Recensione di Cristina Bruno
Autore: Massimo Carlotto
Editore: Cento Autori
Genere: noir
Pagine: 168
Anno di pubblicazione: 2020
Sinossi. Paura, amore, invidia, nostalgia, rabbia, gelosia, vendetta: sono solo alcune delle emozioni con cui Massimo Carlotto ha raccontato con vivida crudezza la realtà italiana in 25 anni di scrittura appassionata e coinvolgente, che questa antologia vuole celebrare, raccogliendo alcuni dei suoi racconti noir più intensi. Storie a volte ispirate da fatti di cronaca altre volte dalla sensibilità dell’autore, con l’obiettivo di scavare nell’animo dei protagonisti e in ognuno di noi. Variazioni sul noir: potremmo definire così questi racconti che narrano la stagione della lotta armata, la dura vita del carcere, i pregiudizi che colpiscono intere città o un essere umano. Storie di vita reale, dure e crude, raccontate nello stile unico e riconoscibile che appartiene all’autore dell’Alligatore, per regalare al lettore indelebili emozioni. La prima imperdibile antologia di un Maestro riconosciuto del noir.
Recensione
In questa piccola antologia troviamo 7 racconti diversi, uniti tra loro dal filo rosso di un malessere esistenziale che non riesce a trovare altro sfogo che lo sfociare nella violenza.
In Cuori Rossi il protagonista è un uomo uscito di prigione che vuole regolare dei conti in sospeso con i suoi compagni di banda armata di gioventù. Non ha però calcolato che mentre la sua vita si è fermata, congelata, entrando in carcere, quella degli altri ha proseguito il suo corso e tutto e tutti, a parte lui, sono cambiati.
In Zodiaco troviamo una donna, non più giovane, che decide di vendicarsi di una violenza subita da ragazza, mentre in Presunzione conosciamo un killer assoldato dalla ‘ndrangheta per liquidare Patrizia, colpevole di un grave sgarro.
In Champagne per due una segretaria attua una diabolica vendetta nei confronti del principale che l’ha sedotta.
In Cortonese Station troviamo un sicario che deve eliminare un boss ma la faccenda si complica quando finisce casualmente in un video di una Tv locale.
In La donna giusta un uomo vuole eliminare dalla propria vita la moglie, divenuta per lui insopportabile e infine in B.B. e il caso del poliziotto spagnolo una commissaria francese deve risolvere un caso che riguarda la morte in un albergo di un collega spagnolo in trasferta.
Se le ambientazioni sono varie, Francia, Vienna, l’Italia tutta, dal Nord alla Sardegna, a Perugia… non sono invece così dissimili tra loro i moventi alla base dei delitti.
La vendetta è uno degli assi portanti, declinata in modi fantasiosamente diversi: diretta in Zodiaco, Cuori Rossi, Champagne per due, indiretta in Presunzione, Cortonese Station o ne Il caso del poliziotto spagnolo, come anche, in fondo, ne La donna giusta.
Quello che caratterizza la scrittura di Carlotto è, oltre a una raffinata tecnica, la capacità di caratterizzare psicologicamente i personaggi. Tutti i protagonisti hanno uno loro profilo chiaro, reale, tutti sono mossi da pulsioni portate all’estremo ma che possiamo ritrovare in embrione in ogni individuo: rabbia, invidia, disperazione, desiderio di vendetta, paura.
E forse è proprio questo a rendere inquietanti gli scritti, il fatto che le passioni che animano i protagonisti rappresentano l’eccesso irrazionale di un qualcosa che normalmente è tenuto sotto controllo dalla ragione.
Cosa fa scattare la molla che all’improvviso fa scavalcare ogni barriera etica e rende una donna e un uomo un assassino?
La violenza fisica, la violenza psicologica, l’ingiustizia, l’avidità sono possibili cause, ma forse da sole non bastano per capire quel quid che trasforma l’uomo in una belva, priva di qualsiasi senso di pietà. Emblematico è il racconto La donna giusta, il più crudo, il più incomprensibile nella sua brutalità subdola.
E così donne e uomini in questi racconti hanno vite e sentimenti al limite che li rendono tragici antieroi del nostro tempo.
Infine va citato un ultimo, ma non meno importante, protagonista: il destino che incombe sogghignando. Ne riconosciamo il volto beffardo in Cuori Rossi o in Cortonese Station ma fa capolino anche negli altri cambiando improvvisamente le sorti della narrazione.
Una scrittura pulita e sapiente per una lettura dal retrogusto amaro. Da leggere.
A cura di Cristina Bruno
Massimo Carlotto
Massimo Carlotto è nato a Padova il 22 luglio del 1956 ed è uno dei più importanti scrittori italiani. Il suo romanzo d’esordio è Il fuggiasco, uscito nel 1995 per le Edizioni E/O. Per la stessa casa editrice ha scritto, oltre ad Arrivederci amore, ciao, diversi romanzi tra cui La verità dell’Alligatore, Il mistero di Mangiabarche, Nessuna cortesia all’uscita (premio Dessì 1999), Il maestro di nodi (premio Scerbanenco 2003), Niente, più niente al mondo (premio Girulà).
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