Recensione di Marianna Di Felice
Autore: Robert Dugoni
Editore: Amazon Crossing
Traduzione: Roberta Marasco
Genere: Thriller
Pagine: 415
Anno di pubblicazione: 2020
Sinossi. La detective Tracy Crosswhite indaga sulla morte di un dodicenne investito da un pirata della strada e scopre che il principale sospettato è in servizio presso la base navale di Seattle. Ma all’improvviso la prova chiave scompare e l’uomo torna a piede libero. Nel frattempo, il collega di Tracy, il detective Castigliano, cerca di fare luce sulla morte della nipote, stroncata da una dose di eroina particolarmente potente proprio quando sembrava aver rimesso in carreggiata la propria vita. Tracy non ha intenzione di sorvolare su una profonda ingiustizia. Dietro a quel che è successo c’è più del semplice tentativo dei militari di proteggere uno dei loro, e forse l’accusato non agiva da solo.Mentre la detective Crosswhite si avvicina a scoprire la verità nascosta dietro il complotto, la sua vita inizia a essere in pericolo. E le uniche persone che potrebbero salvarla sono quelle di cui non può più fidarsi.
Recensione. È davvero incredibile come questo autore possa emozionare, eppure ha una scrittura lineare nessun orpello per abbellirla e esasperarla, nessun evento straordinario, solo vita quotidiana di una detective che il lettore sente vicino mentre scorre le pagine e si mette nei suoi panni riuscendo ad entrare nel libro e osservare la vita dei detective di Seattle alle prese con uno dei tristemente famosi problemi di questo secolo, la droga.
Anni fa erano usciti articoli sulla pericolosità di una certa droga anche in Italia, la China White, una sorta di eroina sintetica, un fatale misto di Furanyl Fentanyl e altri additivi. Un oppioide decisamente più potente dell’eroina e capace di mietere molte vittime come quelle che la detective Tracy Crosswhite deve vedere da settimane.
Questa droga uccide soprattutto ragazzi che non hanno nemmeno raggiunto la maggiore età e Tracy, insieme alla sua squadra, deve capire chi sta commerciando questo schifo nella contea di King. Indagando per tutt’altro riescono a fatica a ricostruire il puzzle che porta dritto alla base della Marina dove vige il segreto in tutto e tutti.
La Polizia dovrà distinguersi alla vista dei cittadini mostrando di agire nell’interesse degli stessi e cercare di abbattere le barriere del silenzio militare per risolvere i casi.
Perché gli avvenimenti descritti da Dugoni si avvicinano al lettore e lo sensibilizzano?
Perché ha una storia incentrata su un male della società di qualsiasi Nazione e perché i suoi personaggi sembrano persone che si potrebbero incontrare in strada, tutti con una storia particolare alle spalle. Sono umani, vicini al lettore che per questo viene catturato dalle pagine.
Dugoni è stato paragonato a famosi scrittori di legal thriller, ma credo che li superi, perché senza appesantire la trama riesce ad ipnotizzare il lettore ed emozionarlo come pochissimi. In questo romanzo possiamo trovare tre personaggi feriti dalla morte di una figlia, di una nipote e di un figlio.
La detective Tracy Crosswhite, che deve risolvere un problema personale che la affligge psicologicamente, ma che “grazie” al lavoro che non le fa riconoscere la notte dal giorno per i doppi turni, riesce a non pensare troppo ai suoi problemi; un avvocato del Jag che pensava solo a crescere a livello di carriera ed invece si ritrova ad affrontare una grave accusa che non si sarebbe mai aspettata; personaggi che sembrano innocenti…fino a prova contraria.
Lo stupido atteggiamento degli adolescenti che cercano chissà cosa nella droga e che troveranno l’umidità della tomba; l’amore che unisce uguali esperienze e che in questo modo riesce a scansare il dolore per camminarci a fianco anziché far sì che predomini; il desiderio di chi vorrebbe accontentare il marito provando tutti gli espedienti, anche pericolosi, per non ritrovarsi di colpo avvizzita e inutile; la cattiveria di chi vuole guadagnare sulla pelle dei ragazzi e non ha un minimo di rimorso; il dolore di una madre che ha perso suo figlio non per la droga, ma per un maledetto incidente dal quale è partita tutta la storia. E per finire, la voce di chi si sente sempre respinto per via del colore della pelle.
C’è molto di più nel nuovo libro di Dugoni, non una semplice storia thriller, ma tanto contenuto. Le emozioni sono soggettive in ogni lettore, ma sicuramente sono rivolte tutte alla squadra omicidi della contea di King e alle madri dei ragazzi che si sono giocati la vita con la droga che consuma la persona dall’interno e che non gli dà nulla di più che chimere che non portano da nessuna parte se non alla morte.
Nel romanzo di Dugoni il personaggio di Celia muove dubbi e domande su cosa sia giusto e cosa no nell’eterno dibattito della legalizzazione e dice cose reali riguardo l’argomento, da non sottovalutare. Non preoccupatevi lettori, c’è anche la simpatia di Kins che spezza la tensione e un nuovo amore, dopo anni, per Del che sembra un ragazzino davanti alla donna che lo ha conquistato.
Quindi buona lettura!
A cura di Marianna Di Felice
marisullealidellafantasia.blogspot.it
Robert Dugoni
Robert Dugoni è autore di thriller di successo. I suoi libri sono stati paragonati a quelli di Scott Turow e Nelson DeMille ed è stato definito “il re indiscusso del legal thriller” e “l’erede al trono letterario di Grisham”. Il primo romanzo della serie di Tracy Crosswhite, Non ho paura del buio, è stato in vetta alla classifica di Amazon e fra i bestseller del New York Times e del Wall Street Journal, ed è stato definito uno dei migliori thriller del 2014 dal Library Journal e da Suspense Magazine. Una dose di troppo è il quinto episodio della fortunata serie dopo Non ho paura del buio, Il tempo per uccidere, Cosa nasconde la radura e La ragazza in trappola.
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