Una morte onorevole




Paolo Roversi


DETTAGLI:

Editore: Mondadori

Collana: Il giallo Mondadori

Genere: Giallo

Pagine: 256

Anno edizione: 2024

Sinossi. È una serata speciale al Savoy, uno degli alberghi più esclusivi di Milano: cinquanta selezionatissimi invitati potranno partecipare al party dell’onorevole Vincenzo Greco per festeggiare la fine dell’EXPO e la realizzazione di un faraonico progetto stradale. Nel bel mezzo del ricevimento, però, un temporale fa saltare la corrente, e la suite dove si tiene la festa precipita nel buio: quando le luci si riaccendono, l’onorevole è riverso nella piscina, già cadavere. Con le telecamere di sorveglianza disattivate e i telefonini spenti per garantire la privacy ai tanti vip dai molti segreti, la tecnologia può far poco. Bisogna indagare in un altro modo: con logica, osservazione e intuito. Bisogna indagare alla vecchia maniera. Ecco perché il caso – spinosissimo, considerata la vittima – passa a Luca Botero, detto l’Amish, il commissario afflitto da tecnofobia che vive come se il mondo fosse fermo agli anni Settanta. Per l’Amish è la sfida perfetta: data la dinamica del delitto, l’assassino non può che essere uno degli invitati, ed è proprio su di loro che si concentra insieme alla sua affiatata squadra Alfa. Fra infiltrazioni mafiose, imprenditori senza scrupoli, intrighi politici e traffico di stupefacenti si comincia a cercare il colpevole. Qualcuno, però, trama nell’ombra: spia il commissario, e presto tutte le persone che gli stanno vicino correranno un grave pericolo…

 Recensione di Salvatore Argiolas


Luca Botero è un investigatore particolare perché in seguito ad un incidente ha sviluppato una forte allergia alla tecnologia indaga “alla vecchia maniera”, modalità che ha dato il titolo al primo episodio della saga.

Per questa sua tecnofobia il commissario Botero in questura viene chiamato l’Amish come gli appartenenti alla comunità religiosa che vive come se la rivoluzione industriale non fosse mai avvenuta.

Anche se il nome può far pensare alle figure floride disegnate dall’omonimo pittore colombiano il commissario è un “uomo alto e attraente, sui quarantacinque, e in perfetta forma fisica. Innegabilmente bello. (…) Quello che fa davvero girare la testa sono i suoi occhi verdi, limpidi e magnetici.”

Come tutti i grandi detective ha le sue fisime e la sua singolare metodologia è potenziata da una memoria eidetica che gli fa ricordare anche il numero della riga dell’edizione di “1984” di George Orwell dove da ragazzo lesse una delle massime che ha fatto sue, “L’umanità è una malattia incurabile.”

Botero somiglia ai suoi punti di riferimento letterari come Sherlock Holmes e Hercule Poirot anche per la spiccata tendenza a creare aforismi efficaci come “Io non indovino, osservo! E deduco.”, “Non dormo solo se indago su un caso.”, “La religione è un mix di credenze irrazionali e speranze infondate” e “tutti mentono, l’unica variabile è su cosa.”

L’indagine su un uomo politico trovato morto in una piscina durante un party tenuto nel prestigioso hotel Savoy di Milano sembra proprio la più adatta al razionalissimo Amish in quanto, a causa di un blackout out, nessun dispositivo elettronico funzionava nella notte fatale e allora bisogna utilizzare i metodi antichi, deduzione, capacità di leggere i comportamenti e non farsi sviare da bugie e mezze verità.

Queste sono proprio le armi migliori della squadra Alfa, capitanata da Botero e composta anche da notevoli segugi come Dario Piras, Michele Ferrara, Roberta Cattaneo e Camilla Farina, un team di grande esperienza e notevole intuito che si trova davanti ostacoli in quanto al party, organizzato per festeggiare la fine dell’EXPO meneghino, partecipavano cinquanta invitati selezionati tra le figure più influenti in città.

Il morto è l’onorevole Vincenzo Greco, tessitore di mille iniziative che attraversano il territorio ambiguo dove si incontrano politica, imprenditoria, infrastrutture e malavita e durante la sua lunga carriera politica ha attirano grandi consensi ma anche grandi inimicizie e di conseguenza i sospettati, per quello che si delinea come omicidio, sono innumerevoli.

Lentamente Botero, utilizzando metodi validi come la prossemica, e la ricerca della comprensione dell’ambiente psicologico a dispetto delle prove fisiche perché, come sosteneva Philo Vance, un altro dei suoi ispiratori, “tutte le indicazioni psicologiche del delitto portano a conclusioni che dimostrano la tesi, anche se gli indizi reali segnano tutt’altra direzione.”

Malgrado tanti depistaggi, false piste e diversi colpi di scena che portano a sospettare di diversi esponenti dell’entourage del parlamentare, Botero riuscirà a delineare uno scenario sorprendente ma pienamente soddisfacente per far luce su questa morte onorevole.

Luca Botero così ostile ai dispositivi elettronici e “di tutto ciò che è più recente degli anni Ottanta che lo fa andare fuori di testa e gli causa attacchi di epilessia come computer, cellulari, schermi al led” costituisce l’esatto contraltare di Enrico Radeschi, protagonista di un’altra fortunata serie scritta da Paolo Roversi, estremamente a suoi agio con i device più sofisticati e che usa a suo vantaggio le tecnologie d’avanguardia.

Una morte onorevole” è un giallo classico inserito in una cornice molto moderna dove corruzione, affarismo e interessi inconfessabili fanno da sfondo alla Milano “che ride e si diverte”, appena uscita dall’esaltazione dell’EXPO del 2015 e il romanzo non poteva che uscire nella collana più adatta per i suoi canoni, quella del “Giallo Mondadori”, vera e propria Bibbia per gli appassionati.

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Paolo Roversi


Paolo Roversi: Scrittore, giornalista e sceneggiatore, si è laureato in Storia contemporanea all’Università Sophia Antipolis di Nizza (Francia). Ha pubblicato romanzi gialli con protagonista il giornalista hacker Enrico Radeschi: Blue Tango – noir metropolitano (Stampa Alternativa), La mano sinistra del diavolo (Mursia) con cui ha vinto il Premio Camaiore di Letteratura Gialla 2007 ed è stato finalista del Premio Franco Fedeli 2007, Niente baci alla francese (Mursia), La marcia di Radeschi (Mursia), L’uomo della pianura (Mursia) e La confraternita delle ossa (Marsilio). Con Marsilio, nel 2015 ha pubblicato il dittico Città rossa, due romanzi sulla storia della criminalità milanese degli anni Settanta e Ottanta: Milano criminale e Solo il tempo di morire (premio Selezione Bancarella, premio Garfagnana in giallo). Tra gli altri suoi romanzi: L’ira funesta (Rizzoli), Alle porte della notte (Marsilio) e Il pregiudizio della sopravvivenza (Marsilio). È fondatore e direttore della rassegna dedicata al giallo e al noir NebbiaGialla Suzzara Noir Festival. Ha diretto MilanoNera web press, un portale dedicato interamente alla letteratura gialla.