Una lezione di rivalsa




DARIO GALIMBERTI


Editore: Indomitus Publishing 

Genere: Thriller

Pagine: 280

Anno edizione: 2024


Sinossi. Sembra essere una giornata tranquilla a Lugano quando, in una lussuosa residenza di via Bossi, viene scoperto un cadavere quasi decapitato con una scure a fianco, una scena che sembra uscita direttamente dalle pagine tormentate di Dostoevskij. Il delegato Ezechiele Beretta, poliziotto che ben conosce Delitto e castigo, si trova di fronte a un caso che rispecchia il dramma di Raskol’nikov, ma questa volta il movente potrebbe essere una distorta giustizia personale. La vittima è un uomo avvolto nel mistero, arrivato da poco nello stabile, tant’è che l’interrogatorio degli inquilini offre poche informazioni e lascia il Beretta e il suo fedele appuntato Tranquillo Bernasconi con una manciata di indizi criptici. Le loro indagini li portano a percorrere la storica e pericolosa strada della Tremola, dove un incidente stradale forse nasconde più di quanto non sembri. Qui, tra le montagne del San Gottardo e il vicino Canton Nidvaldo, scoprono che la vittima aveva un ambizioso progetto da realizzare sul lungolago di Lugano e che potrebbe avergli procurato nemici letali. Ma quando il Beretta e il Bernasconi tentano di scavare nel passato della vittima, si scontrano contro un muro: l’uomo sembra non essere mai esistito. Con un intreccio che si infittisce come la nebbia sopra il lago e che sembra volerli bloccare in un vicolo cieco dopo l’altro, i due poliziotti si troveranno a dover dipanare una matassa di inganni, ambizioni e vendette inaspettati. E ogni passo verso la verità li immergerà sempre più in un passato mai davvero morto, dove la giustizia ha il sapore amaro della rivalsa.

 Recensione di Giusy Ranzini


Dario Galimberti ci regala un thriller dall’atmosfera cupa e carica di tensione psicologica, che non lascia scampo né ai protagonisti né al lettore. Una lezione di rivalsa non è soltanto un romanzo poliziesco: è una riflessione profonda sui confini tra giustizia e vendetta, tra redenzione e condanna. Ambientato tra le eleganti strade di Lugano e le selvagge montagne del San Gottardo, questo libro cattura con la sua trama intricata e i personaggi magistralmente caratterizzati.

La storia si apre con il ritrovamento di un cadavere in una residenza di lusso di via Bossi, una scena del crimine che colpisce per la sua brutalità e il suo simbolismo. Il delegato Ezechiele Beretta, uomo colto e appassionato di Dostoevskij, si trova a fronteggiare un caso che sembra riflettere il dramma di Delitto e castigo, ma con una complessità tutta contemporanea. Fin dall’inizio, Galimberti costruisce un’atmosfera carica di mistero, immergendo il lettore in un’indagine che si rivela tanto intellettuale quanto emotiva.

Beretta, insieme al suo fidato appuntato Tranquillo Bernasconi, forma una coppia investigativa affascinante e ben calibrata. Se Beretta è il pensatore, riflessivo e talvolta ossessionato dalle sfumature morali del caso, Bernasconi rappresenta il pragmatismo e la concretezza, ma con una sagacia che spesso sorprende. Questo dinamico duo si muove in un mondo dove nulla è ciò che sembra: ogni testimonianza, ogni indizio, ogni dettaglio sembra condurli verso un vicolo cieco.

La narrazione è arricchita da una profonda caratterizzazione ambientale. Lugano non è soltanto lo sfondo, ma diventa un vero e proprio personaggio, con le sue strade eleganti, il lungolago affascinante e le ombre dei suoi segreti. Allo stesso modo, la strada della Tremola, con le sue curve pericolose e la nebbia che avvolge tutto, simboleggia il labirinto psicologico e investigativo in cui si trovano i protagonisti. Le descrizioni delle montagne del San Gottardo e del vicino Canton Nidvaldo sono così vivide che sembra quasi di sentire il freddo pungente e il silenzio opprimente delle cime.

