Bologna cerca
verità e vendetta
Autore: Paola Zaccheroni
Editore: Mursia
Collana: Giungla Gialla
Genere: Thriller
Pagine: 184
Anno edizione: 2024
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Sinossi. Lontano dalle torri, dai portici, dall’Università e dai turisti, una prostituta viene trovata impiccata nel suo appartamento. Agli ispettori Venturi e Amadìo appare subito chiaro che non si tratta di suicidio, ma di un delitto attentamente pianificato. Le certezze, però, finiscono qui, mentre la grigia periferia di Bologna si popola di personaggi e di storie che ritornano prepotentemente dal passato: come fantasmi feriti e affamati di vendetta, saranno loro a indicare agli investigatori le strade contorte che portano alla verità.
Recensione di Giusy Ranzini
Paola Zaccheroni, con Una strana bambola, ci offre un romanzo giallo intenso e avvincente, che immerge il lettore nella grigia periferia di Bologna, un luogo lontano dai classici simboli della città emiliana, come le torri, i portici e l’Università. Qui, in un contesto segnato da marginalità, silenzi e ombre, si consuma un delitto che apre la strada a un’indagine complessa e sfaccettata.
La storia si apre con il ritrovamento del corpo di una prostituta, apparentemente impiccata nel suo appartamento. Da questo incipit già inquietante, Paola Zaccheroni costruisce una narrazione capace di intrecciare sapientemente i fili del presente con quelli del passato, facendo emergere una rete intricata di segreti, rancori e desideri di vendetta.
Uno dei punti di forza del romanzo risiede nella caratterizzazione dei personaggi. Gli ispettori Venturi e Amadìo non sono semplici macchine dedite alla risoluzione del crimine; al contrario, sono figure umane, con le loro debolezze, i loro dubbi e una profonda empatia per le persone coinvolte nel caso. Insieme, formano un duo ben bilanciato, capace di affrontare le insidie di un’indagine che non offre mai risposte facili.
La narrazione, fluida e coinvolgente, è arricchita da una scrittura vivida e densa di atmosfere. Le descrizioni dettagliate degli ambienti che restituiscono perfettamente il senso di oppressione e solitudine tipico della periferia bolognese, dove la città diventa essa stessa un personaggio, con i suoi angoli dimenticati, le sue ombre e quella sottile malinconia che sembra permeare ogni cosa.
Un altro aspetto affascinante del romanzo è la sua capacità di esplorare le storie di vita dei personaggi secondari. Le vite dei protagonisti si intrecciano con quelle di figure che sembrano uscite da un passato remoto, ma che ritornano con prepotenza nel presente, come fantasmi che esigono giustizia. Zaccheroni scava nella psicologia di queste figure, mostrando come il dolore, il rancore e il desiderio di vendetta possano plasmare le vite di chi rimane ai margini della società.
Il titolo stesso, Una strana bambola, è carico di significati simbolici, che emergono nel corso della lettura. La bambola diventa un oggetto inquietante, quasi un emblema della manipolazione, dell’innocenza tradita e del controllo.
La trama, pur densa e intricata, è ben strutturata. Zaccheroni semina indizi con maestria, conducendo il lettore attraverso un percorso ricco di colpi di scena. Ogni dettaglio, apparentemente insignificante, si rivela alla fine parte di un mosaico più grande, in cui tutto trova il proprio posto. Eppure, l’autrice non si limita a fornire risposte: lascia spazio anche all’ambiguità , alle zone grigie che caratterizzano non solo l’indagine, ma la vita stessa.
In conclusione, Una strana bambola è un giallo che va oltre il semplice intrattenimento, offrendo una riflessione profonda sui temi della giustizia, della memoria e della complessità umana.
Paola Zaccheroni dimostra di essere una narratrice abile e sensibile, capace di scrivere un romanzo che non solo tiene con il fiato sospeso fino all’ultima pagina, ma che lascia anche una traccia nel cuore e nella mente del lettore.
Consigliato a chi ama i gialli psicologici, le storie ricche di atmosfera e quei libri che, una volta chiusi, continuano a farci riflettere.
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Paola Zaccheroni
Paola Zaccheroni è una professionista nel campo della comunicazione e delle pubbliche relazioni. Originaria di Meldola, sulle colline romagnole, vive da tempo a Bologna, dove si è laureata in Lettere moderne. Ha collaborato con il Centro di poesia contemporanea dell’Università di Bologna e nel 2011 ha pubblicato il suo primo romanzo, Giovanna e la tempesta verticale.