
Tutto il libro è percorso da un sentimento di nostalgia e di rammarico per i tempi che cambiano
“ In quell’altra epoca l’America era ancora l’America, nel bene e nel male. Erano presidenti uomini come Harry Truman e Dwight Eisenhower; non assistevamo all’arrivo del carro dei pagliacci”.
Dave Robicheaux è conscio che i suoi giorni stanno per finire e riflette continuamente sul senso della vita e sulla morte e questi sono i passi del noir che restano maggiormente nella memoria dando un tono poetico al romanzo che è molto più di una serie di sparatorie e di pestaggi ma qualcosa che supera gli stereotipi di genere inserendo James Lee Burke tra gli autori americano più interessanti perché descrive con efficacia lo spirito dei tempi.
“E’ troppo facile smarrirsi nelle immagini che descrivi. Come si può spiegare Auschwitz? Si dà la colpa al diavolo. Io non me la bevo. Nel cuore umano c’è abbastanza malvagità da incenerire la terra.”
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James Lee Burke
Tra i più importanti scrittori americani viventi, autore di oltre 40 romanzi, circa la metà dei quali con il detective Dave Robicheaux come protagonista, è uno dei pochissimi autori ad avere vinto due volte l’Edgar Award, il prestigioso premio al miglior mystery americano dell’anno.Nato in Texas, vive tra il Montana e la Louisiana.