Uva noir




Recensione di Loredana Cescutti


Autore: Gabriella Genisi

Editore: Sonzogno

Serie: Lolita Lobosco #3

Genere: Giallo

Pagine: 185 p. R.

Anno di pubblicazione: 2014

Sinossi. In una Bari sonnolenta e distratta, dove i tanti scandali scuotono il perbenismo della città, un bambino scompare, e qualche giorno dopo viene ritrovato senza vita nel giardino della villa di famiglia. Le indagini di polizia si rivelano subito piuttosto complesse. Tra i sospettati c’è la mamma del bimbo, donna molto bella e inquieta, meglio conosciuta con il soprannome di Uva ‘gnura, Uva nera. Separata dal marito, un farmacista assai noto e rispettato, la donna risulta essere invischiata in affari loschi e frequentazioni malavitose. Ma il caso si ingarbuglia terribilmente, un vero rompicapo per Lolita Lobosco, Commissario in servizio alla Questura di Bari, sezione Omicidi. Finalmente innamorata, per giunta, Lolì si divide tra le investigazioni, i pericoli del mestiere e la variopinta vita privata, fatta di cenette al lume di candela, manicaretti afrodisiaci, amicizie non sempre innocenti e maldicenze a tutto spiano. Un nuovo giallo per la scaltra ed esuberante Lolì.

Recensione. “L’omicidio di un bambino ti toglie il respiro e ti mette in testa strani pensieri, e questa per me è la prima volta che ho tra le mani il caso di un omicidio su minore. Uno di quei casi che speravo non mi capitasse mai.”

Com’è vero che nessuno vorrebbe mai indagare sulla morte di un bambino, allo stesso tempo anche a noi potrebbe creare un po’ di disturbo affrontare una lettura di questo tipo.

Va da sé che c’è modo e modo per toccare un tema tanto difficile e, anche in questo frangente, l’abile scrittura e la grande sensibilità di Gabriella Genisi sono riuscite nell’impresa di costruire una storia coinvolgente, delicata e come è vero che a capo delle indagini ci sarà il commissario Lolita Lobosco, il modo di alleviare li tensioni si troverà.

Una vicenda che ci riporta alla cronaca troppe volte sentita alla televisione o letta sui giornali, ma che se non si vive sulla propria pelle non si può capire fino in fondo e, proprio la procace e passionale Lolita sarà costretta ad occuparsene e non si darà per vinta fino a quando non giungerà alla verità.

“… i bambini sono angeli che passeggiano sulla terra. E invece a qualcuno talvolta tranciano le ali.”

Da principio le cose potrebbero sembrare fin troppo semplici infatti, “Lolì, cherchez la femme”, perché la mamma è sempre la prima sospettata e poi, la signora non è propria una santa ma, ma non è costume dell’avvenente commissaria accontentarsi della risposta più facile e più ovvia.

Attorno a questa scomoda inchiesta tante saranno le situazioni dubbie e i personaggi da prendere in considerazione e, il commissario Lobosco dovrà affrontare l’indagine con impegno avvertendone sistematicamente il peso e l’angoscia, pur non riuscendo ad entrare in sintonia con Uva’gnura, che di sicuro non faciliterà le cose. Perché poi si sa che fra donne spesso non vi è complicità, ma ben altro.

Alla fine una conclusione ci sarà, ma non farà alcuno sconto e, finirà per lasciare solo un’infinita tristezza.

“Il dolore si paga con il dolore.”

Nonostante questo tragico fatto, Lolita contemporaneamente sarà chiamata a risolvere un altro mistero in corso, forse meno grave, ma uno di quelle cose che rischierà di minare la sua reputazione e ancora di più, il rispetto del suo ruolo di commissario di Polizia. E non dimentichiamoci del cuore, che come sempre palpiterà a più non posso e forse, questa volta potrebbe essere anche quella buona, visti i segnali evidenti.

“…perdo peso. Finalmente. E questa è la prova del nove.”

Un’altra storia piena di sentimenti, che richiama alla cruda realtà della vita delle persone comuni, delle famiglie normali che giorno dopo giorno affrontano le difficoltà che si presentano davanti e che, cercando un loro spazio nel mondo e una personale rivalsa, spesso finiscono per far male a chi gli sta attorno.

Poiché ogni volta che leggo un libro di Lolita ingrasso di un paio di chili, per non essere l’unica a correre il rischio di lievitare come un panettone, vi lascio una delle ricettine che più m’ha ingolosito questa volta, io ho già l’acquolina in bocca, e voi?


PASTA PATATE E PROVOLA

350 g di pasta corta tipo conchiglie o ditali

300 g di patate a dadini

100 g di pancetta

150 g di provola a dadini

4 cucchiai di olio d’oliva pugliese extravergine

1 cipolla

Sale/pepe

Acqua q.b.

Preparazione

Far imbiondire la cipolla nell’olio, rosolare le patate, e poi coprire e far continuare la cottura, prima aggiungendo la pancetta e poi un mezzo bicchiere d’acqua, per circa 20 minuti. Lessare la pasta, spadellare tutto insieme aggiungendo i dadini di provola, che devono fondersi. Ricetta povera della cucina napoletana, ottima davvero.

Gabriella Genisi


Gabriella Genisi: è nata nel 1965. Ha scritto numerosi libri e ha inventato il personaggio del commissario Lolita Lobosco, la poliziotta più sexy del Mediterraneo, protagonista di alcuni romanzi pubblicati da Sonzogno: La circonferenza delle arance (2010), Giallo ciliegia (2011), Uva noir (2012), Gioco pericoloso (2014), Spaghetti all’assassina (2015), Mare nero (2016) e Dopo tanta nebbia (2017). Nel 2018 ha pubblicato con Perrone La teoria di Camila – Una nuova geografia familiare, ed è del 2019 con Nero Rizzoli, la pubblicazione di Pizzica amara, che dà il via ad una nuova serie che vede per protagonista il maresciallo dei carabinieri Chicca Lopez.

 

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