Una spia americana




Recensione di Alessio Balzaretti


Autore: Lauren Wilkinson

Editore: Frassinelli

Traduzione: Silvia Fornasiero

Genere: Romanzo

Pagine: 277

Anno di pubblicazione: 2019

Sinossi. È il 1986, il muro di Berlino non è ancora caduto e la Guerra fredda non è ancora finita. Blocco occidentale e blocco sovietico combattono sul terreno delle guerre locali, accrescono gli arsenali nucleari, ma soprattutto si spiano. E la CIA recluta le menti migliori. Marie Mitchell, giovane e nera, è un’agente in gamba, ma al momento le tocca un monotono lavoro d’ufficio. Perciò, quando le offrono di unirsi a un gruppo in missione in Africa, non esita un istante ad accettare. La missione è far cadere il carismatico presidente del Burkina Faso, Thomas Sankara, il Che Guevara africano, troppo rivoluzionario e comunista per piacere agli americani. Marie partecipa alla missione, anche se in realtà ammira Sankara e quello che fa per il suo Paese. Marie parte anche se ha appena perso la sorella, che amava tanto da seguirne le orme professionali. Accetta nonostante sappia in cuor suo che è stata reclutata più per l’aspetto fisico che per il talento. Perché, prima di tutto, vuole essere una brava americana. Nei mesi che seguono, avrà modo di osservare Sankara da vicino, fino a entrare nella sua sfera più intima, fino a guadagnarsi la sua fiducia, forse il suo amore. E allora dovrà decidere verso chi essere leale. Dovrà scegliere se superare o no un’altra sottile, profondissima linea d’ombra. Con il ritmo e le sfumature una spy story alla Le Carré, Lauren Wilkinson conduce il lettore dietro le quinte della Guerra fredda, mostrando, attraverso lo sguardo ancora ingenuo della sua protagonista, il vero volto del potere. Quello nascosto.

Recensione

Comincerò e finirò questa recensione facendo i complimenti a Lauren Wilkinson perché i tempi verbali, che vengono scelti dagli autori per raccontare le proprie storie, mi hanno sempre affascinato e l’autrice dimostra fin dall’inizio di padroneggiare perfettamente questi strumenti linguistici.

Quando si parla di tempi mi riferisco anche a quelli letterari, cioè alla scelta della scrittrice di cadenzare gli eventi nel tempo e nello spazio, come note su uno spartito e la Wilkinson, che è al suo romanzo d’esordio, arriva come una piacevole sorpresa in un genere letterario che negli ultimi anni ha prodotto pochi nomi nuovi di qualità.

Una spia americana si presenta come un diario testamentario scritto dalla protagonista a noi lettori che, per l’occasione, abbiamo un ruolo, anzi due: i figli Tommy e William.

Marie Mitchell, la spia, per spiegare il presente ci fa saltare indietro nel tempo, prima a ritmo serrato e poi in un passato più lontano dove tutto ha inizio.

La sua è soprattutto la storia di una donna afroamericana, figlia e sorella, successivamente madre, le cui radici affondano in almeno tre territori: New York, la Martinica e l’Africa.

Ambienti e realtà tanto diverse tra loro da infondere nella protagonista quel seme di giustizia ed uguaglianza universale che va oltre la propria estrazione sociale.

La consapevolezza di vivere nel periodo di piena guerra fredda tra Stati Uniti e Unione Sovietica, la porta a far emergere non solo le proprie qualità come agente federale, ma anche la vocazione paterna nel voler migliorare il sistema dall’interno.

Sulla sua storia grava il pesante fardello della tragica scomparsa della sorella Helene che è, di fatto, la musa ispiratrice della scalata di Marie verso un ruolo attivo ed importante all’interno di FBI e CIA, agenzie che risentono dell’impulso di una società ancora fortemente maschilista e piena di preconcetti di tipo razziale.

L’occasione arriva nel tentativo di smantellare il regime di Thomas Sankara in Burkina Faso.

È l’ennesimo tentativo degli Stati Uniti di influenzare l’orientamento politico delle nazioni oltre Oceano a favore di governi più filo-americani e meno sovietici.

La piccola nazione africana sembra un granello di sabbia ma è l’occasione, per alcuni arrivisti della CIA, di ritagliarsi una fetta importante nei giochi di potere dei servizi segreti americani.

Marie cade nel tranello costruito ad arte da un uomo importante nella vita della sorella Helene.

La fiducia che ripone in lui e nei suoi collaboratori si sbriciola man mano che emerge la verità sull’obiettivo reale della missione.

Thomas è un leader giusto, idealista, pronto a tutto per il suo popolo, ma anche molto solo ed isolato, un uomo consapevole di quello che si muove intorno a lui e Marie non può che rimanere colpita da questa energia.

Quando i giochi si compiono, potrebbe non rimanere nulla nelle mani della nostra protagonista, invece rimaniamo noi: Tommy e William.

Questo romanzo ha tutto per essere considerato una spy story e vive di emozioni femminili che non stridono minimamente con un genere che nasce, storicamente, sulle orme di protagonisti maschili.

È un esperimento letterario in cui mi sono imbattuto diverse volte e che mai, come in questa occasione, mi ha colpito positivamente.

Complimenti a Lauren Wilkinson che possiede un dono, il più importante, che è quello di scrivere bene, creando i classici grovigli di una storia di spionaggio e sciogliendone i nodi con un’eleganza rara.

Le parole e i dialoghi scivolano via e in un battibaleno ci si accorge di aver compreso, senza fatica, un complicato intrigo internazionale.

Ovviamente una nota di merito va a Silvia Fornasiero che, con la sua traduzione, ha dato un contributo fondamentale alla qualità al testo.

C’è forse un unico aspetto che mi ha trattenuto dal dare un dieci e lode all’opera ed è il finale aperto,troppo aperto per essere digerito così com’è, quindi, saremo tutti ansiosi di leggere il seguito.

 

 

Lauren Wilkinson


Lauren Wilkinson (nata il 19 luglio 1984) è una scrittrice di narrativa americana. Il suo romanzo d’esordio Una spia americana è stato pubblicato da Random House a febbraio 2019 negli Stati Uniti e a luglio 2019 nel Regno Unito tramite Dialogue Books (Little Brown). L’uscita è prevista per il 2020 in Italia tramite Frassinelli Books (Mondadori). Una spia americana ha ricevuto elogi prima della sua uscita ed è stato scelto da Barnes & Noble “Discover Great New Writers” nella primavera del 2019 ed è stato incluso anche nel post di Huffington nella sua rubrica “61 Libri che non vediamo l’ora di leggere nel 2019”.   Wilkinson ha insegnato alla Columbia University e al Fashion Institute of Technology. Nel 2013 è stata membro del Center for Fiction Emerging Writer’s Fellow e ha ricevuto supporto sia dalla MacDowell Colony sia dal Djerassi Resident Artists Program. Le sue fiction e saggi sono in uscita da Granta , The Believer e The Millions, tra le altre pubblicazioni. Lauren è cresciuta a New York e vive nel Lower East Side.