Uno degli elementi più interessanti del romanzo è il tema della rivalsa. La vittima, un uomo apparentemente senza passato, incarna il mistero assoluto, ma allo stesso tempo diventa il punto focale di una serie di rivelazioni legate a vendette personali, ambizioni frustrate e segreti sepolti. Galimberti riesce a intrecciare sapientemente i fili della trama, portando il lettore a interrogarsi sulle motivazioni umane più oscure. Il titolo stesso, Una lezione di rivalsa, suggerisce che la giustizia non è sempre una questione di legge, ma di percezioni personali, spesso distorte, di ciò che è giusto.

Lo stile di scrittura di Galimberti è uno dei punti di forza del romanzo. La prosa è elegante, ricca di descrizioni evocative e dialoghi credibili. I rimandi a Dostoevskij e alla sua riflessione sui dilemmi morali non appesantiscono mai la narrazione, ma al contrario le conferiscono profondità e spessore. Il ritmo è ben bilanciato: l’alternarsi di momenti di azione e di introspezione mantiene alta l’attenzione del lettore, conducendolo verso un finale che sorprende e soddisfa.

Se c’è un aspetto che merita una menzione particolare, è la capacità dell’autore di creare un intreccio che, pur complesso, non risulta mai confuso. Ogni tassello trova il suo posto, ogni svolta narrativa ha una sua logica, e il lettore viene accompagnato con maestria verso una conclusione che lascia spazio a riflessioni profonde.

In definitiva, Una lezione di rivalsa è un romanzo che saprà conquistare sia gli amanti del giallo classico sia chi cerca una storia con una dimensione psicologica e filosofica. Dario Galimberti dimostra di essere un narratore raffinato, capace di tessere trame avvincenti e di esplorare le complessità dell’animo umano. Un libro che resta dentro, proprio come una lezione difficile da dimenticare.

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Dario Galimberti


Dario Galimberti è architetto e vive a Lugano. È stato responsabile del corso di laurea in Architettura della Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana (SUPSI) e professore in progettazione architettonica. Nel 1991 ha ricevuto per la sua attività di architetto il prestigioso Premio internazionale di architettura Andrea Palladio e nel 2010, per quella accademica, il premio Credit Suisse Award For Best Teaching. Ha pubblicato scritti specialistici su riviste di settore e alcuni testi professionali tra i quali: La Santa casa Lauretana a Sonvico (2003) e Gli strumenti da disegno prima del computer (2009). Nel 2014 esce il suo romanzo d’esordio: Il bosco del Grande Olmo e l’anno dopo Lo chiameremo Argo, entrambi con Robin Edizioni. Con Libromania/Dea Planeta Libri ha pubblicato Il calice proibito (2015), il racconto Augusta Raurica (2016), L’angelo del lago (2017) e Un’ombra sul lago (Vincitore del premio “Fai viaggiare la tua storia” nel 2019, del premio “Laghi” nel 2020, e il secondo premio “Giallo Ceresio” nel 2020). Nel 2021, sempre con Libromania/Dea Planeta Libri, ha pubblicato La ruggine del tempo, finalista nella sezione Giallo Storico al concorso letterario Garfagnana in giallo dello stesso anno. Nel 2021 ha pubblicato il racconto Un testimone inappuntabile sull’antologia Delitti di lago 5, nel 2022 il racconto L’ultimo viaggio su Delitti di lago 6, e nel 2023 il racconto Acque morte su Delitti di lago, a cura di Ambretta Sampietro e editi da Morellini. Sulla rivista Opera Nuova (2019/2) dedicata ai cambiamenti climatici, ha pubblicato il racconto La città nel deserto (2019), e su Opera Nuova (2020/2) dedicata all’Antropocene, l’epoca dell’uomo, La storia di come hanno salvato il mondo (2020). Nel 2022 il racconto Francesco, che narra del periodo giovanile di Francesco Borromini, è stato pubblicato sull’Antologia per le scuole superiori Racconti d’Italia, tante storie e tante curiosità edito col patrocino del Consolato Generale d’Italia a Ginevra.