Vento dell’ovest




Recensione di Marianna Di Felice


Autore: Samantha Harvey

Traduzione: Massimo Ortelio

Editore: Neri Pozza

Genere: Giallo storico

Pagine: 308

Anno di pubblicazione: 2020

Sinossi. Somerset, XV secolo. Oakham è un piccolo villaggio diviso a metà da un fiume senza ponti. Una mattina, alle prime luci dell’alba, John Reve, il parroco, viene svegliato da Herry Carter, un giovane noto a tutti in paese. Con voce concitata Carter gli dice che c’è un annegato nel fiume, giù a West Fields. Il corpo si è impigliato in un tronco e ci sbatte contro come uno straccio. Reve afferra l’ampolla del vino consacrato e quella dell’olio santo, e si precipita al fiume per impartire l’estrema unzione all’annegato. Una corsa a perdifiato alle calcagna di un giovanotto basso di statura ma di buone gambe, e il parroco è a West Fields. Del corpo, però, non c’è più alcuna traccia, tutto ciò che rimane è un pezzo di stoffa, una bella camicia olandese di buon lino, verde come i campi in primavera. Un indumento prezioso che può appartenere soltanto a una persona a Oakham, al benestante del paese che risponde al nome di Thomas Newman. Newman, del resto, è scomparso da due giorni, dalla mattina in cui il corpulento Robert Tunley, di ritorno forse da una delle sue numerose conquiste femminili, ha visto qualcuno rotolare nel fiume e svanire tra i flutti. È chiaro che l’uomo, che ha appena donato una cospicua somma per la costruzione di un ponte, non può essere annegato, né per accidente né per mano di qualcuno, senza che si indaghi attentamente sulla sua sorte. Il solo sospetto che possa essere stato ucciso spinge il vicario episcopale a recarsi a Oakham e da inizio a una convulsa serie di false ammissioni, intrighi e sospetti che John Reve ha l’ingrato compito di raccogliere nel segreto della confessione. Thomas Newman è stato ucciso davvero? E chi può essere l’assassino? Il violento Oliver Townshend, signore del villaggio? O l’esangue Sarah Spenser che va dicendo di essere lei la colpevole? Oppure ancora Tunley, il seduttore abile nell’uso del veleno? Del resto, a Oakham, tutti hanno i loro segreti…

Recensione

Ho letto altri libri pubblicati dall’apprezzata casa editrice Neri Pozza che avevano una scrittura sofisticata la quale, probabilmente, potrebbe appesantire la palpebra di qualche lettore, ma che al contrario tiene svegli gli altri, come me, abituati alle descrizioni complesse e che non sopportano le scritture superficiali e sbrigative soprattutto se si tratta di un romanzo che ha basi storiche, però in questo caso manca il giallo promesso dalla trama.

C’è l’ambientazione gotica, tipica delle ricostruzioni di villaggi medievali in particolar modo inglesi, che dà alla lettura parti buie e misteriose che mettono in moto l’immaginazione del lettore, c’è anche la suspense in certi casi che fa sperare al lettore di imbattersi in qualche risvolto adrenalinico, ma proprio quando il lettore spera succeda qualcosa, non succede nulla. In realtà il romanzo ha nelle sue quattro parti divise in vari capitoli titolati, una base che riporta al giallo e al thriller. Riprende il giallo perché c’è la descrizione di un probabile delitto e presenta i vari personaggi che potrebbero essere implicati nell’assassinio di Thomas Newman, un uomo che era decisamente importante per molte persone del villaggio, un uomo in vista, osannato da alcuni e in particolar modo da molte donne e per gli stessi motivi scomodo per molti altri.

Comunque Newman era un uomo che sapeva fare molte cose e aveva anche finanziato la costruzione di un ponte che avrebbe portato al villaggio di Oakham un attivo commercio per poter uscire dallo stato di povertà in cui versava proprio perché non era facile da raggiungere se non si poteva passare facilmente da una riva ad un’altra del fiume. Era un uomo attivo, capace che però nascondeva un profondo segreto dentro di lui e che il prete del villaggio John Reve conosceva. La descrizione dei personaggi fa conoscere al lettore le persone che popolano quel misero villaggio che il fango ricopriva, che la pioggia affogava e che il fiume isolava. Alcuni di essi spiccano più di altri, ma appaiono decisamente strani come possono esserlo delle persone che vivono in un villaggio isolato tra superstizioni e peccato.

A guidarli nella ricerca della retta via c’è John Reve che tra confessioni e sermoni cerca di raddrizzare le vite delle anime perdute che abitano Oakham, ma non riesce ad imporsi come vorrebbe il vicario, reacatosi al villaggio non appena lo avvisarono della morte misteriosa, che disprezzava la gente del posto ritenuta dallo stesso ignorante e corrotta.  La storia di Oakham, dei personaggi, della morte del facoltoso Thomas Newman è scritta in prima persona proprio da John Reve e al lettore sembra di leggere una sorta di diario perché sono riportate le sue sensazioni, i suoi ricordi oltre a ciò che accade nel villaggio comprese le sue confessioni, effettivamente le giornate si aprono con il risveglio di Reve.

L’autrice, che insegna scrittura creativa, sa come rendere gradevole la lettura che porta sempre il lettore a stare sulle spine, lo cattura e gli fa immaginare personaggi e villaggio, però, purtroppo, non riesce a creare un evento che possa elettrizzarlo fino in fondo. Praticamente il lettore entra nella storia, ma rimane tra il fango e la pioggia a vedere John Reve che fa sotto e sopra per il villaggio cercando di nascondere ciò che ha scoperto sulla morte di Thomas Newman agli occhi del vicario.

Andando avanti nella storia il lettore nota l’indolenza di molti abitanti del villaggio che non fanno nulla per emergere alla stregua di villaggi vicini; nota la voglia del vicario di scoprire assolutamente qualcosa per farsi bello agli occhi dell’arcidiacono; nota l’avidità dei monaci del vicino villaggio che avevano messo gli occhi sui terreni di Newman; nota la tristezza che aleggia su certi personaggi che il richiesto ventum ab occidente avrebbe dovuto spazzare.

La particolarità del romanzo è il modo in cui è scritto perché inizia dal quarto giorno e torna indietro nei giorni fino al primo, giorno in cui il lettore capisce cos’è successo e perché è successo.

Buona lettura!

A cura di Marianna Di Felice 

marisullealidellafantasia.blogspot.it

Samantha Harvey


è autrice di tre romanzi, Dear Thief, All Is Song e The Wilderness, vincitore del premio Betty Trask. I suoi libri sono stati selezionati per l’Orange Prize for Fiction, il Guardian First Book Award e il James Tait Black Prize, nonché per il Man Booker Prize e il Baileys Women’s Prize. Vive a Bath, nel Regno Unito, e insegna scrittura creativa alla Bath University.