Un’idea di Paradiso
Autore: Joan Silber
Editore: 66thand2nd
Traduzione: Emilia Benghi
Genere: Narrativa
Pagine: 240
Anno di pubblicazione: 2022
Sinossi.Il cerchio si apre con Alice, aspirante showgirl che incontra il futuro marito su una nave da crociera e va a vivere con lui in Francia, per poi abbandonarlo con l’intento di proseguire la carriera nella danza. La donna, tuttavia, soccomberà alle umiliazioni inflittele dal suo insegnante, Duncan, che a sua volta sarà abbandonato da Andre e proverà a consolarsi con Carl, un giovane cantante che ripropone nei suoi brani i sonetti di Gaspara Stampa, considerandola un’antesignana del blues. Così, proprio la poetessa prende vita per raccontare la storia dei suoi amori e della sua arte nella Venezia del Sedicesimo secolo. Di lei scrive Rilke nelle Elegie duinesi, lette da Tom, un hippie giramondo che si trova a dover fare i conti con la paternità e l’imprevedibilità della sua compagna, e che in seguito si innamora di una donna la cui bisnonna era missionaria in Cina. Da qui, dal paese della Grande muraglia, la catena prosegue per narrare le vicende di una coppia di predicatori coinvolta nella rivolta dei Boxer. A chiudere un cerchio dalla circonferenza tanto ampia è la ricomparsa di Alice. Di lei si innamora Giles, proveniente da una famiglia molto cattolica, che si avvicina al buddismo dopo un lutto difficile da ricondurre alla realtà. Le storie narrate da Silber si intrecciano, i suoi personaggi si inseguono, in un’opera ricorsiva e ammaliante che celebra la devozione in tutte le sue forme: a un’arte, a una fede, a un luogo, a una persona, a un amore. Un’instancabile ricerca di nuovi paradisi, appunto, dove poter iniziare una nuova vita.
Recensione di Nunzia Esposito
Se volessimo prendere in prestito un’espressione per poter descrivere questa raccolta di racconti, potremmo ricorrere a “le concatenazioni imprevedibili”. Eppure in alcuni casi i cavilli, i dettagli che collegano queste storie possono facilmente intuirsi.
Non appena, infatti, il lettore comprende di questi collegamenti, viene quasi automatico scommettere con se stesso, su quando, dove e in che modo spunterà nell’attuale racconto, un personaggio già incontrato in precedenza. Questo consente di conoscere alcuni personaggi in prima e successivamente anche in terza persona.
E’ così che i pensieri interni, le azioni, le opinioni, i punti di vista di un personaggio in un racconto, ci vengono distorti, interpretati, e a volte smentiti nel racconto successivo, attraverso gli occhi di un altro personaggio.
Siamo diversi da ciò che vediamo nello specchio, così come il riflesso nello specchio è diverso dalla realtà che, a sua volta, è differente da come ci vede ciascuna delle persone che incrociamo sulla nostra strada.
E’ la ricerca del “paradiso”: in terra, tra gli uomini, nell’amore, nella coppia o nel tendere una mano al prossimo, che accomuna ognuno dei mondi con cui veniamo a contatto coi racconti. Nella maggior parte dei casi le personalità “tridimensionali”dei protagonisti si rivelano magnetiche per il lettore, tuttavia alcuni racconti risultano lenti, a volte “trascinati” in attesa che si sveli il legame con il o uno dei racconti precedenti.
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Joan Silber
Nata a Millburn nel 1945, vive e lavora a New York. Dopo un B.A. conseguito al Sarah Lawrence College nel 1967, ha ottenuto un M.A. all’Università di New York nel 1979. L’anno successivo ha esordito nella narrativa con il romanzo Household Words aggiudicandosi il Premio PEN/Hemingway dedicato alla miglior opera prima. Autrice di altri 4 romanzi e di 3 raccolte di racconti ha ottenuto numerosi riconoscimenti,venendo spesso paragonata alla collega canadese Alice Munro.